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Quesito
Caro Padre Angelo,
le porgo innanzitutto tanti auguri di Buon Natale dato che siamo vicini alla data di nascita di Gesù, nostro Salvatore. Anche se non ci conosciamo, sento il bisogno di confidarmi e chiedere aiuto a qualcuno riguardo ad alcuni “problemi” che affliggono la mia vita spirituale e mi rivolgo a lei dato che da tempo seguo molte riflessioni sul suo sito web/canale che mi hanno aiutato. Mi chiamo … e vorrei prima parlarle della mia fede e storia. Sono nato in una famiglia molto religiosa. Purtroppo, come a molti spesso succede, mi sono allontanato nella fase pre adolescenziale per tutti gli anni a seguire credendo che la vita non è altro che una casualità e vivere godendo delle cose materiali, che non esiste nessun dio ecc. Ahimé iniziai così a peccare commettendone molti di diversa entità (impurità, bestemmie, non andare in chiesa, essere disobbedienti ecc.). (…). A 16 anni circa mi misi insieme ad una ragazza e fui veramente contento. Quando ci lasciammo cominciai a stare veramente male e forse ad accentuare quella “rabbia” per così dire contro dio qualora esistesse o per coloro che credono poiché non concepivo il tanto dolore che una persona prova per svariati motivi che arrivano ad un certo momento della vita ed ovviamente il mio fu un qualcosa di normale ma sono stato terribilmente male per i primi mesi successivi a quell’evento.
Posso dire però con piena coscienza che da quel momento in poi iniziai a guardare le cose in maniera diversa ossia più riflessiva, più profonda e svariati canoni del mio pensare sono cambiati totalmente. Cominciai a guardare con occhi nuovi la realtà, anche le cose che consideravo monotone o credevo di sapere già ecc. Allora, da persona aperta, riiniziai a documentarmi ed a riflettere sull’amore di Dio, gli insegnamenti di Gesù nel vangelo ed i passi della Bibbia e fu così che già qualcosa cambiò in me iniziando ad andare sporadicamente a messa ed era già qualcosa dopo anni ed anni che mi negavo questa realtà.
Un grande evento che arrivò fu quando il mio parroco a cui sono molto affezionato mi propose di partecipare per un weekend ad un ritiro spirituale per riaccendere il fuoco dello Spirito. Tornato la domenica da quel weekend ho fatto un’esperienza veramente mai provata prima d’ora e credo che ad ogni partecipante lo Spirito Santo abbia mosso qualcosa. Stavo così bene! Non volevo che tutta quella serenità che mai avevo avuto se ne andasse (ma di certo non era la serenità in sé la cosa più importante ma aver capito che c’è qualcuno più grande di me che mi ama ed ha dato suo figlio Gesù affinché possiamo vivere con Lui). Nei mesi a venire però sono caduto ad altre tentazioni cedendo… più o meno le stesse di quelle prima citate ma la differenza è che ogni volta che andavo contro i 10 Comandamenti sentivo un vuoto/mancanza e stavo male necessitando di riconciliarmi con il Padre attraverso la Confessione. Non avevo ascoltato le guide del ritiro dicendo che la fede e l’integrità dell’anima sono come una pianta che va innaffiata e così è la preghiera con la fede. Ho compiuto molti peccati in questi mesi ed ho capito che una cosa a cui cedo spesso è l’impurità. Ho cercato molte volte di sforzarmi a resistere ma sono caduto ma credo che prima o poi io me ne possa liberare con l’aiuto di Gesù e della preghiera. Mi angoscia molto però perché documentandomi, l’impurità è un peccato che appartiene a coloro che non erediteranno il Regno dei Cieli (come disse San Paolo) o coloro che vanno all’inferno sono tutti quelli macchiati di questo peccato. Il fatto è che in alcuni momenti ero talmente preso dai sensi che andai diverse volte da donne a pagamento anche in questi ultimi giorni dove ho preso la comunione senza che mi fossi confessato (l’ultima fu un mese fa). Se sono qui a parlarle di questo significa che in parte sono tremendamente dispiaciuto verso Dio e verso me stesso ma vorrei capire se ho offeso Dio. Non so se in parte sto vivendo questi problemi affinché ne tragga qualcosa (sia fatta la volontà del Padre) ma di certo ho paura per la mia anima che non possa essere amato da Dio come una volta perché è come se l’avessi tradito ma non l’ho compiuti volutamente ma perché ho ceduto e ho messo da parte gli insegnamenti ricevuti ma provo un grande senso di colpa dentro di me. Ho così tanto piacere e gioia ad essere inondato dalla grazia di Dio ed essere più forte. Il problema è che ogni volta che peccavo ridicevo che non l’avrei più fatto ed invece è come se ci fosse un loop (vale sia per l’impurità ma anche per altri). Scusi per la lunghezza di ciò che ho scritto ma ne sentivo il bisogno. Mi piacerebbe essere un vero discepolo e dare la mia vita interamente a Cristo. Provo molto dispiacere e dolore quando miei amici purtroppo non credenti (ma mai dire mai potranno con i loro tempi cambiare) bestemmiano e peccano ma li voglio bene e come vorrei che anche loro prendessero la retta via anche se è vero che è difficile da percorrere e pochi si incanalano. Di certo il mio cammino è ancora lungo da fare ma se penso già ai miei quasi 20 anni, quante cose fruttifere e buone avrei potuto fare per evangelizzare o per far del bene alla comunità o al prossimo. Sento però qualcosa che mi dice di andare avanti ma al tempo stesso sento di essere fuori dalla grazia di Dio come prima e di essere in parte ritornato alla materialità poiché è stufo dei peccati che ho commesso anche in questo periodo santo perché mi aveva concesso il suo amore ed io ho sbagliato. Chiedo perciò gentilmente un suo consiglio e la ringrazio in anticipo per la sua preziosissima risposta. Mi metta nella sua preghiera e grazie per tutto. Che Dio la benedica!
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. ho letto e riletto con vivo interesse la tua mail.
Innanzitutto mi compiaccio per il tuo ritorno al Signore o, per meglio dire, per il fatto che il Signore non ha cessato di bussare alla tua porta e infine ha vinto la tua sordità.
Ti attendeva infatti tramite il parroco che ti ha invitato a partecipare a quel ritiro spirituale. Lì il Signore ha parlato al tuo cuore e ne sei rimasto invaghito.
Si è rinnovato per te quello che il Signore aveva detto attraverso il profeta Osea: “Perciò, ecco, io la sedurrò, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore” (Os 2,16).
2. Forse per quell’esperienza che ti ha molto coinvolto sotto il profilo emotivo ti sei ritenuto maturo nella vita cristiana. In realtà, invece, c’era tutto il lavoro di disboscamento da fare.
Troppe inclinazioni disordinate erano molto radicate in te. Forse hai pensato che non fosse necessario alcun lavorio ascetico.
Ed ecco che proprio per questo sei ben presto tornato indietro. Mi riferisco in particolare alla ripetuta esperienza della prostituzione con tanto di Santa Comunione senza essere confessato.
Proprio questo rende evidente che c’è molto da fare nella tua vita spirituale. Devi ancora comprendere che cosa significhi fare la Santa Comunione e quale sia il suo obiettivo, a che cosa deve portare la confessione, perché alcune esperienze siano contraddittorie con la vita cristiana.
3. A proposito di queste ultime cose quanto si adattano per te le seguenti parole della Sacra Scrittura: “Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai!
Non sapete che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo? I due – è detto – diventeranno una sola carne. Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. State lontani dall’impurità!
Qualsiasi peccato l’uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà all’impurità, pecca contro il proprio corpo.
Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo, che è in voi? Lo avete ricevuto da Dio e voi non appartenete a voi stessi. Infatti siete stati comprati a caro prezzo: glorificate dunque Dio nel vostro corpo!” (1 Cor 6,15-20).
4. Cosa devi fare adesso?
Devi prendere la confessione sacramentale come tua fedele compagna di viaggio.
Nella confessione il sacerdote, che di norma dovrà essere sempre lo stesso in modo che diventi come il padre e il medico della tua anima, mette il collirio negli occhi della tua mente per farti vedere ciò che giova all’essere una cosa sola con Cristo e ciò invece che gli è il contrario.
Inoltre in questo sacramento Gesù ti permette di sperimentare la potenza della sua risurrezione (cfr. Fil 3,10) e ti dà la forza di poter cambiare.
Come ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica “il sacramento della riconciliazione con Dio opera una autentica «risurrezione spirituale», restituisce la dignità e i beni della vita dei figli di Dio, di cui il più prezioso è l’amicizia di Dio (cfr. Lc 15,32)” (CCC 1468).
5. Dicendo che deve diventare per te come fedele compagna di viaggio intendo dire che ti devi confessare in maniera regolare e frequente, ad esempio ogni 15 giorni. L’ottimo sarebbe una volta la settimana e questo indipendentemente dallo stato di grazia, e cioè se hai dei peccati gravi da confessare.
La Confessione viene classificata tra i sacramenti della guarigione cristiana e tu almeno per un certo periodo iniziale hai bisogno proprio di questa terapia.
Parlando ai vescovi tedeschi il 20 novembre 2015 Papa Francesco ha detto che “nella Confessione ha inizio la trasformazione di ogni singolo fedele e la riforma della Chiesa”.
6. Verso il termine della tua mail scrivi: “Mi piacerebbe essere un vero discepolo e dare la mia vita interamente a Cristo”.
Questo è il desiderio più bello che il Signore ha suscitato in te.
Mi pare che voglia attuare con te qualche cosa di analogo a quello che ha fatto con San Paolo.
Certo tu non sei stato fiero persecutore della Chiesa (cfr. Fil 3,6) né hai cercato di distruggerla (cfr. At 8,3) come hai fatto San Paolo prima della conversione. Però sei andato ugualmente lontano. E adesso il Signore vuole che dov’è abbondato il peccato sovrabbondi la grazia (cfr. Rm 5,20) e che anche tu possa dire insieme con quest’Apostolo: “In me la grazia di Dio non è stata vana” (1 Cor 15,10).
Molto volentieri ti metto nella mia preghiera perché tu possa essere come il Signore ti vuole e che come tu stesso adesso aspiri.
Ti auguro un felice proseguimento delle feste natalizie e soprattutto un cammino nella vita cristiana perseverante e buono.
Ti benedico.
Padre Angelo