Questo articolo è disponibile anche in: Italiano

Quesito

Salve Padre Angelo, sono Francesco.
Avrei una domanda sulla confessione, la ringrazio in anticipo.
Ma cos’è la confessione di lode?
Alcune persone parlano di questa confessione, ma non ho capito in che cosa consiste.
Inoltre la si può fare anche senza peccati particolari.
Lei mi può chiarire le idee, Padre?
Grazie mille!


Risposta del sacerdote

Caro Francesco,
1. l’espressione “confessione di lode” è di Sant’Agostino.
Ne parla perché nel testo sacro la parola confesso (il latino “confiteor”) viene usata con diversi significati.

2. Il primo ovvio significato è quello di accusa dei peccati. In questo senso ancora oggi noi parliamo di confessione facendo riferimento alla celebrazione del sacramento della riconciliazione o penitenza, e più precisamente all’atto dell’accusa dei peccati.
Questa accusa o riconoscimento dei propri peccati è accompagnata dal dolore.

3. Il secondo significato è la testimonianza della fede.
Nel Vangelo si legge: “Perciò chiunque mi riconoscerà (in latino: mi confesserà) davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò (in latino: lo confesserò) davanti al Padre mio che è nei cieli” (Mt 10,32);
Nella seconda lettera di San Giovanni ugualmente si legge: “Sono apparsi infatti nel mondo molti seduttori, che non riconoscono (in latino: non confessano) Gesù venuto nella carne” (2 Gv 1,7). 
È secondo questo significato che nelle litanie lauretane si loda Maria con il titolo di “Regina dei confessori” che adesso è tradotto “Regina dei testimoni della fede”.

3. Il terzo significato è sinonimo di render lode.
Il testo evangelico è questo: “In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode (in latino: ti confesso), Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli” (Mt 11,25).


4. È questa la confessio laudis o confessione di lode.
Ai tempi di Sant’Agostino la gente sentendo usare questa parola confiteor (confesso) secondo vari significati rimaneva confusa e stupita.
E siccome già allora quando si confessavano i peccati ci si batteva il petto, la gente sentendo la parola Ti confesso Padre, Signore del cielo della terra, si batteva ugualmente il petto in segno di penitenza.
Ed ecco la spiegazione che Sant’Agostino ne dà in un suo discorso:
“Mentre si leggeva il santo vangelo abbiamo udito che Gesù, nostro Signore, esultò per impulso dello Spirito Santo e disse: “Ti lodo e ti ringrazio lode (in latino: ti confesso), o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai saggi e agli intelligenti, e le hai fatte conoscere ai piccoli” (Mt 11, 25).
Se considereremo frattanto le parole del Signore lette fino a questo punto, se – dico – le considereremo col dovuto rispetto, con attenzione e, quel che più conta, con sentimento di fede, troveremo anzitutto che non sempre, quando nelle Scritture leggiamo il termine confessione (confiteor), dobbiamo intenderlo come la voce d’un peccatore.
Ma ciò soprattutto doveva essere detto e doveva essere ammonita la Carità vostra riguardo a ciò, poiché, appena questa parola (confiteor) si è fatta sentire per mezzo del lettore (confiteor tibi, Pater), è seguito anche il rumore del battervi il petto. Appena avete sentito la parola confiteor, vi siete battuto il petto. Avete udito confiteor, ma non avete considerato chi faceva l’azione indicata con quel verbo.
Se disse confiteor il Cristo, che è lontano da ogni peccato, quel verbo non esprime solo sentimenti d’un peccatore, ma talora anche quelli di uno che loda.
Noi confessiamo sia quando lodiamo Dio, sia quando accusiamo noi stessi.
L’una e l’altra confessione è santa, sia quando ti accusi tu che non sei senza peccato, sia quando lodi Colui che non può avere il peccato” (Discorso 67,1).
Pertanto la confessione di lode non c’entra con la confessione o accusa dei peccati. È un’altra cosa.

Con l’augurio che tu possa esprimere con sempre maggiore pienezza i tre significati di questa parola, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo