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Quesito

Poi un altra cosa padre.. Durante la messa c’era anche un mio amico e siccome so che non si confessa mai non avendo una vita seria da cristiano quando è arrivato il momento della comunione il ministro che distribuiva la comunione gliel’ha data anche all’amico mio e lui ha fatto la comunione…
Io alla fine della messa gli ho detto che non era così il modo di ricevere la comunione… Ho fatto peccato a non fermarlo in tempo?

 


 

Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. la tua mail mi offre l’occasione per dire quanto inopportuna sia stata la decisione in alcuni posti di far passare il ministro tra i fedeli per dare il Corpo del Signore.
Perché si comprende subito che si mette il fedele nell’impossibilità di rifiutarsi se non esponendosi di fronte agli altri a dichiarare di non essere interiormente a posto.
Sono vari i motivi per cui i fedeli si trovano nell’impossibilità di fare la Santa Comunione.
È dovere dei ministri rispettarli e non esporli al disagio – che in questo caso è sempre pubblico – di dover dire: non voglio o non posso fare la Santa Comunione.

2. Il tuo amico, che non si confessa da anni ed è alquanto disordinato nella sua vita cristiana, se si fosse trovato in una celebrazione normale della Messa molto probabilmente sarebbe rimasto al suo posto perché è consapevole che è necessario confessarsi quando c’è una vita disordinata.
Di fronte al ministro che gli ha detto “il corpo di Cristo” non ha osato dire di no e l’ha ricevuta.
Certo sarebbe stato diverso se il ministro fosse passato a portare la Santa Comunione a chi faceva cenno di volerla ricevere.
Ma passare davanti a tutti nell’atteggiamento di darla può mettere il fedele in imbarazzo.

3. È chiaro che qui la prima responsabilità morale di questo peccato ricade sui ministri i quali hanno il dovere di non mettere i fedeli in disagio con il loro improvvido comportamento.
Né devono dare l’impressione che tutti e comunque a Messa debbano fare la Santa Comunione.
La Sacra Scrittura è chiara: chi vuole fare la Santa Comunione deve prima esaminarsi e poi – evidentemente se non trova ostacoli – può nutrirsi in maniera salutare del Corpo del Signore.
Diversamente “mangia e beve la propria condanna” (1 Cor 11,29).

4. Un ministro che abbia il fiuto delle pecore dev’essere attento su queste cose.

5. Il Catechismo della Chiesa Cattolica ricorda che la prima condizione per poter fare una Comunione che sia sorgente di grazia e non motivo di condanna è l’essere in grazia di Dio.
Ecco che cosa dice: “Per rispondere a questo invito dobbiamo prepararci a questo momento così grande e così santo.
San Paolo esorta a un esame di coscienza: «Chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del Corpo e del Sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il Corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna» (1 Cor 11,27-29).
Chi è consapevole di aver commesso un peccato grave, deve ricevere il sacramento della Riconciliazione prima di accedere alla Comunione” (CCC  1385).

6. Ugualmente sempre il Catechismo della Chiesa Cattolica dice: “Secondo il precetto della Chiesa, «ogni fedele, raggiunta l’età della discrezione, è tenuto all’obbligo di confessare fedelmente i propri peccati gravi, almeno una volta nell’anno».
Colui che è consapevole di aver commesso un peccato mortale non deve ricevere la santa Comunione, anche se prova una grande contrizione, senza aver prima ricevuto l’assoluzione sacramentale, a meno che non abbia un motivo grave per comunicarsi e non gli sia possibile accedere a un confessore” (CCC 1457).

7. Da parte tua non c’è alcuna responsabilità: tu stesso sei stato colto alla sprovvista. Non hai alcuna colpa.
Comunque hai fatto bene a dirgli alla fine della Messa che non andava bene fare così.
Potevi aggiungere che questa sarebbe stata l’occasione opportuna per confessarsi. Sei sempre in tempo per tornare sull’argomento.

Ti ringrazio per avermi dato l’opportunità di ricordare questi principi generali che vengono da Dio stesso, dalla sacra Scrittura.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo