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Quesito
Alcuni visitatori del sito hanno richiesto informazioni sulla terziaria domenicana Luisa Picarretta, pubblichiamo pertanto questo articolo che parla di questa mistica.
Risposta del sacerdote
Un convegno internazionale su Luisa Piccarreta, mistica di Corato, è stato presieduto dall’Arcivescovo di Trani Barletta-Bisceglie, Mons. Giovanni Battista Pichierri. Presso 1’Oasi di Nazareth, a Curato, si sono ritrovati 40 rappresentanti di tutto il mondo, giunti dall’Europa, dall’America e dall’Australia. È stata condotta una riflessione approfondita sull’incalzante invito di Luisa Piccarreta al fiat come esecuzione fedele alla Volontà di Dio.
Luisa Piccarreta è nata a Corato il 23 aprile del 1865. Fece parte delle Figlie di Maria e già a 13 anni ebbe una prima visione di Gesù che a lei chiedeva alzando gli occhi: Anima, aiutami. Le sue precarie condizioni di salute non le permisero di entrare tra le Clarisse di Trani.
A 16 anni fece voto di offrirsi come vittima di espiazione, a 18 anni si arruolò come terziaria domenicana con il nome di Suor Domenica. Ancora una visione di Gesù sofferente. La giovane Luisa trovò difficile alimentarsi fino a rifiutare il cibo totalmente. Si nutriva solo dell’Eucaristia. I biografi confermano che fu così per tutta la sua vita. Per le precarie condizioni di salute, la sua giornata la passava totalmente sul letto: dall’età di 22 anni fino alla morte avvenuta nella stessa Corato il 4 marzo del 1947.
Del suo misticismo sono prova 36 volumi di scritti. Il Processo canonico diocesano, iniziato a Trani nel 1994, si è chiuso a Corato il 29 ottobre 2005.
Tutto è stato rimesso alla Congregazione per le Cause dei Santi.
Corato, con Luisa Piccarreta, è stata sempre all’attenzione dell’Italia e del mondo. La mistica Luisa ebbe rapporti con s. Pio da Pietrelcina; con s. Annibale Maria Di Francia, suo confessore e padre spirituale; con i Vescovi di Trani, tra cui Mons. Leo; con Cardinali, come il Cassetta che ebbe ad apprezzare la pubblicazione del libro «l’Orologio della Passione» del quale chiese 50 copie.
Recenti studi sulla Piccarreta e la sua vita mistica ci narrano testualmente nel libro intitolato «il Sole del Divino volere», autore Johannes De Parvulis – che Luisa Piccarreta non ha avuto una vita facile, perché le persone della sua cerchia non erano in grado di capire la natura dei fenomeni mistici che essa viveva. Fra le eccezioni si trova tuttavia il Padre Annibale Maria Di Francia, che fu il suo direttore spirituale dal 1910 al 1927. Alcuni testimoni riferiscono che un giorno egli ritornò da Luisa più contento che mai: le raccontò che durante l’udienza che aveva avuto con Pio X, il Papa gli aveva chiesto di leggergli una parte degli scritti che don Annibale intendeva pubblicare. Erano le pagine del futuro libro «L’Orologio della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo» che Gesù aveva inspirato a Luisa qualche anno prima. II Padre stava leggendo la pagina della Crocifissione quando il Papa lo interruppe dicendo: Non così, Padre, ma in ginocchio bisogna leggere. È Gesù che parla (cfr Pignatelli in Studi R. 2006 p. 66).
Sardone assicura che «in un vecchie faldone si conservano 76 lettere, di cui 7 cartoline, della Piccarreta al P. Annibale: la prima del 20 marzo 1911; l’ultima 25 maggio del 1927 sei giorni prima della morte del Santo Fondatore dei Rogazionisti e delle Figlie del Divino Zelo. La fondazione di Corato delle Figlie del Divino Zelo fu voluta dal Di Francia proprio per assistere la Piccarreta, dove realmente fu accolta la mistica. La Passione di Gesù; la Divina Volontà; una «Scienza sublime e Divina riconosce nella spiritualità della Piccarreta il santo
Di Francia; mentre nella mistica riconosceva una “Maestra di Virtù e di Divina Volontà” alla cui scuola egli si mise umilmente».
Perché tanto stupore e fascino per la spiritualità della Piccarreta? Semplice a dirsi: la Divina Volontà, come medicina come cibo, come pienezza d santità (cfr Di Francia, scritti, vol. 40 doc. 5703).
L’intervento dell’Arcivescovo Pichierri ha sviluppato il carisma di Luisa Piccarreta su fondamenti che si rifanno alla Sacra Scrittura: «La Volontà di Dio», attraverso il logos fatto carne e ossa, Gesù Cristo nostro Signore. Fare la Volontà di Dio – ha detto il Vescovo – è credere in Dio stesso, attratti da Dio, essere risorti, ammaestrati da Dio, assimilarsi a Gesù, operare in Cristo, con Cristo, per Cristo, animati dallo Spirito Santo. Premesse correlate poi alla Serva di Dio Luisa Piccarreta: i suoi scritti, il suo soffrire e vivere in Cristo. La spiritualità di Luisa è tutta nella «sequela Christi», sotto l’azione dello Spirito Santo, vivere il «quotidiano morire» è gustare con stupore la bellezza della vita nuova che il Padre ci dona attraverso il Figlio sotto l’Azione dello Spirito Santo.
Nel suo intervento Pablo Martin, esperto conoscitore della mistica di Luisa, ha svolto il tema dei «mezzi soprannaturali della Chiesa e il vivere nel Divino Volere». Commisurando «le tracce della spiritualità di Luisa Piccarreta tra Volontà Divina e virtù della e nella Chiesa; Chiesa, Sacramenti ed Eucaristia nella Vita della Chiesa e nella vita di Luisa». Il tutto riassunto col dire che Vivere nel Divino Volere «significa «compimento e glorificazione dei Sacramenti». Don Vincenzo Di Filato ha trattato l’iter del Processo canonico diocesano di Luisa, i suoi «Scritti» nei quali – ha detto – «sono un dono non di Luisa ma da Gesù Cristo». Certamente Luisa sarà oggetto ancora di studio quando si avrà modo di scoprire la sua relazione con la «Regina del Cielo, mamma celeste guida per nutrirsi dell’Eucaristia» (cfr Calvi, 1937).
COSIMO LANZO
(Da L’Osservatore Romano, venerdì 10 novembre 2006, p. 6)