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Quesito
Carissimo padre Angelo B.,
sono Vincenzo G., un giovane che ha conseguito il Baccalaureato in Sacra Teologia e ora è iscritto al primo anno di licenza in Teologia Biblica. In un approfondimento personale mi è capitato di soffermarmi sulla pericope dell’Annunciazione e in modo particolare sulla domanda di Maria: "Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?" (Lc 1,34). Personalmente sono convinto del fatto che Maria abbia emesso un voto di verginità perpetua già prima dell’Annunciazione, tuttavia ho visto che diversi teologi ed esegeti autorevoli non sostengono questa posizione perché contraria alle consuetudine giudaiche del tempo. Io invece vedo proprio in questo sia un segno dell’umiltà della Vergine e del suo amore totale a Dio, sia un’anticipazione del celibato che avrebbe vissuto Gesù e che, come è affermato nella Scrittura, non è dato a tutti di comprendere (Mt 19,11-12). Anche lo stesso Benedetto XVI nel suo libro "L’infanzia di Gesù" scrive: "A partire da Agostino la questione è stata spiegata nel senso che Maria avrebbe fatto un voto di verginità e avrebbe attuato il fidanzamento solo per avere un protettore della sua verginità. Ma questa ricostruzione fuoriesce totalmente dal mondo del giudaismo dei tempi di Gesù e sembra impensabile in tale contesto. Ma che cosa significa allora questa parola? […] Permane quindi l’enigma – o diciamo forse meglio: il mistero – di tale frase. Maria, per motivi a noi non accessibili, non vede alcun modo di diventare madre del Messia per via del rapporto coniugale". Insomma mi pare di capire che su quest’argomento non vi sia un parere unanime nella Chiesa. Le pongo una domanda: ci sono fondamenti nella Scrittura e nella Tradizione per sostenere che Maria si sia donata totalmente a Dio nel voto di verginità perpetua già prima dell’annuncio dell’angelo?
La ringrazio e le auguro una buona continuazione di Avvento sotto la protezione di Maria Immacolata.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. abbiamo come fonte immediata del proposito verginale di Maria la festa liturgica della presentazione di Maria al tempio fissata per il 21 novembre.
Sebbene tale evento sia narrato solo dai vangeli apocrifici, tuttavia la Chiesa ha conservato questa festa nel calendario liturgico perché ricorda l’offerta al Signore da parte di Maria di tutta se stessa.
È secondario sapere se abbia espresso un voto come l’intendiamo noi oggi o abbia emesso un proposito. Giovanni Paolo II nelle sue catechesi mariane parla di proposito. Ed è l’equivalente.
2. È vero che nell’Antico Testamento era inconcepibile il proposito verginale da parte delle donne. Sarebbe stato come un non concorrere ad incrementare il popolo di Dio e un non voler ricever la benedizione che il Signore ha dato all’uomo e alla donna all’alba della creazione quando ha detto: “Crescete e moltiplicatevi” (Gn 1,28).
3. Tuttavia il caso della Madonna è diverso.
Se crediamo che Maria sia stata colmata di grazia fin dal primo istante della sua esistenza e che abbia ricevuto un grado di grazia e di amore per Dio e per il prossimo superiore a quello di tutti i Santi messi insieme, e se tante persone nel loro eccesso di amore per il Signore hanno emesso il proposito di verginità per stare unite al Signore senza distrazione ed essere sante nel corpo e nello spirito, come non pensare che Maria non le abbia precedute tutte?
Il proposito di verginità di Maria scaturisce come acqua dalla sorgente dalla pienezza di grazia ricevuta fin dall’inizio. In altre parole, dalla sua immacolata concezione.
Certo la Sacra Scrittura non dice nulla di esplicito su questo punto, ma per parlare in maniera adeguata della Madonna è necessario far ricorso anche alla teologia.
4. Santa Caterina da Siena aveva capito bene che la Madonna si era staccata dalla trazione ebraica e differentemente da tutte le altre donne in Israele aveva consacrato a Dio la propria verginità.
Per questo quando decide di fare il voto verginità si appella a Maria e le dice: “O beatissima e santissima Vergine, la quale prima intra le donne consecrasti in perpetuo la verginità a Dio, facendone voto, e perciò tanto graziosamente sei fatta Madre dell’Unigenito suo Figliolo, io prego la tua ineffabile pietade che non riguardando tu ai miei peccati e ai miei difetti ti degni farmi tanta grazia e che tu mi dia per isposo Colui il quale con tutta la mia anima io desidero, cioè il sacratissimo unico Figliuolo di Dio e tuo, il signor Gesù Cristo”.
5. Un’altra argomentazione teologica ci viene da San Tommaso il quale sostiene che “quelli che Dio sceglie a un compito speciale, li prepara e li dispone in modo che siano idonei ai loro doveri, secondo l’affermazione di San Paolo: "Ci ha resi idonei ad essere ministri del nuovo Testamento". Ma la Beata Vergine fu eletta ad essere la madre di Dio. Nessun dubbio, quindi, che Dio con la sua grazia l’abbia fatta idonea a ciò, secondo le parole dell’angelo: "Tu hai trovato grazia presso Dio"” (Somma teologica, III, 27,4).
Applicando questo principio al nostro caso possiamo dire che Dio ha preparato la Madonna a diventare Madre di Dio ispirandole il proposito di verginità.
6. Inoltre San Tommaso dice che “le opere della perfezione sono più lodevoli se vengono compiute per voto. Ma nella Madre di Dio la verginità doveva avere uno splendore straordinario, come risulta dalle ragioni riportate antecedentemente.
Era perciò conveniente che la sua verginità fosse consacrata a Dio con un voto” (Somma teologica, III, 28,4).
7. È giusto pertanto pensare – come afferma Giovanni Paolo II – che lo Spirito Santo le abbia ispirato “la sua dedizione verginale in vista di Cristo” (8.8.1996).
Le parole di Maria all’Angelo: “Come è possibile questo poiché non conosco uomo” (Lc 1,34) “mettono in evidenza sia l’attuale verginità di Maria sia il suo proposito di rimanere vergine.
L’espressione da lei usata, con la forma verbale al presente, lascia trasparire la permanenza e la continuità del suo stato” (Giovanni Paolo II, 27.7.1996).
8. Sempre secondo San Tommaso inizialmente il suo voto sarebbe stato condizionato e graduale poiché la mentalità comune non lo prevedeva e non lo comprendeva: “Però, siccome sotto la legge tanto le donne quanto gli uomini dovevano attendere alla procreazione, perché con essa si propagava il culto di Dio prima che da quel popolo nascesse Cristo, non è pensabile che la Madre di Dio, prima di fidanzarsi con Giuseppe, abbia fatto il voto di verginità in modo assoluto, sebbene desiderasse la verginità; ma su questo punto rimise la sua volontà all’arbitrio divino. In seguito poi, dopo aver preso marito come esigevano gli usi del tempo, insieme con lui emise il voto di verginità” (Somma teologica, III, 28,4).
9. Sono proprio questi motivi – oltre a quanto avvenne nella sua vita – che portano a lodare Maria come la Regina dei vergini.
È stato il Signore a volere così: “Come la perfetta pienezza di grazia fu propria di Cristo e tuttavia se ne ebbe una certa anticipazione nella sua madre, così anche l’osservanza dei consigli, che deriva dalla grazia di Dio, fu inaugurata da Cristo in modo perfetto, ma in qualche modo cominciò nella Vergine sua madre” (Somma teologica, III, 28,4).
Ti ringrazio per quesito, ti auguro ogni bene per il prosieguo dei tuoi studi teologici, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo