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Quesito
Caro padre Angelo,
un tormento mi assilla da quando ho iniziato la conversione, molto dura dal punto di vista psicologico, poiché ho quasi rischiato di sprofondare nella depressione spirituale, da quando il terrore del giudizio mi si è parato di fronte, quasi stessi morendo di li a breve. Le immagini di tutto il male commesso mi sono state presentate, e morivo di vera vergogna per ogni peccato commesso. Un giudizio anticipato, sono morto di spavento. Mi ha aiutato a ottenere il timor di Dio, ma vivo nel terrore di commettere qualsiasi peccato anche se involontario. Il mio quesito è se una volta pentiti seriamente si possa sperare nella misericordia divina, dato che mi sembra di leggere tra le pagine dei cattolici più tradizionalisti che il paradiso è per chi non ha mai peccato in vita sua, il purgatorio per chi pecca venialmente, l’inferno per i peccatori. Io so già che pensare tutto ciò non è cristiano, dato che è lo stesso Gesù a dire che i pubblicani e le prostitute si salveranno prima di noi: il problema è che la depressione spirituale mi ha fatto credere a tutto ciò per timor di Dio. Mi sembra di peccare contro lo Spirito Santo, è ho ancora più paura pertanto.
Lessi a suo tempo di come chi ha trasgredito uno solo dei comandamenti divini, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Il giusto si salva a fatica, che sarà dell’empio e del peccatore, si chiedeva un santo? Si accetta di morire solo se si è vissuto bene, come vidi di un mio parente defunto che morì sereno e addirittura felice.
Vorrei solo confidarmi, non ho nessuno con cui parlarne.
La ringrazio per il sostegno affidatoci.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. per risponderti parto da quanto hai scritto: “Le immagini di tutto il male commesso mi sono state presentate, e morivo di vera vergogna per ogni peccato commesso. Un giudizio anticipato, sono morto di spavento”.
Ebbene, tutto quanto è avvenuto (anche lo spavento) è frutto della misericordia di Dio che ti ha raggiunto e che tu hai accolto.
2. È una grazia grande quella che hai ricevuto.
Dio ti ha fatto vedere il male senza mezzi termini.
È lo spavento che avranno i peccatori impenitenti quando compariranno davanti al tribunale di Cristo.
In quel momento vedranno tutta la profondità del male che hanno commesso.
3. Per singolare grazia di Dio ti è stato dato un anticipato di quel giudizio e ne hai ricevuto una scossa salutare.
4. Adesso continua a confidare nella medesima misericordia di Dio che con un’immagine agghiacciante un giorno ti ha ricondotto a Lui.
Non vivere nel terrore di Dio, ma nel timore di offenderlo.
5. Dici che ti è capitato di leggere di come chi ha trasgredito uno solo dei comandamenti divini, sarà considerato minimo nel regno dei cieli.
È parola di Gesù questa. La trovi in Mt 5,19.
Ugualmente riferisci che un santo si chiedeva che se “il giusto si salva a fatica, che sarà dell’empio e del peccatore”.
Ebbene questa parola non è semplicemente di un santo, ma della sacra Scrittura: “E se il giusto a stento si salverà, che ne sarà dell’empio e del peccatore?” (1 Pt 4,18) e riprende un’affermazione che si trova nel libro dei Proverbi 11,31 secondo la versione dei Settanta.
6. Non lasciarti abbattere nei cedimenti della tua vita.
È una tentazione del comune avversario quella di far credere che il cadere nei peccati sia un peccato contro lo Spirito Santo.
Il solo fatto che ti penti è segno che non si tratta affatto di peccato contro lo Spirito Santo, il quale comporta sempre un’ostinazione e un’impenitenza fino alla fine.
7. Per i tanti che scrivono di aver commesso peccati imperdonabili perché sarebbero contro lo Spirito Santo rispondo che per il solo fatto che ne sono pentiti e sono andati a confessarsi c’è il segno più eloquente che non si tratta di peccati contro lo Spirito Santo.
I quali sono imperdonabili non perché Dio non li voglia perdonare, come se la sua misericordia non fosse più grande dei nostri peccati, ma perché l’uomo non vuole che gli vengano perdonati perché non li ritiene affatto peccati, ma addirittura un’opera buona e doverosa, come avvenne per coloro che affermavano che Gesù compiva i miracoli con la forza che veniva dal peggiore dei demoni e per questo hanno ritenuto doveroso condannarlo a morte.
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo