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Caro Padre Angelo,
le volevo chiedere che differenza c’è tra atto, potenza, ente e abito.
Saluti
Luca
Caro Luca,
1. c’è una relazione tra le prime due realtà da te menzionate e le seconde.
Vediamo anzitutto le prime due: atto e potenza.
Atto deriva da agire. Atto o azione sono la stessa cosa.
Potenza è la stessa cosa che possibilità.
2. Ebbene, mentre atto indica perfezione e compiutezza, potenza invece indica possibilità di divenire.
Ogni realtà è costituita di atto e di potenza.
L’atto indica ciò che essa è.
La potenza indica ciò che essa può fare o divenire.
3. Ad esempio noi siamo persone in atto, costituite di anima e di corpo.
Siamo in potenza a diventare medici, architetti, avvocati…
Uno che esercita la medicina e l’architettura è medico e architetto in atto.
Uno studente lo è in potenza.
Ancora: un bambino dentro il grembo della propria madre è persona in atto, mentre è prete, medico, architetto in potenza.
4. Si distingue ancora tra atto primo e atto secondo.
Un medico e un architetto mentre dormono sono medici e architetti in atto primo.
Quando esercitano sono medici e architetti in atto secondo.
Una persona che dorme è razionale in atto primo. Quando ragiona è razionale in atto secondo.
Un bambino dentro il grembo della propria madre è razionale in atto primo.
Quando ragiona invece è razionale in atto secondo.
5. Veniamo adesso alle nozioni di ente e di abito.
Ente è tutto ciò che è esistente.
L’abito invece riguarda l’esprimersi in un determinato modo in maniera costante.
A questo proposito si parla ad esempio di abito mentale e cioè di approcciarsi alla conoscenza della realtà sempre secondo una determinata prospettiva.
Papa Giovanni quando era seminarista fece il proposito di formarsi un abito mentale per il quale avrebbe voluto guardare tutte le cose dal punto di vista del crocifisso: per apprezzare quello che Cristo ha apprezzato dalla croce e disprezzare tutto ciò che Gesù Cristo ha disprezzato dalla croce.
Ugualmente una persona di fede legge tutti gli eventi dal punto di vista di Dio e dell’eternità.
6. Accanto agli abiti mentali vi sono anche abiti morali che designano un modo abbastanza costante nell’agire in maniera virtuosa o viziosa.
Gli abiti morali sono le virtù e i vizi.
7. Vi sono anche abiti operativi che consentono di fare in maniera svelta, sicura e facile determinate azioni, come ad esempio scrivere, cantare, fare qualsiasi mestiere come usare il computer o guidare un’automobile.
Ecco, grosso modo, mi pare di aver risposto alle tue domande.
Ti ricordo al Signore, ti auguro ogni bene ti benedico.
Padre Angelo