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Quesito
Caro Padre Angelo,
come forse si ricorderà dal mio indirizzo, le ho già scritto anche altre volte e lei mi ha sempre saputo dare dei consigli per i quali le sarò sempre molto grata; adesso ho pensato di rivolgermi di nuovo a lei per una questione sempre teologica: si tratta della mia 32enne figlia, con la quale ho un ottimo, bellissimo rapporto, solo che questa figlia è voluta diventare mussulmana.
Io non so come questo le sia venuto in mente, so solo che io le ho sempre parlato di Dio, ma non in modo continuo, ossessivo, cercando di convincerla, questo mai, ho semplicemente parlato di Dio, e glielo ho sempre mostrato come un padre buono che si prende cura di noi; noi abbiamo passato dei periodi molto brutti e difficili, mi sono dovuta divorziare da mio marito (comunque non eravamo sposati in chiesa) perchè era un uomo malato psicologicamente, che stava rovinando la nostra vita, la mia famiglia non mi ha aiutato, sono stata abbandonata sola a me stessa con due bambini piccoli in Paese straniero (come vede scrivo dalla Germania perché mio marito era tedesco e mi aveva portato a vivere qua) ma ho sempre avuto fiducia in Dio e ho sempre detto alla mia bambina che lui ci avrebbe sempre aiutato come infatti ha fatto.
Non ho mai parlato alla mia bambina della cruenta passione e morte di Cristo, perché ho sempre pensato che era ancora presto per spiegarle certe cose, che ci saremmo arrivate piano piano, le ho sempre detto che Dio era venuto tra gli Uomini come uomo per condividere la loro vita da vicino, perché li ama e che ha insegnato.
Quando a un certo punto questa mi si fa mussulmana!
Mi ha detto che la prima avversione che ha avuto verso il Cristianesimo è stato quando all'età di 9-10 anni aveva assistito con la sua classe alla messa ed era rimasta come traumatizzata dal fatto che l'Ostia fosse un pezzo di carne e mi ha detto infatti che la comunione non l'ha voluta prendere perché le veniva quasi da riversare. Devo dire che non le ho fatto fare la Prima Comunione, quindi di conseguenza non l'ho mandata al catechismo, perché mi aveva detto chiaramente che le interessava solo la festa e il vestito.
Mia figlia ha però sempre cercato Dio, c'è stato un momento in cui le interessava il Buddismo, ma poi ha capito che quella non e´ una religione, ma solo una corrente filosofica. Poi, appunto, dice – ormai da una decina d'anni – di aver trovato la risposta nel Corano e nell'Islam!
Adesso, mia figlia dice che noi Cattolici siamo intransigenti, perché diciamo che Gesù Cristo è l'unico vero Dio. Ma io dico che i Mussulmani sono invece intransigenti, perché a me sembra piuttosto di capire che loro si credono i depositari della vera fede.
Mia figlia però mi risponde che non è vero, che nel Corano sta scritto: "Cerca di convincere il non mussulmano all'Islam, ma se dopo che hai provato tre volte lui continuerà a rimanere della sua opinione, lascialo in pace".
E dice che invece noi Cristiani/Cattolici non siamo cosi e non vuole sentire ragioni.
Potrei continuare questa lettera all'infinito, ma mi fermo quì. Non so cosa rispondere a mia figlia, vorrei che capisse, ma non so come fare.
Le sarei grata per una sua risposta, cari saluti.
Risposta del sacerdote
Carissima,
1. hai fatto diversi errori con questa figlia: non le hai parlato di Cristo in maniera vera.
2. Dio non si è incarnato semplicemente per condividere la nostra vita da vicino, perché ci ama.
Ma è venuto principalmente per la remissione dei peccati (Mt 1,21) e per farci diventare figli di Dio (Gv 1,12).
Questi sono i due elementi che ci caratterizzano nettamente rispetto ai mussulmani
3. Veniamo al primo.
Solo il sangue di Cristo espia i peccati.
Non vi sono altri riti o preghiere, per quanto belli, che si possano sostituire a questo.
L’angelo, comparendo in sogno a Giuseppe, gli dice: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa…. egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati” (Mt 1,21).
San Giovanni scrive nella sua prima lettera: “In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati” (1 Gv 4,10).
Non presentare il volto di Cristo come Redentore significa sfigurarlo.
4. Nessun uomo può compiere la redenzione.
Per dare un valore infinito alle opere espiatorie e renderle proporzionate alla grandezza di Colui che è stato offeso, è necessario essere grandi quanto è grande Dio.
Ma solo Cristo, in quanto Dio, è grande quanto è grande Dio.
Solo Cristo, dunque, può espiare.
Maometto non può promettere o dare alcuna espiazione dei peccati.
Lui stesso del resto riconosceva di essere peccatore.
5. L’altro elemento essenziale del cristianesimo è il seguente: Gesù Cristo si è incarnato per renderci per grazia ciò che Lui è per natura, e cioè renderci intimi col Padre, renderci Figli di Dio. Figli adottivi, ma veri figli perché partecipi della natura divina.
Proprio per questo possiamo chiamare Dio col nome di Padre, perché ci genera alla sua vita divina.
6. Per i mussulmani Dio non è padre per noi.
Essi lodano Dio con 99 attributi. Ma non c’è quello di Padre.
Secondo loro Dio non ci genera alla vita divina.
Di conseguenza il Paradiso per i mussulmani è un luogo di felicità naturale, non ancora di intima comunione con Dio, proprio perché non siamo generati da Dio come suoi figli ed elevati ad una vita divina e soprannaturale.
7. Ora solo Gesù Cristo può renderci partecipi della natura divina, proprio perché egli è Dio
Si legge nel prologo di Giovanni: “A quanti però lo hanno accolto?ha dato potere di diventare figli di Dio:?a quelli che credono nel suo nome,?i quali, non da sangue?né da volere di carne?né da volere di uomo,?ma da Dio sono stati generati” (Gv 1,12-13).
E ancora: “Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch'essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo” (GV 17,24).
8. E allora come Maometto non può promettere o dare alcuna espiazione dei peccati perché è un uomo, peccatore, come tutti gli altri, tanto meno può rendere gli uomini partecipi della natura divina.
Solo Dio può elevarci a sé.
Questo è quanto ha voluto fare Gesù Cristo con la sua incarnazione e con la sua passione e morte redentrice.
9. Tua figlia ormai si è molto allontanata.
Puoi raggiungerla e farle conoscere Dio attraverso la preghiera e il sacrificio.
E soprattutto mostrandole con la tua vita quello che Maometto non può fare o garantire per tutti gli uomini perché semplicemente uomo, e defunto da 1400 anni.
10. Sui segni della divinità di Cristo ti rimando ad una risposta pubblicata sul sito: Quali argomenti potrei opporre a coloro che non credono a Gesù => www.amicidomenicani.it/leggi_sacerdote.php?id=943
Assicuro di unire la mia preghiera alla tua perché tua figlia possa capire quello che ha perso: la remissione dei peccati legata esclusivamente al sangue di Cristo e la possibilità di essere resa partecipe della natura divina mediante la grazia santificante.
Ti benedico e ti auguro ogni bene.
Padre Angelo.