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Quesito

Carissimo Padre Angelo buongiorno.
Le scrivo per ricevere un suo consiglio sempre prezioso.
Sono sposato da oltre un anno e senza amicizie strette da 5 anni (dal fidanzamento e col matrimonio non mi sono più sentito di cercare altri amici …. diciamo che mi basta mia moglie e sento di voler costruire una famiglia con Lei).

A volte però riemerge una certa nostalgia per la mancanza di un amico con cui parlare, confrontarsi ….sostenersi ….

Non capisco se sono retaggi del passato che vanno ignorati o se (le occasioni le ho) devo lasciarmi andare e magari approfittare di una di queste per allacciare con qualcuno.

Sto leggendo un testo comprato alla Basilica su S. Antonio (mi reco a Padova ogni anno) in cui si dice che il Santo ad un certo punto rigettò tutte le amicizie che aveva in quanto erano un retaggio del passato e spiritualmente passò a nuova vita.

A volte mi chiedo se mi stia capitando qualcosa di analogo o se io sia troppo rigido in merito.

Mi consigli Lei la prego.
Grazie e un augurio di pace e serenità.
con affetto.
Stefano


Risposta del sacerdote

Caro Stefano,
1. Quella del matrimonio è un’amicizia straordinaria, perché su alcuni punti (come la donazione di se stessi anche con il corpo) richiede la fedeltà e l’esclusività.

2. Ma, pur essendo sposati, tanto a livello di singoli quanto a livello di coppia si possono coltivare altre amicizie, più spirituali.
A questa esigenza viene incontro in qualche modo la comunità ecclesiale nella quale si trovano persone con le quali si condividono tanti pensieri e tante esperienze, a cominciare da quelle della fede.
Questa comunità ecclesiale può essere la parrocchia oppure qualche altro gruppo o fraternità.

3. Ma forse la tua domanda può ricordare anche un’altra cosa: che per quanto numerose e profonde siano le amicizie spirituali, nessuna può saziare definitivamente il cuore dell’uomo.
Solo Dio sazia e nessuno può prendere il suo posto, pena l’auto condannarsi all’illusione.
Forse, dunque, nel vuoto che tu senti c’è una chiamata del Signore a vivere un’amicizia più intensa con Lui nell’ascolto della sua parola, nella partecipazione anche quotidiana all’Eucaristia, nella preghiera (soprattutto quella del santo Rosario quotidiano).

4. Quello che ha fatto Sant’Antonio è stato ben fatto.
Ma sant’Antonio, pur avendo tagliato con il mondo, è vissuto nella vita religiosa nella quale si interloquisce in un modo o nell’altro gli uni con gli altri.
Per questo il consiglio che ti do è duplice.
Da una parte cerca di avere maggiore comunione con la comunità ecclesiale. Ti accorgerai che non solo tu hai bisogno degli altri, ma anche che molti altri hanno bisogno di te e della tua famiglia e attendono il tuo aiuto spirituale.
E dall’altra cerca di approfondire sempre di più la tua comunione con Gesù Cristo: solo Lui sazia e riempie definitivamente il cuore e la mente dell’uomo.

Ti assicuro la mia preghiera.
Intanto ti do la mia benedizione.
Padre Angelo