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Quesito
Gentile padre Angelo,
Prima, Grazie per quello che fai.
Ho due domande che mi piacerebbe avere risposta se ci sono:
1. Perché la fede cristiana è diventata meno, e diventa sempre meno soprattutto in Europa (io non abito lì ma da quello che so dagli amici), perché le chiese sono sempre più vuote dai giovani, e questo è stato in poco tempo, cioè non era così 20 anni fa?! Cosa si può fare per fermare questo e cosa si può fare nei luoghi dove c’è ancora la fede ma è anche in rischio?
2. Cosa insegna la chiesa a riguardo del “LGBTQ”?! Non mi pare di avere sentito qualcosa che dice “non si può fare”?! Cosa insegna a riguardo le persone transgender o quelle che hanno crisi d’identità?!
Spero di essere stato chiaro nelle domande.
Grazie
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. per il primo quesito ti rispondo con un versetto della Sacra Scrittura: “Nella prosperità l’uomo non comprende, è simile alle bestie che muoiono” (Sal 49,21).
Quando si vive nell’opulenza e ci si dà al divertimento, si dimenticano facilmente gli obiettivi supremi della propria esistenza.
Per questo la Sacra Scrittura dice che l’uomo diventa irragionevole come le bestie.
2. Non per nulla Gesù Cristo ha posto all’inizio del suo insegnamento nel discorso della montagna la beatitudine dei poveri in spirito: “Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli” (Mt 5,2).
È vero che nelle Sacre Scritture i poveri in spirito sono gli indifesi, gli oppressi, quelli che non possono reagire senza peggiorare la propria situazione, che confidano esclusivamente nell’aiuto di Dio che viene immancabilmente e prontamente assicurato.
Ma le parole di Gesù richiamano anche lo spirito di povertà che tutti devono avere, tanti i ricchi quanto i poveri.
3. Vale per sempre quanto lo Spirito Santo ha detto per bocca di San Paolo: “Questo vi dico, fratelli: il tempo si è fatto breve; (…), quelli che piangono, come se non piangessero; quelli che gioiscono, come se non gioissero; quelli che comprano, come se non possedessero; quelli che usano i beni del mondo, come se non li usassero pienamente: passa infatti la figura di questo mondo!” (1 Cor 7,28-30).
Opportunamente la Bibbia di Gerusalemme annota che San Paolo non invita all’indifferenza circa le realtà terrestri. Vuole evitare invece “che ci si insabbi e che si dimentichi il loro carattere relativo in rapporto a Cristo e al suo regno che viene”.
4. San Tommaso nota che la ricerca del mangiare, del bere, del divertimento rende ottusa la mente. In altre parole la rende incapace di penetrare nelle realtà più alte.
Il ricco che banchettava lautamente secondo la parabola evangelica era diventato insensibile nei confronti del povero Lazzaro che mendicava alla sua porta. Non gli dava neanche gli avanzi del suo pranzo.
5. Se a questo poi si aggiunge il clima di sensualità derivante da una concezione della sessualità del tutto priva del suo riferimento a Dio e alla santificazione, non soltanto la mente diventa incapace di penetrare nella realtà più alte, ma si spegne del tutto il gusto delle cose di Dio.
Mentre è proprio questo assaporamento il segreto di una vita cristiana sempre più intensa e più desiderosa di Dio.
6. Il Santo Papa Paolo VI diceva che il fumo di Satana era entrato nel tempio. Si riferiva probabilmente alla corruzione delle verità di fede.
Ma credo che si possa applicare anche all’assenza dello spirito di povertà evangelica e della purezza.
Tanto più che anche da parte di alcuni pastori, stando alle loro dichiarazioni, volutamente non parlano di purezza.
Ma questo non è secondo il Vangelo
Proprio in questi giorni abbiamo letto nella Messa il severo monito di San Paolo: “Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù.
Questa infatti è volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dall’impurità, che ciascuno di voi sappia trattare il proprio corpo con santità e rispetto, senza lasciarsi dominare dalla passione, come i pagani che non conoscono Dio; che nessuno in questo campo offenda o inganni il proprio fratello, perché il Signore punisce tutte queste cose, come vi abbiamo già detto e ribadito.
Dio non ci ha chiamati all’impurità, ma alla santificazione.
Perciò chi disprezza queste cose non disprezza un uomo, ma Dio stesso, che vi dona il suo santo Spirito” (1 Ts 4,2-8).
7. In ferimento a LGBTQ e cioè alle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer… vale anche per loro la legge di Dio, che è via di santificazione e di salvezza.
Come ricorda incessantemente Papa Francesco la Chiesa è aperta a tutti, a tutti, a tutti.
Certo, la Chiesa deve tenere le porte non solo aperte, ma spalancate perché tutti si possano incontrare con la potenza salvifica di Cristo, cambiare vita e diventare santi.
Diventare santi equivale a dire perfettamente felici.
Non si può essere veramente felici se non c’è un amore vero, un amore puro, vale a dire un amore casto.
Ti ringrazio per i quesiti che hai posto. Ti auguro ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo