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Quesito
Caro Padre Angelo,
ecco una prima domanda, forse un pò provocatoria, stavolta sulla Divina Misericordia.
Perchè la invochiamo così spesso?
Forse se non la invochiamo più, Dio riserva meno misericordia alle anime o la elargisce in misura diversa durante il corso della storia umana?
Ecco dunque il punto: abbiamo bisogno di ricordare a Dio di essere misericordioso?
Sicuramente va a nostro vantaggio farlo: per non cadere in superbia è meglio ricordarci e riconoscere costantemente che siamo bisognosi della Sua misericordia.
Capirà caro Padre, che con questa prima domanda, non chiedo altro che mi parli un pò della Divina Misericordia.
Vittorio
Risposta del sacerdote
Caro Vittorio,
sono contento di parlarti un pò della Divina Misericordia.
1. E innanzitutto va detto che la preghiera non serve a ricordare a Dio di usarci misericordia. Dio è misericordia nella sua stessa essenza, nello stesso modo in cui è amore. E come il sole non può non illuminare, perché è la sua stessa natura, così Dio è infinita misericordia.
San Tommaso spiega molto bene il significato della preghiera quando dice che “non serve ad istruire Dio, ma a edificare noi”.
La preghiera ben fatta “plasma gli affetti”.
E mi pare che la supplica alla Divina misericordia plasmi almeno tre affetti.
2. La prima: che la natura propria di Dio è quella di un amore infinito che è sempre pronto e desiderosissimo di riversare tutte le proprie tenerezze sui miseri.
E noi, caro Vittorio, dobbiamo aver consapevolezza di essere dei poveri e dei miseri.
La Sacra Scrittura ci esorta a riconoscere che anche le nostre opere di giustizia (vale a dire le nostre opere sante) davanti a Dio sono come panno immondo (Is 64,5).
Il raggio sa di non aver alcun diritto dinanzi al sole. Tutto quello che ha lo riceve da lui. Se potesse rivolgersi al sole, gli direbbe che lui esiste per la misericordia sua. E così siamo noi rispetto a Dio.
San Tommaso dice che la misericordia di Dio va intesa come comunicazione delle sue perfezioni (Somma teologica I, 21, 3). E la sua misericordia è davvero grande se si pensa che queste perfezioni le comunica a persone di cui sa in anticipo che non ne useranno nel migliore dei modi e che tante volte le rifiuteranno e disprezzeranno.
Commentando il versetto: “Tutte le vie del Signore sono misericordia e verità (Sal 24,10; cfr. Volgata), S. Tommaso dice: “È necessario trovare la misericordia e la verità in ogni opera di Dio” (s. tommaso, Somma teologica, I, 21, 4).
Altrove egli afferma: “Tutto quello che siamo lo dobbiamo a Lui in quanto è Creatore nostro” (Totum quos sumus ei debemus tamquam Creatori).
“E così in ogni opera di Dio appare la sua misericordia come sua prima radice…
Anche quello che è dovuto ad una creatura, Dio, per l’abbondanza della sua bontà, lo dispensa con maggiore larghezza che non lo richieda la proporzione della cosa” (s. tommaso, Somma teologica, I, 21, 4).
3. La seconda cosa che la misericordia di Dio ci ricorda è la seguente: se sono grandi i nostri peccati, ancor più grande è la sua misericordia.
Nell’Inno Adoro Te devote San Tommaso dice che una sola goccia del Sangue redentore di Cristo è sufficiente ad espiare i peccati di tutti gli uomini di tutti i tempi. E Cristo non ha versato solo una goccia del suo sangue, ma l’ha versato tutto. Che cosa dunque non ci può ottenere?
4. La terza cosa che la misericordia di Dio ci ricorda è questa: se siamo stati creati ad immagine di Dio e se siamo diventati con la grazia suoi figli, troveremo la nostra felicità e la nostra realizzazione nell’imitarlo. E allora si capiscono meglio quelle altre parole del Signore: “Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro” (Lc 6,36).
E siccome la preghiera serve a plasmare gli affetti, l’invocazione della divina misericordia ci sollecita a conformarci ai sentimenti di Dio e a usare misericordia con tutti.
Il Signore stesso ci ammonisce che se non usiamo misericordia al nostro prossimo, come è avvenuto nel caso del servitore che non ha usato misericordia ad un altro servitore come lui che gli doveva qualcosa, non userà misericordia neanche con noi (cfr. Mt 18,23-35).
5. Mi piace ricordarti due cose che il Signore ha detto a Santa Faustina Kowalska.
La prima: “Le grazie della Mia misericordia si attingono con un solo recipiente e questo è la fiducia. Più un’anima ha fiducia, più ottiene. Sono di grande conforto per Me le anime che hanno una fiducia illimitata, e su tali anime riverso tutti i tesori delle Mie grazie. Sono contento quando chiedono molto, poiché è Mio desiderio dare molto anzi moltissimo (Diario, 519).
L’anima che confida nella Mia misericordia è la più felice, poiché io stesso ho cura di lei (Diario, 427).
Nessun’anima, che ha invocato la Mia misericordia, è rimasta delusa né confusa. Ho una predilezione particolare per l’anima che ha fiducia nella Mia bontà” (Diario, 508).
La seconda, ed è la più importante e quella che caratterizza il nostro atteggiamento verso ogni uomo: «Esigo da te atti di misericordia, che debbono derivare dall’amore verso di Me. Devi mostrare misericordia sempre e ovunque verso il prossimo: non puoi esimerti da questo, né rifiutarti né giustificarti. Ti sottopongo tre modi per dimostrare misericordia verso il prossimo: il primo è l’azione, il secondo è la parola, il terzo la preghiera. In questi tre gradi è racchiusa la pienezza della misericordia ed è una dimostrazione irrefutabile dell’amore verso di Me. In questo modo l’anima esalta e rende culto alla Mia misericordia» (Diario, 277-278).
Pertanto gli atti di carità e di misericordia verso il prossimo costituiscono una condizione necessaria per ricevere le grazie.
La preghiera alla Divina Misericordia, infine, vuole arrivare a questo.
Ti ringrazio per il quesito che mi ha permesso di parlare ancora una volta della Misericordia di Dio, alla quale affido di nuovo me, te e tutti i nostri visitatori e amici, per i quali prometto di dedicare la recita di una Coroncina della Divina Misericordia.
Ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo