Questo articolo è disponibile anche in: Italiano

Quesito

Salve Padre,
mi sono resa colpevole di un bruttissimo peccato, più di un anno fa non ho avuto il coraggio di portare avanti una gravidanza.
Da quel giorno non vi è stato un momento delle mie giornate in cui io non vi pensi e soprattutto non mi penta amaramente per ciò che ho fatto, ritenendomi una vigliacca ed egoista.
Ho chiesto e chiedo ancora perdono a Dio, mi sono confessata con sincero pentimento, ma ciò che mi chiedo sempre è se Dio mi abbia veramente perdonata, se crede nel mio dolore e nel mio pentimento, perché io ho la sensazione che non sia così, mi sento sola.
Veramente con l’assoluzione dei miei peccati dopo la confessione Dio mi ha perdonata? Ha veramente capito quanto il dolore per ciò che ho fatto mi laceri dentro costantemente? O il mio peccato è così grande e grave da non meritare perdono?
Ho bisogno di capire e magari lei può aiutarmi.
La ringrazio in anticipo.
In attesa della sua risposta le auguro una buona giornata


Risposta del sacerdote

Carissima,
1. sei andata a confessarti. Questa è stata la cosa più doverosa e santa che potessi fare.
Il Signore ti ha perdonato. Ha lavato il tuo peccato col Suo Sangue preziosissimo. Davanti a Lui il tuo peccato non c’è più.

2. Andando a confessarti hai potuto sperimentare ciò che dice Davide nel Salmo 32: “Ti ho fatto conoscere il mio peccato, non ho coperto la mia colpa. Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato»” (Sal 32,5).
Il Signore ti ha reso nuova e questa è la cosa più bella.
Tuttavia non ha cancellato il ricordo di quanto hai commesso. Questa è la tua penitenza per sempre: sei chiamata ad offrire il tuo dolore in espiazione e come invocazione perché altri non compiano quanto tu hai fatto.

3. Il peccato che rimane nella tua memoria non ti dà pace.
Il Signore permette questo perché tu rimanga in umiltà non solo davanti a Lui, ma davanti a tutti.

4. Adesso stai mescolando le tue lacrime con quelle che Gesù ha versato fissando lo sguardo su Gerusalemme (cfr. Lc 19,41-42).
Unite alle Sue, le tue lacrime diventano meritorie.
Vedi com’è buono il Signore: fa addirittura diventare meritorio il dolore che proviamo per i nostri peccati.
E fa sì che dove è abbondato il peccato sovrabbondi la grazia!

5. Mi piace ricordarti quanto il grande Papa Giovanni Paolo II ha detto alle donne che hanno abortito:
Probabilmente la ferita nel vostro animo non si è ancor rimarginata. In realtà, quanto è avvenuto è stato e rimane profondamente ingiusto.
Non lasciatevi prendere, però, dallo scoraggiamento e non abbandonate la speranza. (…).
Se ancora non l’avete fatto, apritevi con umiltà e fiducia al pentimento: il Padre di ogni misericordia vi aspetta per offrirvi il suo perdono e la sua pace nel sacramento della Riconciliazione. Allo stesso Padre e alla sua misericordia potete affidare con speranza il vostro bambino.
Aiutate dal consiglio e dalla vicinanza di persone amiche e competenti, potrete essere con la vostra sofferta testimonianza tra i più eloquenti difensori del diritto di tutti alla vita.
Attraverso il vostro impegno per la vita, coronato eventualmente dalla nascita di nuove creature ed esercitato con l’accoglienza e l’attenzione verso chi è più bisognoso di vicinanza, sarete artefici di un nuovo modo di guardare alla vita dell’uomo” (Evangelium vitae, 99).

Perché tutto questo avvenga nella tua vita ti assicuro la mia preghiera e il ricordo nella Santa Messa.
Ti benedico.
Padre Angelo