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Quesito
Carissimo Padre,
la prego di leggere attentamente questa mia preoccupazione:
– oltre a svolgere il mio servizio nella chiesa come catechista, svolgo anche il servizio di ministro straordinario della comunione da tanti anni;
– ora la vita mi ha riservato una prova…..mi sta accadendo che durante l’adorazione eucaristica non riesco a percepire la presenza reale di Cristo passando nella mia mente anche dubbi sulla presenza reale;
Questo mi sta facendo molto soffrire e non so se intenderla come tentazione o come prova del Signore…comunque mi affido a lui e spero mi dia luce.
Vi volevo chiedere se posso approfittare di questa "crisi" per approfondire meglio la presenza reale di Cristo nell’eucarestia anche dopo la messa con l’indicazione da parte sua di documenti che spiegano bene l’origine biblica di questa verità di fede.
Lei pensa che è un dubbio molto grave quello che mi sta passando per la testa?
Attendo gentilmente un suo consiglio.
Grazie.
Domenico.
Risposta del sacerdote
Caro Domenico,
1. non dobbiamo dimenticare che quello dell’Eucaristia è il mistero della fede per antonomasia.
Inoltre non è necessario sentire la devozione sensibile.
2. San Tommaso stesso nell’Adoro te devote dice: “Nella croce era nascosta solo la divinità, ma qui (nell’eucaristia) è nascosta anche l’umanità.
Ma io adoro l’una e l’altra”.
3. La fede è un dono di Dio e va continuamente ravvivata e invocata.
Devi dire come gli apostoli: “Signore, io credo, ma aumenta la mia fede”.
E ti accorgerai che il Signore darà risposta a questa tua domanda.
4. Oltre alla preghiera, c’è anche il sacrificio.
San Tommaso dice che la mortificazione è la molla della devozione.
5. Per ravvivare la tua fede nella presenza di Gesù nell’Eucaristia ti consiglio due cose.
La prima consiste nel fare bene il ringraziamento dopo la Comunione.
Santa Teresa d’Avila dice: “Questo è un tempo assai prezioso perché il nostro Maestro possa darci i suoi insegnamenti, perché lo ascoltiamo e gli baciamo i piedi in riconoscenza di quanto ha voluto insegnarci e lo supplichiamo di non andar via da noi.
Appena dunque avete ricevuto nell’ostia il Signore, poiché vi trovate in presenza della sua persona, cercate di chiudere gli occhi del corpo e di aprire quelli dell’anima: fissateli in fondo al vostro cuore. Vi dico, torno a ripetervi, e vorrei dirvelo molte volte ancora che, se prendete l’abitudine di fare questo ogni volta che ricevete la comunione, e se cercate di avere la coscienza talmente pura da poter godere con frequenza di questo Bene, egli non si presenterà mai così trasfigurato che – come ho detto – non ci sia possibilità di riconoscerlo, in proporzione del desiderio che abbiamo di vederlo. Potrete anche desiderarlo con un ardore tale da spingerlo a manifestarsi completamente.
Ma se non ci curiamo di lui e, appena ricevutolo, l’abbandoniamo per correre dietro alle cose della terra, cosa deve fare? Deve forse trascinarci per forza a renderci conto che vuole rivelarsi a noi? No, certo, perché non fu trattato bene quando si fece vedere senza veli da tutti dicendo chiaramente chi era, e ben pochi furono a credergli. Sua Maestà pertanto ci usa una grande misericordia nel volere che ci rendiamo conto della sua presenza nel santissimo Sacramento” (Cammino di perfezione, 34, 2-13).
5. Ti consiglio anche di leggere le Visite al SS. Sacramento di Sant’Alfonso dei Liguori.
È un libretto pieno di spunti di devozione che nutrono la nostra mente e riscaldano il cuore.
6. Mi piace infine ricordare che questo sacramento, proprio perché ha per oggetto il mistero della fede per antonomasia, aumenta il merito da parte nostra.
E se la gloria nella vita eterna è proporzionata al grado di merito raggiunto nel tempo della vita terrena, questo sacramento – proprio perché ravviva la fede – è particolarmente benefico ai fini di ciò che dura per sempre.
Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo