Questo articolo è disponibile anche in: Italiano
Quesito
Spettabile padre Angelo,
ho letto recentemente sul suo sito tutte le informazioni e le indicazioni che la Chiesa o la Tradizione Cattolica danno relativamente al fatto che sia peccato o meno l’impiego del profilattico nell’atto amoroso.
Premetto che anche il sottoscritto si trova in una situazione dove farei a meno dello stesso, ma mia moglie, che non condivide con me i valori Cristiani nell’ambito del rapporto di coppia, si rifiuta categoricamente di usare i metodi naturali. Sono arrivato anche io ad una accettazione passiva di questa decisione per la salvaguardia del nostro matrimonio e per l’amore che comunque provo per lei e per le due fantastiche creature nate volutamente dal nostro rapporto. Mia moglie ha avuto problemi di salute importanti a seguito delle due gravidanze e oggi quarantenne e senza lavoro si è riqualificata e cerca nuove prospettive di carriera. Certo, tutte scuse! A monte sta sempre il fatto che si vuole gestire il proprio corpo, la propria vita e la vita che Dio potrebbe donare ad altre creature; in pratica che ci vogliamo sempre sostituire a Dio. So che tutto questo è peccato grave e prego Gesù e Maria perché ci possano perdonare. Mi confesso anche con regolarità. La domanda che volevo porle è questa: mia moglie dovrebbe tener conto e rispettare il mio modo di pensare se fosse meno egoista e mi amasse davvero. Però dal suo punto di vista, non cattolico, vale lo stesso discorso e mi rinfaccia le stesse cose. Spesso mi dice “Se io non credo in Dio, non voglio altri figli e ritengo opportuno usare i metodi contraccettivi più sicuri di quelli naturali, perché non devi venire tu incontro a me? Sai che potrei avere altri problemi di salute, sai che dopo i 40 anni aumentano i rischi di avere figli con handicap, sai che devo trovare un nuovo lavoro, come farei a presentarmi con una gravidanza ecc ecc. E questo perché? Perché tu credi a tutte quelle storie che ti vogliono far credere o perché i preti ti dicono di fare figli?… L’egoista quindi sarei io. Le chiedo come dovrei comportarmi in questa situazione, sia nell’uso del profilattico, sia verso mia moglie, sia verso Dio e la Madonna.
Le chiedo la cortesia di non rispondere privatamente a questa mia, ma solo sul sito.
Saluto e ringrazio
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. Il problema che mi poni sarebbe facilmente risolto se tua moglie si fidasse di più dei metodi naturali, che, se ben usati, hanno una sicurezza più forte ancora della contraccezione. Ma il punto non è questo.
Si tratta del fatto che nell’uso dei contraccettivi il rapporto viene falsato, non c’è più donazione totale. E questo lo sentite voi stessi per primi.
2. I ragionamenti di tua moglie circa i rischi connessi a una nuova gravidanza sono comprensibili. Non mi pare che attualmente escluda nuova prole per motivi egoistici. Circa il numero dei figli, dice il Concilio, giudici insindacabili sono i genitori.
Ma i genitori non sono giudici insindacabili per decidere quali vie da perseguire nell’armonizzare la loro dedizione vicendevole con la paternità e la maternità responsabile.
Come gli occhi non ce li siamo dati noi, ma accettiamo il disegno che il Creatore vi ha intimamente connesso, così a maggior ragione nell’esercizio della sessualità che tocca l’intimo nucleo della persona.
3. I metodi naturali non hanno valore solo per i credenti, ma per tutti.
Tra l’altro ho saputo che in Cina vengono diffusi per imposizione dello stato. Certamente non per motivi religiosi, ma perché la contraccezione è dispendiosa sotto tutti gli aspetti, anche sotto quello psicologico.
4. Che fare in questo momento se tua moglie non ne vuole sapere?
Certo non puoi rompere il matrimonio, soprattutto a motivi dei figli che il Signore vi ha dato.
Allora devi pazientare e subire.
Fai bene a confessarti, perché usando il contraccettivo – sebbene a malincuore – di fatto cooperi nel compimento di un’azione che ti separa da Dio.
5. A tua moglie devi far presente una cosa, anche se purtroppo non la può comprendere.
Che non si tratta semplicemente di essere obbedienti alla Chiesa, ma alla legge di Dio e che a motivo del peccato tu perdi la grazia e con la grazia perdi la sua presenza di Dio nel cuore, che è la cosa più preziosa, più dolce e più confortante che possiede.
Sono certo che tu sai che cosa significa perdere la grazia di Dio. Perché dopo la Confessione ti senti interiormente rifatto, in comunione con Dio da cuore a cuore.
Purtroppo tua moglie non sa che cosa significhi possedere Dio. Questa esperienza se l’è negata da troppo tempo e dispiace.
Sarebbe brutto se i tuoi figli non crescessero nella via di Dio.
Dio tratta bene quelli che lo seguono e lo accolgono. Come dice il salmo 36,9 “li sazi dell’abbondanza della tua casa e li disseti al torrente delle tue delizie”. Sono certo che queste delizie le hai assaporate tante volte, a ondate, che hanno invaso totalmente il tuo cuore di una gioia celeste.
Ti seguo con la preghiera, ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo