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Quesito
Buonasera padre,
ho una perplessità abbastanza pesante che riguarda la natura ‘‘rivelata’ di alcune forme di preghiera di tipo litanico come:
le Orazioni di S. Brigida, la Coroncina della Divina Misericordia di S. Faustina o lo stesso Rosario.
Gesù ha espressamente invitato a ‘‘non moltiplicare le parole nelle preghiere come fanno i pagani pensando in questo modo di essere esauditi’
Quindi come si concilia questo Gesù con quello che chiede la ripetizione di sequenze di preghiere identiche, magari per giorni, mesi o anni, legando a questa ripetizione il conseguimento di grazie particolari ?
A questo punto le ipotesi sono solo due::
1- Le rivelazioni sono vere, quindi Gesù ha cambiato idea sul modo in cui si deve pregare e dobbiamo ignorare il passo citato del Vangelo.
2- Le rivelazioni non sono vere, quindi le persone che se ne facevano portatrici non hanno detto il vero sulla origine delle stesse.
Se mi riesce a chiarire questo punto Le sarò molto grato
Francesco C.
Risposta del sacerdote
Caro Francesco,
1. c’è un errore di fondo nelle tue riflessioni.
Leghi alla preghiera prolungata il comando di non moltiplicare le parole come fanno i pagani.
Ma i pagani moltiplicavano le parole perché non erano sicuri che gli dei le ascoltassero. Erano convinti che potessero essere sovrappensiero, distratti, oppure che dormissero.
Ma non è così per il vero Dio, come si esprime la fede di Israele già nell’Antico Testamento: “non si addormenterà il tuo custode. Non si addormenterà, non prenderà sonno, il custode d’Israele. Il Signore è il tuo custode, il Signore è come ombra che ti copre, e sta alla tua destra. Di giorno non ti colpirà il sole, né la luna di notte. Il Signore ti proteggerà da ogni male, egli proteggerà la tua vita. Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri, da ora e per sempre” (Salmo 121, 3-8).
2. Evitato il pericolo dei pagani, il Signore chiede di pregare senza stancarsi.
Ecco come si introduce il capitolo 18 del Vangelo secondo Luca: “Diceva loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai” (Lc 18,1).
Dunque il Signore non chiede di pregare poco, ma bene.
Chiede di pregare senza stancarsi.
3. A questo punto giova ricordare che le preghiere non servono per far comprendere a Dio le nostre necessità, ma per disporre noi ad accogliere i favori divini.
S. Agostino dice che “la creatura ragionevole offre preghiere a Dio… per costruire se stessa, non per istruire Dio” (s. agostino, De gratia N. Testam., 29).
4. Ed è proprio in ordine a questo obiettivo di santificazione che le nostre preghiere diventano durature e perseveranti.
5. Senza dimenticare che tante preghiere vengono presentate a Dio indipendentemente dalle grazie da ricevere. Perché esiste pure una preghiera di adorazione, di lode e di ringraziamento.
Allora non è sbagliato recitare un Rosario per sostare almeno per 15 minuti per farsi raccontare da Maria gli eventi della vita di Gesù.
Evidentemente per fare questo devi metterti nella prospettiva della sua mente e del suo cuore.
Se fai così, ti sentirai subito molto bene, più cielo che sulla terra!
E sentirai anche che le obiezioni portate contro il Rosario o altre preghiere che esteriormente possono sembrare ripetitive non sono giuste, almeno per chi entra dentro la preghiera.
6. Desidero dire che le tre preghiere che hai menzionato non sono proposte dalla Chiesa come dogma di fede.
Uno potrebbe anche pensare che non siano state rivelate dal Cielo.
Ma sarebbe temerario farlo, soprattutto dopo che queste preghiere in maniera così ripetuta sono state raccomandate dal Cielo (come la preghiera del Rosario) e dal Magistero della Chiesa (Rosario e coroncina della divina misericordia).
Anche per queste approvazioni e incitamenti della Chiesa si applicano le parole del Signore: “Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato” (Lc 10,16).
7. Pertanto per rispondere alla tua domanda iniziale: né Gesù ha mutato pensiero né sono errate le menzionate preghiere.
Chi ha consuetudine con queste preghiere è testimone del bene che ne ha ricevuto. Ed è testimone anzitutto di stare tanto tempo in comunione con Dio.
Ti assicuro la mia preghiera, svolta soprattutto con il Rosario e la coroncina della divina misericordia.
Ti auguro ogni bene e ti benedico.
Padre Angelo