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Quesito

caro padre..
mi chiamo j. e ho 19 anni …
finalmente dopo tutta la vita ho conosciuto la ragazza che mi ha cambiato la vita a livello sentimentale– però dopo una settimana che siamo stati assieme mi ha detto che lei era atea.. e io che sono nato all’interno della chiesa.. quindi i miei seguono il cammino neocatecumenato mi sento un pò triste nel fatto che lei non creda….
ed è proprio questo che non mi fa dormire la notte…anche perché secondo me lei soffre per le caducità del mondo.. mi chiedevo posso aiutarla a ritrovare la fede? ed ecco qui che io mi chiedo che il Signore mi ha messo davanti una grande prova di tutta la mia vita.. ti prego padre dammi una risposta a tutte quelle domande che tu avrai capito che mi turbano l’animo.
grazie
j.


Risposta del sacerdote

Carissimo J.,
1. posso intuire la tua sofferenza perché nella ragazza che hai conosciuto hai intravisto tanti beni, ma ti sei accorto che le manca il bene più prezioso, quello che svela il senso di tutti gli altri beni e che da loro sostegno: il bene della fede.
La fede infatti orizzonta la nostra persona a Dio e alla vita futura ed è in vista di questo obiettivo che tutto assume un colore diverso.
Tu, come credente hai l’obiettivo della felicità piena, che in altri termini si chiama santità.
Lei avrà come obiettivo qualche cosa di caduco, di qualcosa che finirà. Sicché potrà domandarsi: ma vale la pena di vivere e di lottare per qualcosa che in definitiva si risolve nel nulla?

2. Credo che la tua sofferenza nasca anche dal fatto che non puoi condividere con lei l’esperienza della fede, della parola di Dio, della partecipazione alla comunità ecclesiale.
Penso che questa sofferenza tocchi anche i tuoi genitori, i quali sono certamente desiderosi di condividere con lei quanto di bello e di santo hanno trovato nella loro vita: Gesù Cristo, il vivere con lui, il sentirne la presenza all’interno del proprio cuore, il vivere con i suoi pensieri e i suoi sentimenti.

3. Ma non tutto è perduto. Penso che il Signore ti abbia fatto incontrare questa ragazza perché lei scopra e veda nella tua vita quel Gesù che finora non ha ancora incontrato.
Per questo, caro J., è necessario che tu sia sempre più unito al Signore e che conformi i tuoi pensieri, i tuoi sentimenti e le tue azioni a Lui.
Come vedi, questo è un momento molto prezioso per la tua vita. Devi ancor più imboccare la strada che ti conduce a Cristo e ti fa essere una sola cosa con Lui in tutto.
Madre Teresa di Calcutta chiedeva al Signore che quelli che vedevano lei, potessero vedere Lui. E Lo vedevano.

4. Siccome poi la fede è un dono del Signore, non vi sono tecniche umane per comunicarla agli altri. Vi sono dei mezzi che possiamo e dobbiamo usare perché Dio tocchi il cuore di un’altra persona e le dia la luce e la forza di poter aderire a Lui.
Le vie sono quelle della preghiera e dei sacrifici. Santa Teresina del bambin Gesù, in Storia di un’anima, scrive: “preghiera e sacrificio formano tutta la mia forza, sono le armi invincibili che Gesù mi ha date, toccano le anime ben più che i discorsi, ne ho fatto esperienza spesso” (n. 315).
In particolare, ricordati di Lei quando vai Messa. Offri il sacrificio di Gesù e anche la tua Santa Comunione per la sua conversione. Prega molto anche Maria, perché il Signore ha già messo nelle sue mani tutte le grazie di cui noi abbiamo bisogno.

5. Poiché la grazia non si sostituisce alla natura, è necessario anche dialogare con lei, discutere, farla incontrare con sacerdoti, con esperienze ecclesiali particolarmente forti, farle leggere qualche buon libro.

Per tutto questo ti dico di avere fiducia. San Pietro ha detto che dobbiamo “gettare nel Signore  ogni nostra preoccupazione, perché egli ha cura di noi” (1 Pt 5,7).

Ti seguo con la mia preghiera e desidero che anche tutti i nostri visitatori, leggendo di questa tua angustia, facciano altrettanto.
Ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo