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Quesito
Caro Padre Angelo, sua benção e que Deus o abençoe também
A Unção dos enfermos pode ser pedida a qualquer momento da vida? Ou somente em casos específicos de risco de morte, cirurgia ou idade avançada?
Caro padre Angelo, la tua benedizione e che Dio benedica anche te.
L’Unzione degli infermi può essere richiesta in qualsiasi momento della vita? Oppure solo in casi specifici di rischio di morte, intervento chirurgico o vecchiaia?
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. il Sacramento dell’Unzione degli infermi è stato istituito innanzitutto per la guarigione.
Lo ricorda San Giacomo quando scrive: “Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con la fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso dei peccati, gli saranno perdonati” (Gc 5,14-15).
Lo ricordano anche le parole che accompagnano il rito dell’Unzione: “Per questa santa unzione e la sua piissima misericordia, ti aiuti il Signore con la Grazia dello Spirito Santo. Amen.
E liberandoti dai peccati, ti salvi e nella sua bontà ti sollevi. Amen”.
2. Questo sacramento porta al malato la consolazione che Gesù ha sperimentato nell’orto degli ulivi quando fu visitato da un angelo (Lc 22,43).
Per mezzo della grazia dello Spirito Santo il malato “si sente rinfrancato dalla fiducia in Dio e ottiene nuove forze contro le tentazioni del maligno e l’ansietà della morte” (Paolo VI, Costituzione Apostolica “Sacram Unctionem infirmorum” 30.X.1972).
3. Il Magistero della Chiesa dice che può ricevere il sacramento dell’Unzione degli infermi il fedele che, raggiunto l’uso di ragione, per malattia o per vecchiaia comincia a trovarsi in pericolo.
“Per valutare la gravità del male è sufficiente un giudizio prudente e probabile, senza inutili ansietà; si può eventualmente interpellare un medico” (Rito, 8).
4. L’amministrazione può essere ripetuta se l’infermo, dopo essersi ristabilito, cade nuovamente in una grave malattia, oppure se nel decorso della medesima, si aggrava.
Si può dare l’Unzione:
– ai malati prima di un delicato intervento chirurgico (Rito dell’Unzione degli infermi, 10);
– ai vecchi per un indebolimento accentuato delle loro forze, anche se non risultano affetti da particolari malattie. Non è sufficiente l’età avanzata, ma è necessario riscontrare “l’accentuato indebolimento”;
– a coloro che, mentre erano nel possesso delle loro facoltà mentali, lo hanno chiesto almeno implicitamente.
5. Non si può dare l’Unzione:
– ai bambini privi dell’uso di ragione. Il motivo è che questo sacramento è come il perfezionamento del sacramento della penitenza (“veluti consumatio Sacramenti Poenitentiae”). Ora nei bambini privi dell’uso di ragione non vi sono né peccati né “reliquie” o scorie di peccati da cancellare;
– a coloro che perseverano ostinatamente in un peccato grave manifesto
6. È lecito conferirla:
– ai bambini di cui si dubita se siano giunti all’uso di ragione;
– ad un infermo di cui si dubita se sia gravemente ammalato;
– a chi è appena spirato e si dubita della morte reale: “Se il sacerdote viene chiamato quando l’infermo è già morto, raccomandi il defunto al Signore, perché gli conceda il perdono dei peccati e lo accolga nel suo regno; ma non gli dia l’Unzione. Nel dubbio che il malato sia veramente morto, gli può dare il Sacramento sotto condizione” (Rito 15).
7. “Nella catechesi sia pubblica che familiare si abbia cura di educare fedeli a chiedere essi stessi l’Unzione, e appena verrà il momento a riceverla con fede e devozione grande, senza indulgere alla pessima abitudine di rinviare la ricezione di questo Sacramento. Anche a tutti coloro che prestano servizi ai malati si spieghi la natura e l’efficacia del Sacramento” (Rito 13).
8. Per ricevere lecitamente il sacramento dell’Unzione è necessario lo stato di grazia.
Pertanto prima di ricevere il sacramento, se uno è nelle piene facoltà mentali ed è cosciente di peccati gravi, deve premettere la confessione sacramentale.
Quando la confessione risulta impossibile, il sacramento cancella anche i peccati mortali, purché se ne abbia almeno il dolore imperfetto: “Il Sacramento dona inoltre, se necessario, il perdono dei peccati e porta a termine il cammino penitenziale” (Rito 6).
Quando viene dato agli agonizzanti “li dispone immediatamente alla gloria” (San Tommaso, Supplemento alla Somma teologica, 9, 1, ad 2).
Con l’augurio che anche tu possa fruire di questo prezioso sacramento quando purtroppo ne verrà l’ora, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo