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Quesito
Buonasera Padre,
mi chiamo…, avrei una domanda per così dire "tecnica".
Oggi mi sono confessato ed ho partecipato alla Santa Messa.
Sto attraversando un periodo difficile per motivi di lavoro e anche salute (anche se grazie a Dio ora sto meglio nonostante i problemi).
Ora la mia domanda è questa: tra le altre cose ho confessato degli atti impuri che ho commesso da solo in passato, solo che poi mi è preso uno scrupolo di coscienza, nel senso che li ho confessati con questa esposizione: "mi sono chiuso in me stesso per egoismo e paura ed ho anche cercato e procurato il mio piacere personale". Con questa esposizione nel mio cuore intendevo anche appunto l’autoerotismo che ho confessato davanti a Dio, ma poi ho pensato che non avendo usato esplicitamente il termine atto impuro o masturbazione il sacerdote non abbia inteso pienamente la mia confessione, e quindi ora ho paura che non sia completa.
Ma se non lo fosse è ugualmente valida, per lo meno per gli altri peccati confessati?
Devo aggiungere che il sacerdote non mi ha chiesto niente quindi credo che abbia inteso. Mi può aiutare?
Grazie.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. le parole che hai usato per confessare i peccati impuri sono stati un pò generiche.
È vero che hai usato quest’espressione: “procurato il mio piacere personale".
Se io fossi stato il confessore, potendo pensare anche ad altro, ti avrei chiesto se questo piacere personale riguardava atti impuri.
2. Il sacerdote non te l’ha chiesto.
È presumibile che abbia capito. Ma non ne posso essere certo, anche perché se avesse capito, magari ti avrebbe detto una parola su quel peccato e sui mezzi per superarlo.
Inoltre l’espressione usata si presta oggettivamente a vari significati perché alcuni si procurano il piacere personale bevendo, ubriacandosi, altri con l’uso di stupefacenti…
3. Dal momento che pensavi che l’accusa fosse integra e dal momento che non volevi nascondere nulla, la confessione devi ritenerla valida.
Sei stato dunque assolto da questi peccati e anche dagli altri.
Né devi porti scrupoli sulle Comunioni che poi hai fatto.
4. Tuttavia, se io fossi in te, per tranquillità di coscienza, nella prossima confessione, tornerei sull’argomento e direi che nell’ultima confessione per indicare gli atti impuri avevi usato delle parole che secondo te erano adatte a indicare quel preciso peccato. Ma che successivamente, pensandoci, le hai trovate generiche e ne hai concluso che forse il sacerdote non ha capito, anche perché su quel peccato non è tornato.
Ti assicuro la mia preghiera per il superamento definitivo dei problemi cui hai fatto riferimento nella tua mail.
Abbi molta fiducia nella Madonna. Gesù ce l’ha data perché ci aiuti in tutti i nostri problemi: “Figlio, ecco tua Madre!”
Ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo