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Quesito
Caro Padre Angelo,
Mi chiamo … e sono una ragazza di … anni. Ho avuto due anni fa la grandissima Grazia della vera conversione, avvenuta dopo un lungo periodo di malattia. Oggi Gesù Cristo è un pensiero costante nella mia giornata e sono molto devota alla Vergine Maria alla Quale, da alcuni mesi, mi sono consacrata con la formula Monfortana. Dopo la conversione pensavo che il Signore mi stesse chiamando a prendere i Voti. Ho fatto discernimento vocazionale, pregando molto soprattutto in adorazione eucaristica, e il Signore non ha tardato a darmi la risposta: mi stava chiamando, invece, al matrimonio (dopo la preghiera e dopo aver invocato lo Spirito Santo perché mi illuminasse sulla mia vocazione, aprivo la Bibbia e tutte le volte mi capitava sotto agli occhi un passo sul matrimonio; ancora non convinta, un giorno ho trovato un libro di mia nonna dal titolo “La sposa Cristiana”, un libro che veniva regalato agli inizi del 1900 alle giovani donne per prepararle al matrimonio). Ora, caro Padre, arrivo a porgerle la domanda per cui le scrivo. Mi chiedo da tempo come sia possibile costruire una famiglia Santa nella società in cui viviamo.
Ho capito che è fondamentale costruire un matrimonio con buone fondamenta e che è essenziale lavorare a questo ancora durante il fidanzamento. Però più ci penso e più mi risulta praticamente impossibile, se non con l’intervento di Dio, trovare un uomo buono che abbia le mie stesse intenzioni, che mi rispetti durante il fidanzamento (io non ho mai conosciuto un uomo in intimità e ho capito l’importanza della castità prematrimoniale) che ami Dio più di quanto potrà mai amare me, che sia disposto ad accettare tutti i figli che il Signore vorrà affidarci da crescere e, soprattutto, che sia disposto ad accettare ed affrontare tutte le croci che si presenteranno durante il matrimonio.
Caro Padre, le chiedo dunque se ha dei consigli da darmi riguardo a quest’ultimo punto, talvolta non capisco come debba comportarmi ora, se sia giusto solo vivere serenamente la mia vita, pregando il Signore affinché mi faccia incontrare l’uomo che vuole che io sposi (come sto facendo) oppure se sia necessario andare alla ricerca di un uomo del genere frequentando appositamente gruppi di preghiera, determinati contesti, iscrivendomi a siti di incontri o facendo pellegrinaggi per incontrarlo (come mi suggeriscono di fare). La ringrazio Padre per il tempo che dedicherà a rispondermi. Dio la benedica e che la Vergine Santissima la custodisca sempre sotto il suo Santo Manto.
Risposta del sacerdote
Carissima,
1. solo oggi (6 febbraio 2021) sono giunto alla tua mail del 17 luglio scorso e te ne domando scusa.
Probabilmente il Signore ti avrà già fatto incontrare il giovane che ha preparato per te.
2. In ogni caso il consiglio che io ti do per formare una famiglia autenticamente cristiana è quello della partecipazione quotidiana alla Santa Messa.
Questo incontro con il Signore è così fondamentale che Egli stesso nella preghiera che ci ha insegnato ci ha chiesto di domandare ogni giorno il nostro pane soprasostanziale.
3. Non possiamo dimenticare che il Vangelo è stato scritto in greco. E là dove noi diciamo “Dacci oggi il nostro pane quotidiano” è scritto “Dacci oggi il nostro pane epìousion“.
San Girolamo traducendo il Vangelo in latino ha lasciato in Matteo la dizione: “Dacci oggi il nostro pane soprasostanziale“, e in Luca “dacci oggi il nostro pane quotidiano”.
Nella formula classica latina e poi anche italiana è venuto fuori: “panem nostrum cotidianum da nobis hodie”, dacci oggi il nostro pane quotidiano.
4. Ora è evidente che il pane soprasostanziale è Colui che ha detto: “Io sono il pane vivo disceso dal cielo perché chi ne mangia non muoia ma abbia la vita eterna” (cfr. Gv 6,50-51).
Ma anche nel caso in cui per soprasostanziale si intendesse ciò che è necessario alla nostra sussistenza va riconosciuto che la nostra anima ha più bisogno del Signore che di qualsiasi altra realtà per sentirsi interiormente saziata.
5. Nell’incontro con Cristo nell’eucaristia avvengono tante cose di cui qui menziono le principali per la nostra vita quotidiana.
Innanzitutto veniamo nutriti e illuminati con la sua parola, che è la Sapienza eterna che conduce con dolcezza tutti i suoi figli.
Se la luce del sole o quella artificiale delle nostre lampade è indispensabile per potersi muovere, per poter lavorare e per poter relazionarci adeguatamente con il prossimo e con le cose, così analogamente è altrettanto indispensabile per la nostra vita morale Colui che ha detto: “Io sono la luce del mondo, chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12).
E come la luce del sole, quando è forte, è capace di asciugare l’umidità del terreno e delle case, così la luce di Cristo quando viene accolta con animo ben disposto purifica le nostre anime, le corrobora e le santifica. Per questo Gesù nell’ultima cena ha detto: “Voi siete puri per la parola che avete ascoltato” (Gv 15,3).
6. Nella Messa c’è anche il momento dell’offertorio, che è il momento in cui si offre al Signore la nostra giornata perché insieme con Lui diventi pane per la vita del mondo.
Questa nostra offerta è visibilizzata dall’offerta materiale che viene fatta.
Ora va sottolineato che la nostra offerta materiale è sempre grandemente benedetta e ricompensata. Ognuno ne fa quotidianamente l’esperienza.
Quando si dà qualche cosa al Signore non si tarda a vedere che tutto viene sempre restituito presto e al centuplo.
7. C’è poi il momento centrale della Messa che è quello della consacrazione, quando il sacrificio di Cristo viene reso presente sul nostro altare con il suo potere infinito di adorazione, di ringraziamento, di richiesta di perdono dei peccati e di implorazione di grazie.
La potenza di Cristo che converte la sostanza del pane e del vino nella sostanza del suo corpo e del suo sangue viene donata anche a noi, sicché riceviamo forza per fare di tutte le nostre azioni un sacrificio perenne a Dio gradito.
La forza che qui ci viene comunicata è indispensabile per vivere all’interno della famiglia e della società con i medesimi sentimenti di donazione e di immolazione che hanno animato il cuore del Signore in tutti gli eventi della sua vita e massimamente nella sua passione e morte.
Non c’è nulla come questo che rende compatta la famiglia, perché continuamente è ravvivata dai medesimi sentimenti del Signore.
I genitori di Santa Teresa di Gesù bambino andavano a Messa tutte le mattine. Chi li sentiva passare al rumore delle scarpe sul marciapiede diceva: “Sono i coniugi Martin che vanno a Messa!”.
8. Infine c’è la Santa Comunione che il momento massimo dell’intimità con il Signore.
Gesù nell’Apocalisse ha detto: “Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (Ap 3,20).
Ed ecco che cosa ci porta il Signore quando viene a cenare nel nostro cuore. L’ha detto a Santa Faustina Kowalska “Desidero unirMi con le anime umane; la Mia delizia è unirMi con le anime. Sappi, figlia Mia, che quando nella santa Comunione vengo in un cuore umano, ho le mani piene di grazie di ogni genere e desidero donarle all’anima” (Diario, 1385).
9. Avrei tante altre cose da consigliato per instaurare una famiglia autenticamente cristiana.
Ma questa è la fondamentale perché a Messa si va ad attingere alla sorgente di tutte le benedizioni e di tutte le grazie.
Ti auguro ogni bene per il tuo futuro, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo