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Salve caro padre Angelo,
mi chiamo Salvatore. Le vorrei chiedere di spiegarmi questo passo biblico con parole semplici.
La ringrazio Dio la benedica:
Cantico de cantici 3,6-11: “Chi sta salendo dal deserto come una colonna di fumo, esalando profumo di mirra e d’incenso e d’ogni polvere di mercanti?
Ecco, la lettiga di Salomone: sessanta uomini prodi le stanno intorno, tra i più valorosi d’Israele.
Tutti sanno maneggiare la spada, esperti nella guerra; ognuno porta la spada al fianco contro il terrore della notte.
Un baldacchino si è fatto il re Salomone con legno del Libano.
Le sue colonne le ha fatte d’argento, d’oro la sua spalliera; il suo seggio è di porpora, il suo interno è un ricamo d’amore delle figlie di Gerusalemme.
Uscite, figlie di Sion, guardate il re Salomone con la corona di cui lo cinse sua madre nel giorno delle sue nozze, giorno di letizia del suo cuore”.


Carissimo,
a questo passo del Cantico dei Cantici sono state date tre interpretazioni che si completano l’un l’altra.

1. La prima interpretazione è di carattere storico.
“Chi sta salendo dal deserto come una colonna di fumo…” sarebbe il popolo d’Israele uscito dall’Egitto e peregrinante nel deserto.
La Sacra Scrittura ricorda che questo popolo era preceduto di notte da una colonna di fuoco, simbolo della presenza di Dio che difendeva dai pericoli e teneva lontano gli animali feroci.
Questo popolo che avanza esala profumo di mirra e d’incenso. Nei cortei regali si usava bruciare davanti al sovrano grande quantità di profumi preziosi in segno di onore e di gioia. Tale era il popolo d’Israele che nel deserto proseguiva la sua marcia maestosa.
Il baldacchino di Salomone (che simboleggia Dio) è l’arca dell’alleanza.
I seicentomila ebrei usciti dall’Egitto sono rappresentati dai sessanta prodi del Cantico.
Balaam, profeta pagano, vedendo quel popolo esclama: “Come sono belle le tue tende, Giacobbe, le tue dimore, Israele!” (Nm 24,5).
Tutti in quel popolo sanno maneggiare la spada perché sono sempre sul piede di guerra e vincono tutte le popolazioni in mezzo alle quali devono passare.
Il baldacchino ricco di addobbi rimanda anche al palazzo regale di Salomone quando lo splendore d’Israele giunse al suo apogeo.

2. Secondo un’altra interpretazione, più religiosa, si tratterebbe della dedicazione del Tempio.
Nella tradizione ebraica il nome di Salomone era indissolubilmente collegato con il tempio che egli volle costruire in Gerusalemme con la massima sontuosità.
Salomone è il simbolo dello sposo del Cantico, e cioè di Dio. Il corteo regale simboleggia l’ingresso trionfale di Dio nel tempio, nel giorno della sua dedicazione, quando la sua gloria riempì il Tempio, la sua casa (1 Re 8,11).
Solo nel tempio il culto di Dio raggiunse il massimo splendore. Le colonne di fumo che esalano profumo di mirra e d’incenso ricordano il fumo degli olocausti e l’incenso bruciati in grande quantità nel giorno della su dedicazione (1 Re 8,5 ss.).
Il baldacchino rappresenta l’arca coperta dalle ali dei due Cherubini su cui è assiso Dio (1 Sam 4,4). Quest’arca dopo molte peregrinazioni partendo dal deserto fu introdotta definitivamente nel tempio.
Le figlie di Gerusalemme sono le tribù d’Israele che confluiscono all’unico luogo legittimo di culto a Dio.

3. Vi è infine una terza interpretazione, tipicamente cristiana, nella quale sarebbe rappresentata la Chiesa.
San Beda il venerabile dice che la Chiesa “uscita come dal deserto delle popolazioni pagane, si è innalzata come una colonna di fumo che esala mirra e tutti i profumi.
Come tutti i profumi che si bruciano formano una nube di fumo odoroso, così la Chiesa è formata nella sua unità di tutte le virtù, di tutta la santità, di tutti i meriti di ciascuno dei suoi membri”.
Nelle parole chi è costei… si può ancora vedere l’ascesa trionfale della Chiesa militante la quale anche nella vita presente ha pure i suoi giorni di esaltazione in cui Dio la consola facendo apparire, come una visione che sfugge, l’immagine dei trionfi della vita futura.
Il baldacchino rappresenta la Chiesa militante in cui Cristo riposa.
In essa i Santi di Dio, dopo aver domato il tumulto delle passioni, godono dell’amplesso di Dio (figurato in Salomone), del Re di pace per eccellenza.
I prodi rappresentano i dottori che formano il presidio della Chiesa, difendendola dalle incursioni dei demoni e dagli assalti degli eretici
La spada che tengono in mano è la spada spirituale della parola di Dio secondo quanto scrive San Paolo: “Prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio” (Ef 6,17). Questa spada la portano al fianco, per essere sempre pronti a combattere le battaglie del Signore perché nella notte del tempo presente le insidie del maligno sono subdole ed occulte e potrebbero deturpare il baldacchino di Salomone, cioè la Chiesa del Dio vivente.
Il letto o baldacchino può significare il riposo beato dei santi nel seno di Dio.
Questo letto è fatto col legno del Libano perché è incorruttibile e anche perché è destinato a ricevere i Santi incorrotti e splendenti di virtù.
Le colonne d’argento possono rappresentare gli Angeli appartenenti all’ordine dei Troni.
La spalliera d’oro significa l’eterno riposo al quale perviene solo chi ha degnamente venerato e imitato la passione di Gesù Cristo rappresentata dal sedile di porpora.
Uscite fuori e mirate, ecc.: la Chiesa sposa di Gesù Cristo parla e invita i suoi figli ad uscire dal tumulto del mondo per poter contemplare liberi da ogni preoccupazione Salomone, cioè il vero Re di pace, Cristo.
Per diadema si può intendere la carne santissima di Cristo che egli prese nel seno della Vergine Immacolata, la carne con cui distrusse l’impero della morte e con la quale risorgendo diede a noi la speranza di risorgere.
Di questo diadema parla San Paolo quando dice: “Tuttavia quel Gesù … lo vediamo coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto” (Eb 2,9).
Fu sua Madre che l’incoronò, perchè gli somministrò la materia della sua carne. Nel giorno del suo sposalizio e cioè nel giorno dell’incarnazione quando prese la Chiesa per sposa. Allora il cuore del Cristo fu pieno di letizia perchè s’iniziava la salvezza dell’umanità.
Quel giorno delle sue nozze si può anche riferire alla passione di Cristo quando nel giorno del suo sposalizio con la Chiesa fu incoronato del diadema dell’obbrobrio (la corona di spine) dalla madre sua (la sinagoga).
In quel giorno Gesù esultò perchè mediante la sua passione avrebbe redento il mondo dalla schiavitù di Satana, liberando gli uomini dalle tenebre del paganesimo e introducendoli nel regno della luce e della salvezza.

Questa terza interpretazione è veramente bella.
Vi è raffigurata non solo la Chiesa, ma anche ogni anima nel suo rapporto con Cristo.

Mentre ti auguro di viverla in pienezza ti porgo gli auguro di una felice e santa Pasqua (2019), ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo