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Quesito

Caro Padre Angelo,
sono un ragazzo di 24 anni. Le scrivo innanzitutto per ringraziarla perché con questo servizio che lei offre ho trovato una sorgente di verità che ha aiutato tantissimo a cambiare la mia vita. Sono qui per dare testimonianza e gloria al Signore e alla Madonna nel mio piccolo, sperando che questa lettura possa servire a molti giovani come me. Come molti ho trovato questo sito per caso, e da allora il pulsante ricerca della pagina “Amici Domenicani” è diventato un grande alleato. Molti mi avevano preceduto nel porle le domande più disparate e quindi mi sono accontentato di non disturbarla mai, fino ad oggi. Lei non ha idea del bene che mi ha fatto, mi creda. Non ne ha idea.
Questa è la mia storia. Ho vissuto l’ultima decina d’anni della mia vita, e forse anche di più, nel peccato grave, anzi gravissimo.  E’ evidente che anche adesso io non sia Santo, ma il salto di qualità che sia lei che il Signore e la Madonna mi avete aiutato a fare non può essere descritto con parole umane. E’ incredibile quanto in basso possa cadere una persona, quanto possa arrivare ad assomigliare a una bestia. Mi sono sempre creduto buono, mi sono sempre creduto rispettoso e credente, mi sono sempre considerato Cattolico. Mi vergogno come un cane se penso che a causa delle cose che compievo ero tutto tranne che un cristiano retto e “cattolico”. La masturbazione era il mio pane quotidiano, insieme alla ricerca del piacere. Non avevo altro dio all’infuori del piacere, e i peccati mortali derivanti avevano sempre tenuto fuori dalla porta della mia vita il Signore, che però ha comunque continuato a bussare senza stancarsi. Pomeriggi interi buttati davanti alla pornografia ed il sesso come unica ragione di vita mi hanno regalato solo distruzione. Andavo a caccia di ragazze di sera nei locali, sono anche rimasto impigliato nella prostituzione. L’università era un completo disastro, la paura di studiare mi paralizzava, non riuscivo a concludere niente di buono durante la giornata. Depressione, attacchi di panico frequentissimi, tachicardia. Il desiderio del suicidio mi perseguitava, pensieri omicidi e di tortura verso le persone che più mi amavano. Mancava solo la bestemmia e poi credo che le avrei combinate tutte.  La messa era diventata saltuaria, la confessione inesistente, le comunioni sacrileghe, la preghiera incostante. Ero diventato come il figliol prodigo quando si allontana dal padre. I porci, la fame e il peccato i suoi unici compagni di vita. Ho letto molte testimonianze di giovani che Le hanno scritto, impantanati nel peccato, ma non credo che molti mi abbiano superato in miseria, e lo scrivo perché tutti capiscano che se ne sono uscito io può farlo CHIUNQUE.  Lo voglio ripetere: chiunque.  Un pomeriggio, in un momento di pura disperazione e dopo aver bagnato di lacrime per l’ennesima volta il cuscino, mi sono consacrato al Cuore Immacolato della Madonna supplicandola di avere pietà di me e di salvarmi, perché ero perduto. E Lei, come la più buona tra le madri, ha cominciato a prendersi cura di me. Gradualmente mi ha riportato sulla strada del Signore. In quei giorni ho trovato questo sito, in quei giorni ho fatto la mia prima vera confessione. Quando qualcuno mi dice che è ateo mi viene l’impulso di raccontargli come mi sono sentito dopo quella confessione, perché il sollievo, la leggerezza, le lacrime di gioia, la pace nell’intimo del mio essere, non possono derivare che da Dio. Non c’è effetto placebo che tenga, provare per credere. Oltre a quella confessione la Madre Santissima mi ha messo nelle mani il Rosario. Non scherzo. Ho sentito  improvvisamente l’impulso di andare a cercare sopra la mensola e ho trovato quell’oggetto, che nemmeno ricordavo di avere. Io, schiavo del peccato che fino a poco prima compativo quelle povere vecchiette la cui unica consolazione era recitare questa preghiera “noiosissima e sterile” (come mi permettevo di definirlo) ho cominciato a recitarlo e ora a distanza di mesi non posso più farne a meno. La nostra Mamma Celeste mi ha insegnato e mi ha dato la costanza e la voglia di continuare giorno dopo giorno, proprio a me che non sono mai riuscito ad essere costante in niente. Il Rosario è stato il più bel regalo che abbia ricevuto in vita mia, perché mi ha riportato al Signore. E vuole sapere qual’ è la cosa più divertente? Con la sua recita, senza nemmeno domandarla, è arrivata la purezza. Come una madre che dà al suo piccolo bimbo tutto ciò di cui ha bisogno senza che lui nemmeno sia in grado di chiederlo, così la Madonna mi ha dato ciò che non avevo mai chiesto e che nemmeno credevo che mi sarebbe servito per piacere al Signore. Sono passato dall’essere schiavo della masturbazione, della pornografia, del sesso occasionale al non desiderare niente all’infuori della purezza, perché ora mi sento finalmente felice. Sono felice, sono sereno, sono in pace. Ogni giorno chiedo alla Madonna di farmi crescere sempre di più nella purezza, perché ho capito che solo i puri e gli umili sono graditi al Signore. Non ho quasi neppure più tentazioni contro la purezza e, le poche volte che ci sono, sono lievi e mi basta un’Ave, un Pater e un Gloria per sconfiggerle!!! Quando penso agli ultimi 5 mesi della mia vita, a come è mutata dal nero più intenso al bianco, resto di sasso.  5 mesi senza nemmeno un episodio di masturbazione o pensiero impuro. Non ho bisogno di credere ai miracoli padre, non ne ho bisogno, mi basta avere un cervello e notare l’evidenza. Ora leggo un passo del Vangelo tutte le mattine, recito una volta al giorno la Coroncina della Divina Misericordia di mattino, e due corone del Rosario tra pomeriggio e sera per le intenzioni della nostra cara Mamma celeste, che in alcuni messaggi di Medjugorje ha chiesto di pregare perché Lei possa realizzare i suoi piani. Mi sono anche iscritto alla Confraternita del Rosario perché ho letto che può portare molti benefici e se già si recita il Rosario non si ha niente da perdere. Per quanto riguarda l’università sto studiando con gioia e ho ricominciato a passare gli esami. I rapporti con le persone che amo si sono distesi e ho iniziato anche a fare volontariato in una mensa dei poveri la domenica mattina. Sembra tutto troppo bello per essere reale? Io stesso mi commuovo solo a pensarci e credo che questo senso di stupore mi accompagnerà per il resto dei miei giorni.
La mia storia mi ricorda un po’ quella che ho trovato in una sua risposta, quando lei ha citato dalla Bibbia la storia di Giuseppe l’ebreo che riesce bene in tutto perché per amore del Signore ha deciso di essere casto, però io mi sento indegno perché l’unico merito è quello della Madonna che ha ascoltato la mia supplica ed è venuta a raccogliermi. Senza di Lei sono sicuro che ora sarei messo peggio di prima.
Chiedo scusa per la lunghezza, e la ringrazio nuovamente per questo preziosissimo servizio di evangelizzazione. Continui così perché ne abbiamo bisogno quanto e forse più che il cibo che mangiamo. Le prometto una Coroncina della Divina Misericordia per le sue intenzioni. Un forte abbraccio.
Marco


Risposta del sacerdote

Caro Marco,
ti ringrazio per quanto mi hai scritto e anche per la tua preziosa testimonianza.
Annoto brevemente qualche considerazione a beneficio di tutti.

1. La prima: la tua conversione è cominciata quando ti sei messo nelle mani della Madonna.
Non poteva succedere diversamente.
Gesù ha voluto che sua Madre fosse madre di grazia per tutti.
E così l’ha messa anche all’inizio della tua conversione.
Il ricorso alla Madonna è sempre fruttuoso.
Ti riporto quanto Santa Teresa d’Avila ha scritto di se stessa. A 12 anni aveva perso sua madre e allora chiese alla Madonna di farle da madre: “Ricordo che quando morì mia madre, avevo poco meno di dodici anni. Appena ne compresi la gran perdita, mi portai afflitta ai piedi di una statua della Madonna e la supplicai con molte lacrime a volermi far da madre. Mi sembra che questa preghiera, fatta con tanta semplicità, sia stata accolta favorevolmente, perché non vi fu cosa in cui mi sia raccomandata a questa Vergine Sovrana senza che ne venissi subito esaudita. Ella, infine, mi fece tutta sua” (Autobiografia, I,7).
Dopo aver letto quanto ha detto Santa Teresa viene subito la voglia di farne l’esperienza per ogni attuale necessità.

2. Mi racconti poi l’esperienza devastatrice dell’impurità che ti ha portato a livelli sempre più bassi per cercare nella carne quello che essa non può dare perché il cuore dell’uomo sia sazio.
Domenica scorsa abbiamo sentito nella prima lettura uno stralcio del discorso fatto da San Pietro dopo la guarigione dello storpio. Mi ha colpito ciò che san Pietro ha detto ai suoi interlocutori: “Voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, e avete chiesto che vi fosse graziato un assassino” (At 3,14).
Quando disobbediamo alla legge di Dio noi rinneghiamo Colui che ci vuole santificare e rendere puri. Preferiamo invece che ci venga graziato colui che, quando viene, viene sempre per distruggere e per assassinare.
Proprio come ha detto il Signore: “Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere” (Gv 10,10).
Non mi meraviglio che a causa dell’impurità anche “l’università era un completo disastro”.
Senza saperlo, a Colui che viene “perché gli uomini abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza” (Gv 10,10) hai preferito prenderti colui che uccide e distrugge.

3. Parli poi della liberazione che hai provato, come se d’incanto fosse finito un assedio che da tanto tempo ti stremava in tutti i sensi.
E questo avveniva per mezzo della confessione sacramentale, che è uno speciale incontro con Cristo redentore.
Le tue parole “Quando qualcuno mi dice che è ateo mi viene l’impulso di raccontargli come mi sono sentito dopo quella confessione, perché il sollievo, la leggerezza, le lacrime di gioia, la pace nell’intimo del mio essere, non possono derivare che da Dio. Non c’è effetto placebo che tenga, provare per credere” sembrano un’eco di quelle scritte da Sant’Agostino dopo la conversione: “Che soavità subito provai nell’esser privo di quelle vane dolcezze che prima avevo paura di perdere e ora mi era gioia lasciare!” (Confessioni, IX, 1).
Adesso avverti una liberazione permanente, che è l’effetto della grazia alla quale hai permesso di operare dentro di te con un radicale cambiamento di vita e molta preghiera.
Anche tu puoi dire con Sant’Agostino: “Eri Tu che le allontanavi da me, Tu vera e somma dolcezza; le allontanavi e in vece loro entravi Tu più dolce di ogni voluttà non per la carne e il sangue, Tu più luminoso d’ogni luce, ma più interiore d’ogni segreto, Tu più sublime d’ogni grandezza, non per quelli, però, che sono sublimi in se stessi” (Ib.).

4. Aggiungo un’ultima cosa: non ritenerti troppo sicuro, memore di quello che dice lo Spirito Santo per bocca di San Pietro: “Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare” (1 Pt 5,10) e anche di quello che dice per mezzo di San Paolo: “chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere” (1 Cor 10,12).
La purezza non sta in piedi da sola ma “passa attraverso la disciplina dei sentimenti, delle passioni e degli affetti” (pontificio consiglio per la famiglia, Sessualità umana: verità e significato, 16).
La nostra capacità di amare rimane sempre insidiata dalla concupiscenza della carne. Vi sono forze oscure e palesi che inclinano all’impurità. Ciò comporta come risvolto pratico l’impegno di evitare le occasioni che provocano il peccato e di superare gli impulsi istintivi della propria natura.
Continua dunque con tanta preghiera, con grande presenza di Dio nella tua vita, con solido nutrimento per la tua vita spirituale e con insistente affidamento della tua vita e della tua vita affettiva a Colei che la Sacra Scrittura ci presenta con le seguenti parole: “Io sono la madre del bell’amore e del timore, della conoscenza e della santa speranza; eterna, sono donata a tutti i miei figli, a coloro che sono scelti da lui” (Sir 24,18).

Ti ringrazio molto anche per la Coroncina del Divina Misericordia che hai recitato per me. Mi sono già impegnato a fare altrettanto per te.
Oggi, 25 aprile, giorno in cui ti rispondo è la festa di san Marco.
Ti auguro di poter continuare ad evangelizzare come hai fatto con questa mail in modo che dove è abbondato il peccato sovrabbondi la grazia (cfr Rm 5,20).
Ti assicuro ancora la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo