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Quesito
Buonasera Padre,
Sono un trentenne che si è riconvertito dopo una lunga lontananza dalla fede cattolica. Ho ricevuto tutti i sacramenti a tempo debito ma ahimè non li ho mai vissuti come si dovrebbe, e a partire dall’adolescenza mi sono decisamente allontanato seguendo vie “spirituali” ingannevoli (dalle dottrine orientali a varie forme di esoterismo ed occultismo, passando per culti new age).
Di recente dopo una profonda crisi interiore mi sono arreso e ho capito che solo Gesù Cristo – quello autentico, non quello rimaneggiato ad arte dalle eresie gnostiche antiche e moderne – è la Verità.
Ora sto vivendo da cristiano: vado a Messa tutte le domeniche e quando posso anche in altri giorni, prego (soprattutto il Santo Rosario, almeno una corona al giorno), ho smesso di commettere atti impuri di cui invece ero totalmente prigioniero prima della conversione… Ma nonostante mi sia confessato più volte il peso dei peccati passati mi schiaccia. O meglio, ho la costante paura di non averli confessati bene e perciò di meritare l’inferno nonostante mi sforzi adesso di vivere secondo i comandamenti.
Nelle confessioni che ho fatto mi sono confessato in modo generale: ho detto ad esempio di aver commesso tantissimi atti impuri sia da solo che con ragazze fuori dal vincolo matrimoniale, di aver bestemmiato molte volte, di aver seguito falsi idoli; è sufficiente questo o dovrei essere più specifico? In ciò mi ha turbato molto aver letto una visione del santo don Bosco in cui vedeva dei ragazzi finire all’inferno perché avevano confessato solo alcuni dei loro atti impuri o li avevano “confessati male”: considerando che non potrò mai ricordarmi ogni atto impuro nello specifico (soprattutto quelli commessi con me stesso) sono destinato alla morte eterna?
Inoltre settimana scorsa sono tornato a confessarmi perché mi sono ricordato di altri peccati passati, però il sacerdote mi ha assolto direttamente senza farmeli dire, dicendo che essendo già stato assolto per i peccati compiuti in passato sono automaticamente assolti tutti quelli che dovessero tornarmi in mente. È corretto questo? E se dovessi ricordarmi peccati di altre specie, vale comunque questa regola o dovrei confessarli?
La ringrazio per la pazienza e pregherò per lei.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. sono contento che tu sia tornato al Signore.
O meglio: sono contento che il Signore in qualche modo abbia ripetuto con te ciò che ha fatto con Sant’Agostino.
Questo santo, narrando la propria conversione nelle “Confessioni” dice: “Hai alitato sopra di me il tuo profumo e io l’ho respirato. Ed ecco adesso io anelo a te”.
Sì, è successo proprio così. Sei andato in giro a cercare la verità. Ma mentre gli altri maestri ti dicono che cosa bisogna fare (supposto che sia vero!) Gesù Cristo invece è entrato dentro di te non soltanto come luce e come verità, ma anche come vita, con la sua persona.
Adesso, avverti una pienezza interiore che prima non provavi.
È questa la grande differenza tra Gesù Cristo e tutte le altre religioni di questo mondo, che peraltro hanno qualche parcella di verità insieme a tantissime lacune ed errori.
2. Vengo adesso al resto che mi hai scritto.
Dici che nonostante le confessioni resta il peso dei peccati.
Si tratta di un peso che prima di te ha schiacciato Nostro Signore.
L’ha schiacciato quando ha permesso al peso dei peccati di riverberarsi anche nel suo corpo come avvenne nell’agonia dell’orto degli olivi quando cascava sulla sua faccia.
La tradizione lo vede schiacciato anche nella Via crucis.
Ma questo peso era niente rispetto a quello che Gesù ha provato nella sua anima fin dal primo istante della sua esistenza quando vedeva singolarmente i peccati di tutta l’umanità dall’inizio alla fine della storia.
È stato un dolore più grande del dolore di tutte le persone che hanno sofferto messe insieme.
Per questo l’autore dell’Imitazione di Cristo ha potuto dire che “tota vita Christi crux fuit et martyrium”(tutta la vita di Cristo è stata una croce e un martirio).
Per questo Gesù è infinitamente amabile. Nessuno, nessuno, nessuno ci ha amati così tanto come ci ha amato e ci ama Lui.
3. Pertanto fa’ così: il peso dei tuoi peccati ti rimandi al peso di Gesù e apra il tuo cuore ad accogliere la sovrabbondante redenzione da lui compiuta, vivendo una vita nuova. Proprio come dice San Paolo: “Morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù” (Rm 6,11).
4. Circa l’integrità della tua confessione: puoi stare tranquillo.
Quando hai detto che hai commesso tantissimi atti impuri sia da solo sia con ragazze fuori del matrimonio, hai detto tutto.
Il sacerdote ha capito bene lo stato della tua anima.
Tant’è che quando sei tornato a confessarne qualcuno che non ti era venuto in mente nella precedente confessione, il sacerdote ti ha assolto di nuovo senza accusa.
I peccati che ti sono venuti in mente non mutavano la specie di quelli che avevi precedentemente confessato.
Su questo punto, dunque, non tornare più indietro e non lasciarti prendere dagli scrupoli.
A questo proposito puoi ricordare le parole consolanti di San Giovanni Bosco: “Tutto ciò che turba e porta via la pace non viene da Dio”.
5. Circa la visione di Don Bosco cui hai fatto riferimento è necessario esaminare: primo, se è vera; secondo, in quale contesto l’abbia pronunciata; terzo, è necessario considerare l’esattezza delle sue parole. Perché Don bosco probabilmente si riferiva alle varie specie di peccati contro la purezza di cui i giovani ne confessavano solo qualcuna, vanificando così la confessione.
Infine più che di una visione reale, perché non è immaginabile che così tanti giovani dell’oratorio di Don Bosco siano morti e siano morte in stato di peccato grave, deve essersi trattato di una visione profetica, nel senso che se quei ragazzi non si fossero emendati sarebbero finiti male.
Pertanto, da parte tua, rimuovi decisamente tutto ciò che viene a turbare la pace. Il comportamento del confessore quando sei tornato la seconda volta è stato particolarmente eloquente. I tuoi peccati sono stati tutti assolti.
Ti ringrazio di cuore per la preghiera fatta per me. La contraccambio volentieri, ti benedico e ti auguro ogni bene.
Padre Angelo