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Quesito

Caro Padre Angelo,
vorrei capire una cosa:
La Chiesa cattolica dice che il Paradiso è la perfetta unione con Dio.
Ora, questa perfetta unione con Dio non implica un annientamento dell’identità personale?
Mi spiego meglio: fino a che c’è un Io pensante, la sua identità è separata da quella di Dio. Se questa separazione cessa, l’Io scompare, inglobato da Dio. A vederla così ricorda molto da vicino la mentalità orientale. 
Se l’Io dei santi dovesse sopravvivere, sarebbero separati da Dio, e quindi all’Inferno. Il che è assurdo.
Con affetto,
Roberto

 


 

Risposta del sacerdote

Caro Roberto,
1. la perfetta unione con Dio di cui parlano i cristiani non è un’unione di ordine materiale, analoga a quella dell’acqua che viene unita al vino e si perde nel vino.
Come dici tu stesso, una simile unione richiama il dissolvimento dell’io con il tutto o con il nulla (l’entrare nel nirvana) come direbbero i buddisti.

2. La perfetta unione con Dio di cui parlano i cristiani è la perfetta unione nella carità.
La carità, secondo San Tommaso, è amicizia di ordine soprannaturale con Dio.

3. L’unione perfetta tra due amici non estingue gli individui, ma li unisce nella perfetta concordia della volontà.
Già il filosofo pagano Aristotele diceva che gli amici hanno un identico volere e un identico disvolere (hanno far di loro un’idem velle e un idem nolle).

4. La perfetta unione con Dio è dunque la perfezione della carità, dell’amicizia con Dio.
Gesù ha detto: “Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama” (Gv 14,21).

5. La perfetta unione tra la nostra volontà e quella di Dio è ordinata a questo: che Dio si possa comunicare il maggiormente possibile con colui che lo ama.
Fin che siamo nella vita presente la massima unione con Dio è quella che si realizza nella grazia. Infatti “la grazia santificante viene data principalmente allo scopo di unire l’anima con Dio mediante la carità” (San Tommaso, Somma teologica, II-II 172,4)
Di là l’unione perfetta sarà realizzata nella gloria, mediante la visione beatifica, nella fruizione perfetta di Dio conosciuto e amato perfettamente.
La perfezione della carità e cioè dell’amicizia non consiste nell’annientare o nel dissolvere l’amico, ma nel volere che l’amico viva per sempre e possa godere eternamente di tutto ciò di cui gode Dio.

6. L’Io dei Santi non è separato da Dio, ma è distinto da Dio.
Se fosse separato, avresti ragione tu.
Invece pur nella distinzione sono una cosa sola.

Mentre ti auguro di giungere all’unione perfetta della carità di qua e di là ti assicuro la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo