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Quesito

Caro Padre Angelo,
ho due questioni dubbie:
la prima è come si debba interpretare la questione delle dieci piaghe d’Egitto, furono mandate da Dio come castigo o sono eventi naturali solo predetti da Dio?
E in particolare come vedere la morte di tutti i primogeniti d’Egitto, come è stata interpretata in particolare dalla primitiva chiesa dei Padri?
La ringrazio poi per il suo lavoro e per la consueta chiarezza delle sue risposte, che nel sito continuo a leggere molto volentieri.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. le piaghe, così come sono narrate nell’Esodo, non sono promesse, ma fatti eccezionali capitati in quel paese.
 Al faraone, ostinato nel non voler concedere al popolo d’Israele la possibilità di adempiere ai propri obblighi religiosi, Dio, il Dio d’Israele, ha voluto mostrare la sua volontà accompagnandola con segni visibili della sua onnipotenza.

2. Le 10 piaghe che si seguono l’una all’altra con un crescendo di gravità sono destinate a provare che quello di Israele è il vero Dio e che Mosè è il suo inviato.

3. Molte di esse hanno una certa analogia con fenomeni naturali che avvengono in Egitto.
Così  ordinariamente in luglio il Nilo cominciava a gonfiare e in agosto inondava tutto il basso Egitto. Le sue acque dapprima si intorbidivano e diventavano verdastre a motivo di certi vegetali derivanti dalle paludi dell’Etiopia, ma dopo qualche giorno prendevano nell’Egitto superiore un color rosso sangue.
Quando cresce l’acqua, anche oggi si moltiplicano le rane, le zanzare, le mosche, si hanno delle eruzioni cutanee, ecc…, e talvolta si diffondono rapidamente malattie infettive nel bestiame.
I flagelli delle cavallette non sono rari nell’Egitto, ed è noto che quando soffia il vento detto Chamsim, la polvere sollevata è così densa, che talvolta oscura il sole.

4. Nel caso delle dieci piaghe non si tratta semplicemente del ripetersi di questi fenomeni che non hanno nulla di prodigioso.
Qui l’Autore ispirato intende affermare il carattere miracoloso e soprannaturale di questi eventi.
Il Faraone stesso, come pure i suoi maghi, lo riconoscono apertamente come ad esempio in questi passi: “Il faraone fece chiamare Mosè e Aronne e disse: Andate a sacrificare al vostro Dio, ma nel paese!” (Es 8,21); “Allora il faraone replicò: Vi lascerò partire e potrete sacrificare al Signore nel deserto. Ma non andate troppo lontano e pregate per me” (Es 8,24).
I maghi del faraone sono costretti a dire: “È il dito di Dio!” (Es 8,15).
Se si fosse trattato di semplici fenomeni naturali il Faraone non si sarebbe indotto a lasciar partire Israele. Egli stesso riconosce un intervento speciale di Dio.
Inoltre come si potrebbe spiegare che tali fenomeni avvenissero nell’ora e nel modo stabiliti da Mosè in antecedenza e cessassero a un suo cenno e fossero limitati alle terre abitate dagli Egiziani, senza estendersi alle terre abitate dagli Ebrei?
Non si tratta dunque di profezie, ma di fatti, anzi di veri miracoli.

5. Siccome però “tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia” (2 Tm 3,16), in senso spirituale si può dire che chi ostacola le opere di Dio non si attira senz’altro la sua benedizione.

6. Lo sterminio dei primogeniti indica lo sterminio di un popolo, la fine di una storia. Non conosco precisamente il commento dei santi Padri su questo passo, ma il senso spirituale è analogo a quello precedente.

Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo