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Quesito
Buongiorno padre Angelo,
Mi chiamo … e ho … anni. Avrei bisogno di ricevere una sua risposta in merito ad un dubbio che mi sta tormentando da diversi anni.
Si dice che il demonio non possa leggere i nostri pensieri e la nostra mente in generale, ho letto qualche domanda e risposta anche sul suo sito.
Ma io mi chiedo: perchè non può leggerli? Mi spiego: io da quando so questo fatto vivo nella paura costante visto che qualche sacerdote disse di parlare poco per non far conoscere al diavolo certe cose.
Da quel momento io ho paura di parlare con le persone e con Dio dei miei progetti, desideri, aspirazioni etc.. in quanto temo che il diavolo possa interferire con essi e far si che vada tutto male. È una paura che mi ha bloccato molto e vorrei liberarmene. Difatti tengo le cose dentro e non riesco ad esprimermi con Dio se non col pensiero, ma io vorrei parlare liberamente a voce, condividere, chiedere senza la paura che ogni cosa che dico a voce venga sentita dal diavolo.
La prego mi dia una risposta.
Grazie mille per tutto.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. sì, il diavolo non può né entrare né leggere direttamente nel nostro spirito.
Questo è prerogativa esclusiva di Dio il quale ci sostiene nel nostro essere, tanto nell’anima quanto nel corpo.
Inoltre già fin d’ora può abitare personalmente in noi mediante la grazia santificante.
Infine penetrerà in noi con la sua essenza quando saremo in paradiso, facendo così di tutti noi insieme con Lui una cosa sola, senza che ciascuno perda la propria individualità.
2. Per San Tommaso ogni spirito è come un santuario.
Il soggetto è il santuario e Dio è Colui che l’abita.
3. Dire che un soggetto possa essere abitato da un altro sarebbe la stessa cosa che imbarazzare la sua individualità e fargliela perdere.
Pertanto uno spirito può abitare in un corpo, in una realtà che gli è inferiore, ma non in un altro spirito che gli è pari o superiore.
In tal senso l’anima nostra abita nel nostro corpo.
E in tal senso – sebbene in maniera diversa – il demonio può prendere possesso di un corpo. In qualche modo “incatena la ragione operando sull’immaginazione e sulle inclinazioni sensitive. Ma tutto quello che l’uomo fa in tale stato non gli è imputabile come peccato” (San Tommaso, Somma teologica, I-II, 80, 3).
4. In che modo i demoni possono conoscere i segreti dei cuori e le cose future?
“In tre modi – dice San Tommaso – i demoni possono conoscere delle verità.
Primo, mediante il loro acume naturale; poiché, sebbene essi siano ottenebrati in seguito alla privazione della grazia, sono tuttavia illuminati dalla luce della loro natura intellettiva.
– Secondo, conoscono mediante le comunicazioni degli angeli santi, con i quali hanno in comune non la conformità del volere, bensì la somiglianza nella natura intellettiva, per mezzo della quale possono ricevere ciò che viene manifestato dagli altri angeli.
– Terzo, possono conoscere mediante una lunga esperienza, non nel senso che essi derivino la loro cognizione dai sensi; ma perché, come si è detto sopra trattando della cognizione angelica, quando nella realtà concreta e singolare si avvera qualche cosa che possiede una somiglianza con la specie intelligibile infusa per natura nei demoni, questi vengono a conoscere in quanto presenti certe cose che non avevano conosciuto quando erano ancora future” (San Tommaso, Somma Teologica, I, 64, ad 5).
5. Come vedi, i demoni non girano attorno a noi per sentire quello che diciamo o facciamo perché non hanno i sensi per vedere o sentire.
Quel grande autore di teologia spirituale qual è stato il domenicano Padre André Meynard scrive: “Pertanto i demoni possono fare delle congetture sui nostri pensieri intimi e sugli eventi futuri e contingenti, ma non ne possono saper nulla con certezza, salvochè per una rivelazione speciale di Dio, che ordinariamente si serve per questo del ministero degli Angeli.
Così si devono spiegare diversi fatti nei quali pare che il demonio conosca i pensieri segreti degli uomini, come accade a volte negli esorcismi” (A. Meynard, Piccola somma di teologia ascetica e mistica, II, 97, n. 102).
