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Quesito
Caro Padre Angelo,
come tutte le altre volte vorrei chiederLe aiuto per risolvere un mio problema molto grave, forse il più grave.
L’altra sera girando per internet mi sono imbattuto in un video in cui agli spettatori veniva chiesto se fossero pronti al Regno di Dio. Questa cosa mi ha fatto molto riflettere.
Negli ultimi anni posso dire che la mia fede è cresciuta davvero molto, so che sotto tutto questo (la nostra esistenza) c’è il Signore, senza la mia fede non sarei chi sono oggi, non sarei nessuno.
Prego abbastanza, chiedo aiuto al Signore molto frequentemente, ma pensando a quella domanda mi sono accorto che non ho mai pregato per quello che accadrà dopo la mia vita, prego sempre e solo per cose “terrene” (anche se a dir la verità prego sempre per i morti affinché possano raggiungere il Regno del Signore).
Oltre ad accorgermi di questo, mi sono domandato: “Credo davvero nel Regno di Dio?”
Ovviamente credo in Dio, nel Vangelo e tutto il resto, anche nel Regno di Dio, ma in modo diverso, perché semplicemente mi fido di quello che ha detto il Signore riguardo al suo Regno. S o che c’è, ma non credo di essere pienamente consapevole del fatto che esista e che forse lo raggiungerò; forse non lo desidero neanche abbastanza.
Io sono una persona abbastanza vivace, mi piacerebbe fare molte cose (un po’ da malati direbbero gli altri) nella vita, come paracadutismo e altre cose estreme, ed in più ho un gran sogno davvero importante per me del quale Le ho già parlato. Credo che tutte queste cose/desideri “terreni” mi stiano tenendo lontano dal desiderio del Regno di Dio, magari mi sbaglio, non lo so, cosa ci sarebbe di male a sognare in grande?
Credo e spero abbia capito la mia situazione, potrebbe darmi qualche consiglio per risolvere questa situazione? Potrebbe dirmi dove sbaglio?
La ringrazio in anticipo per la risposta.
Ricambio le sue preghiere.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. sì, la cosa più importante in assoluto è la conquista del regno di Dio.
Per regno di Dio si possono intendere tante cose: la presenza di Gesù tra noi, la Chiesa instaurata da Gesù come un regno di santità e di vita, l’annuncio del Vangelo.
Ma significa anche la santità. Per questo Gesù in Matteo 6,33 dice: “Cercate innanzitutto il regno di Dio e la sua giustizia e tutto il resto vi sarà dato di sopraggiunta”.
Per giustizia si intende la via che conduce alla santità.
2. Al termine dei nostri giorni, quando ci presenteremo davanti al tribunale di Cristo, verremo interrogati su questo: se abbiamo cercato nei giorni della vita terrena l’obiettivo per cui Dio ci ha creati e redenti: la santità.
3. Oggi, 6 maggio, giorno in cui ti rispondo, si celebra la memoria di San Domenico Savio, il fiore più bello dell’oratorio di Don Bosco. Don Bosco stesso ne ha scritto la vita.
Ecco che cosa dice: “Venuto nella casa dell’oratorio, il suo sguardo si posò subito su di un cartello sopra cui, a grossi caratteri, sono scritte le seguenti parole Da mihi animas, cetera tolle! (Dammi le anime e prenditi tutto il resto!).
Egli pensò un momento e soggiunse: “Ho capito, qui non si fa negozio di denaro, ma negozio di anime, ho capito; spero che l’anima mia farà anche parte di questo commercio”.
Da qui ebbe cominciamento quell’esemplare tenore di vita, quell’esattezza nell’adempimento dei suoi doveri, oltre cui difficilmente si può andare”.
4. Poco più oltre Don Bosco scrive: “Erano sei mesi da che Savio dimorava all’oratorio, quando fu fatta la predica sul modo di farsi santo. Quella predica per Domenico fu come una scintilla che gli infiammò il cuore di amore di Dio. “Mi sento, diceva, un desiderio e un bisogno di farmi santo. Ora ho capito che ciò si può effettuare anche stando allegri, io voglio assolutamente e ho assolutamente bisogno di farmi santo. Iddio mi vuole santo e io devo farmi tale. Voglio farmi santo e sarò infelice finché non sarò santo”.
Quella predica l’aveva fatta Don Bosco e Domenico Savio ne era rimasto conquistato. Tanto che poi gli scrisse su un foglietto quelle famose cinque parole: “Mi aiuti a diventare santo”
5. Ed ecco il primo consiglio che Don Bosco gli diede: “La prima cosa che gli venne consigliata per farsi santo fu di adoperarsi per guadagnare anime a Dio. Questo pensiero divenne il continuo respiro della sua vita. Leggeva di preferenza la vita di quei santi che avevano lavorato in modo speciale per la salute delle anime; parlava volentieri dei missionari. Più volte fu udito dire: “Se potessi guadagnare a Dio tutti i miei compagni, quanto sarei felice! Quante anime aspettano il nostro aiuto!”. Il pensiero di guadagnare anime lo accompagnava ovunque”.
6. Don Bosco scrive ancora: “Da quel momento Domenico cominciò a scegliersi un confessore, che tenne regolarmente.
La sua preparazione a ricevere la santa Eucaristia era pia, edificante; il ringraziamento senza limite.
Fra i doni di cui Dio lo arricchì fu eminente quello del fervore nella preghiera.
Più volte restava come rapito dai sensi. Interrogato, rispondeva: “mi pare di vedere tante cose belle! Mi pare che il paradiso mi si apra sopra il capo!”.
7. Come sarebbe bello se si realizzasse nella vita di tutti noi, e in modo particolare nella tua.
Se la strada della tua vita è quella dell’aeronautica, come desideri, ebbene: mentre impari a volare nei cieli, impara a volare nella santità, nella comunione con Dio. Impara a condurre a santità di vita, con il tuo esempio, con le tue parole e con le tue preghiere, tutte le persone che il Signore ti farà incontrare.
Questo è sognare veramente in grande! In grande, perché è l’obiettivo centrale della nostra vita e dura eternamente!
Per questo ti auguro ogni bene, ti ricordo volentieri nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo