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Le risposte del sacerdote sono in corsivo dopo le domande

Gentilissimo padre,
mi rivolgo ancora a lei per chiarire alcuni dubbi.

1) la prima incertezza riguarda l’astensione dalle carni e il digiuno. Non mi è chiaro come effettuarlo, se esso valga per tutti i venerdì dell’anno o solo per quelli di Quaresima e Avvento.
Io ho preso l’impegno di astenermi dalla carne tutti i venerdì, e non solo, perchè rinuncio anche a dolci, cioccolate e simili, tranne qualche biscotto a colazione. Ma mi rendo conto che non è semplice rispettare questo impegno, soprattutto quando si esce con amici e non è possibile trovare alternative.
E’ possibile spostare l’astinenza al giorno dopo se non è possibile rispettarlo? Oppure sostituirlo con una preghiera in più? E quali?
Anche il digiuno non mi è chiaro: come farlo? Quanti pasti effettuare?
Lo so che sembrano piccole cose, ma forse non è così, anche questo regolare esercizio può essere utile.

Bisogna distinguere tra astensione (o astinenza) dalla carne e digiuno.
L’astinenza dalle carni vige per tutti i venerdì dell’anno.
Il digiuno invece obbliga solo il mercoledì delle ceneri e il venerdì santo.
L’astinenza del venerdì abbraccia anche cibi particolarmente costosi.
Inoltre il venerdì ha carattere penitenziale e per questo fai bene ad astenerti anche da dolci, cioccolate e simili.
Il digiuno ecclesiastico consiste nel consumare solo un pasto normale, limitandosi di meno nelle altre refezioni.

2) Similmente le chiedo: ma il digiuno Eucaristico quando vale? Un’ora prima della Comunione (e questo significa praticamente non mangiare durante la Messa) oppure un’ora prima dell’inizio della Messa? Io per sicurezza cerco di fare colazione anche più di un’ora prima dell’inizio della Messa.

Il digiuno eucaristico va computato dal tempo che separa dalla S. Comunione.
Comunque fai bene ad accostarti alla S. Comunione con un atteggiamento di attesa anche corporale più prolungato.

3) Le chiedo un consiglio: come si pone il Cristiano nell’attuale panorama politico? Mi è difficile votare un partito piuttosto che un altro. Perché se da un lato ci sono impedimenti di ordine morale con leggi a favore di forme di famiglia alternativa ecc… dall’altra mi è difficile riconoscermi nelle persone che ci sono. Per cui nessuno dei politici attuali andrebbe bene.
Insomma, sinistra o destra, ultimamente non mi riconosco in nessun simbolo.
Come si deve comportare un Cristiano in queste situazioni? E il non voto è comunque una scelta valida?

Sì, in Italia il cristiano è proprio disorientato nei confronti dei partiti politici nei quali è difficile o impossibile riconoscersi. Anche partiti di dichiarata ispirazione cattolica non sono più del tutto affidabili.
Ho l’impressione che sui problemi generali non vi sia grossa differenza tra un partito e l’altro.
Le differenze più grosse e marcate riguardano i problemi etici.
Ebbene, su questo punto non si possono votare partiti e candidati che hanno programmi dichiaratamente contrari alla legge di Dio scritta nel cuore dell’uomo.

4) Sempre nello stesso settore: io sono contrario a forme di famiglia alternativa (DICO, coppie di fatto ecc..), ma ritengo possibile discutere della possibilità di forme di assistenza in casi particolari. Per esempio: due persone vivono insieme, e allora una certa legge potrebbe aiutarli a gestire questioni di tasse, soldi, oppure in caso di malattia permettere all’altro di fungere da tramite ecc… Secondo lei è sbagliato riflettere su possibili forme di assistenza di questo tipo? E sarebbe peccato pensarlo o discuterne in una conversazione?

No, non è sbagliato pensarne e discuterne.
Ma sarebbe sbagliato legittimare forme alternative al matrimonio, come si pretendeva fare con i “dico”.

Grazie del tempo che vorrà dedicarmi e per le spiegazioni che vorrà darmi.
La ricordo nella preghiera con un’Ave Maria, affinchè interceda per lei.
Buonasera

Ti ringrazio della preghiera che ricambio di cuore e ti benedico. padre Angelo