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Quesito
Caro Padre Angelo,
il mio nome è … ed ho 24 anni. Ho un problema che mi causa molta sofferenza e vorrei un Suo parere.
Provo delle tendenze omosessuali. Per molto tempo sono vissuto lontano da Dio e da febbraio 2006 circa cerco di vivere in maniera coerente con la mia Fede. Ho cercato di informarmi su questo mio problema e riflettendo un pò penso di aver capito il motivo di queste mie tendenze. Premetto che non credo alle varie teorie genetiche. Sono sempre stato una persona timida e insicura. Il rapporto con mio padre non è mai stato molto intimo, almeno non sempre anche se ultimamente credo sia molto migliorato. Penso che questo mio problema derivi infatti da una mancata identificazione con mio padre e quindi con la figura maschile in generale. Quando mi capita di confrontarmi con ragazzi del mio stesso sesso, in modo particolare con coetanei mi sento a disagio e tendo a vederli più belli, affascinanti e sicuri di me. Capisco che questo sia stupido, ma è ciò che provo.
Sicuramente da quando mi sforzo di vivere da cristiano ho fatto dei passi avanti.
La mia domanda è la seguente: come devo vivere questa situazione? Devo rassegnarmi a vivere così prendendo queste tendenze come una prova oppure posso sperare in una guarigione completa? Lei conosce ragazzi con il mio stesso problema che ne sono usciti? La ringrazio per la Sua attenzione e per questo servizio davvero importante che offre.
Un saluto,
M.
Risposta del sacerdote
Caro M.,
1. non devi affatto rassegnarti.
Neanche la Chiesa crede alle teorie genetiche. È possibile una guarigione completa.
Quando il Catechismo della Chiesa cattolica dice che “la genesi psichica (dell’omosessualità) rimane in gran parte inspiegabile” (CCC 2357) inclina a cercare le cause nell’ordine psichico.
Secondo molti autori la teoria più accreditata è quella socio-psicologica: sarebbero responsabili dell’insorgenza della tendenza omosessuale sia l’ambiente educativo familiare sia l’influenza di gruppi sociali frequentati (cause comportamentali).
In un manuale di teologia morale i seguenti: un buon 30% di omosessuali sotto i trent’anni sono diventati esclusivamente eterosessuali. L’età ha la sua incidenza, perché sopra i trent’anni, con l’andare del tempo, l’habitus si rafforza.
E ho letto anche questo altro dato: alcuni giovani, con età media di 27 anni, dicono di aver cambiato il loro orientamento dall’omosessualità esclusiva all’eterosessualità esclusiva come risultato di aver partecipato ad una comunità ecclesiale del rinnovamento nello Spirito.
2. Il sostegno psicologico è importante.
Ma ancor più importante è il vivere in grazia. Ogni caduta in questi senso ti rende più debole.
Per questo ti indicherei la confessione frequente.
Secondo me dovresti confessarti ogni 15 giorni. Molti giovani che io conosco si confessano anche ogni settimana. Non è bene decidere di confessarsi solo quando si è in peccato grave.
La confessione frequente, soprattutto se ci si conserva in grazia, è molto importante per crescere nella vita cristiana.
Cercati un buon confessore e di norma tieni solo lui, così ti diventa punto di riferimento e guida sicura.
3. Inoltre è importante eliminare i pensieri impuri. Appena si affacciano, devi allontanarli. Diversamente ne rimani assediato. E dall’assedio può venire fuori la sconfitta.
Ti accorgerai che quanto maggiore sarà la tua prontezza nell’eliminare certi sguardi e certi pensieri, tanto più forte e duratura sarà la serenità che proverai dentro di te.
Vedrai: solo la purezza ti rende forte e capace di guarire. E sarai felice.
4. Chiedi attraverso la preghiera a Maria la grazia di vivere in maniera pura. E te la concederà.
Ti seguo con al preghiera e ti benedico.
Padre Angelo