6. E a suo favore cita una pagina di un altro grande maestro in teologia dell’Ordine di san Domenico il padre Sébastien Michaelis: “Didimo, precettore di San Girolamo, parlando dello Spirito
Santo, vuol provare ch’egli è Dio perché penetra i cuori…
Ora il diavolo non può penetrare nell’intimo…
San Girolamo, discepolo di Didimo, illustrò molto bene questo punto, dicendo:
Sono degni di riprensione coloro che credono i cattivi pensieri venire dal diavolo e non piuttosto dalla nostra cattiva volontà, poiché certamente il diavolo può essere il suggeritore e il mediatore dei cattivi pensieri, ma non l’autore; è un mettimale a nostro riguardo, è vero, ma non giunge tuttavia a penetrare l’interno del nostro cuore, limitandosi solamente a congetturare dall’abitudine e dai gesti che scorge nel nostro modo di fare…
Il diavolo dunque inganna le persone, quando fa loro credere ch’egli conosce il cuore degli uomini.
Può ben fare qualche congettura, ma l’uomo, dotato di libero arbitrio, può opporsi e abbandonare simili fantasie, e così il diavolo si trova per lo più
mentitore.
A questo proposito Sant’Agostino compose un libro intitolato: De scientia (vel divinationem) Daemonum, dove svolge ampiamente quest’argomento, concludendo che essi non possono sapere le cose future più di quello che conoscano l’intimo dei pensieri…
E Sant’Atanasio
(q. XXVII, ad Antioc. ducem) dice: Due cose non possono conoscere gli angeli, tanto i buoni che i cattivi: l’intimo dei cuori e le cose future” (Discours des esprits, cp. 5).
7. Non ci si deve stupire dell’affermazione di Atanasio perché anche gli Angeli essendo puri spiriti, non vedono direttamente nei nostri sensi. Ma ci conoscono in Dio.
8. È importante l’affermazione di Sant’Atanasio per cui non possono sapere le cose future più di quello che conoscano l’intimo dei pensieri. Sicché come non conoscono questi, così non conoscono quelle.
Per cui non si deve credere a quanto i demoni dicono negli esorcismi perché si tratta solo di congetture. Qualche volta indovinano, ma per lo più sono sbagliate. Per questo vengono detti mentitori.
9. Si potrebbe rimanere meravigliati nel saper che gli Angeli comunichino delle conoscenze ai demoni, come dice san Tommaso nel testo sopra citato.
Ma San Tommaso stesso ne dà la spiegazione: “Gli angeli santi rivelano molte cose ai demoni intorno ai misteri divini, poiché la giustizia divina esige che i demoni compiano certe opere, o come punizione dei cattivi, o come prova per i buoni” (Somma teologica, I, 109, 4, ad 1).
10. Per quanto riguarda te: non aver timore, vai avanti sereno.
Il Signore, che ti ispira buoni desideri e progetti, ti protegge dal maligno.
Ci tiene alla tua vita così come ci tiene alla costruzione del suo Regno mediante i talenti che ti ha dato.
11. Non temere, vai avanti sereno perché hai con te la grazia santificante di Dio, che è come una siepe che ti protegge dalle incursioni del demonio per cui non può farti niente. L’ha detto lui stesso a Dio nel libro di Giobbe: “Non sei forse tu che hai messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quello che è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e i suoi possedimenti si espandono sulla terra” (Gb 1,10).
Hai con te la Madonna (in particolare col santo Rosario), che il demonio sente come la sua più acerrima nemica perché quando interviene Lei gli schiaccia la testa.
Hai il tuo Angelo custode.
Hai il segno della croce, che fatto con devozione allontana i demoni.
Hai il segno della croce con l’acqua benedetta che non soltanto allontana i demoni, ma li tiene lontano e impedisce loro di tornarvi.
Questa è la dottrina di San Tommaso.
Lo riconosce anche Santa Teresa d’Avila che aveva al suo fianco dei bravi teologi domenicani quando dice che “nulla ha un potere così grande come quello dell’acqua benedetta per cacciare i demoni e impedire loro di tornarvi” (Vita, cap. 21).
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo.