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Quesito

Buongiorno Padre Angelo,
1) Le scrivo chiederle esattamente come si prega attraverso la Lectio Divina, preghiera che ho scoperto solo l’altro ieri. Per prima cosa non capisco molto la differenza fra i quattro punti dell’orazione: Lectio, Meditatio, Oratio e Contemplato. Poi so che bisogna sentire il Signore che parla a noi mentre meditiamo la scrittura ma non capisco esattamente cosa significa, ci ho provato ma non ho ottenuto risultati, probabilmente perché era la prima volta che pregavo n questo modo. Poi vorrei sapere se per recitare questa preghiera bisogna utilizzare Letture particolari a seconda del giorno o dell’esperienza (io, da inesperto, ho provato a leggere il primo capitoletto della Genesi) o se bisogna contemplare una Lettura della Bibbia oppure del Vangelo.
2) Ho qualche problema con il Rosario: io ho promesso di recitarLo almeno una volta al giorno i 5 Misteri del giorno, a volte con le Litanie o senza. Prima di iniziare chiedo a Gesù e a Maria di perdonare i miei peccati e di proteggermi e chiedo di poter riuscire a perdonare i miei nemici e di pregare per me, le persone a me vicine e i miei nemici e, in occasioni particolari, qualcosa d’altro. Il mio problema è questo: mi sono accorto che in questo periodo mi ero impigrito e non dicevo le preghiere con entusiasmo e mi sono reso conto che forse non stavo più seguendo la mia vocazione, allora ho deciso di eliminare dalla mia vita tutto ciò che potesse impigrirmi sul mio cammino (ho fatto tutto il possibile) e ho iniziato a ripregare sempre meglio, e in alcuni momenti quando non ne ho voglia leggo sempre un pezzo del Vangelo prima così mi accresce la voglia di recitarLo. Volevo chiederle se per lei questo è un bene.
Poi ho avuto tre dubbi: se un Rosario di 5 Misteri funziona come uno Intero di 20, cosa che mi lascia sempre in dubbio e, sapendo che un Rosario sarebbe da recitarsi in stato di grazia, se si è in peccato grave o si è nel dubbio di esserlo come si deve pregare? Infine come si medita il Mistero durante le Ave Marie? (Io prima di recitarLe medito su una Lettura fatta sul Mistero, apprendo ciò che il Mistero vuole darmi e chiedo alla Santa Vergine di darmi una grazia riguardante il Mistero ma poi ho problemi a meditare tutto mentre prego perché non so se si deva meditare sulla stessa cosa o su cose nuove del Mistero, per esempio)
La ringrazio in anticipo, le chiedo scusa se la disturbo frequentemente, trovo il suo lavoro estremamente utile. La ringrazio ancora.


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. per preghiera s’intende qualsiasi elevazione della nostra anima a Dio.
Può essere fatta in mille maniere e per i più svariati scopi: per adorare, ringraziare, lodare, domandare perdono e implorare grazie.

2. La Lectio divina è una forma particolare di preghiera.
Ha delle precise tappe.
Parte dall’ascolto della parola di Dio (lectio) ed è la prima tappa, per passare alla meditazione (seconda tappa) nella quale ci si domanda perché Dio ci intrattiene con quelle parole o con quell’evento della sua vita o della storia della salvezza, per interloquire con Dio sull’argomento in cui Egli ci intrattiene (è la terza tappa ed è chiamata orazione) e per compiacerci di Lui, della sua presenza, della sua parola, del suo accompagnamento alla nostra vita. È la contemplazione (quarta tappa).
A queste quattro tappe se ne aggiunge una quinta: prendersi un impegno preciso per mettere in pratica quanto Dio ci ha detto. È la cosiddetta operatio.
Talvolta la lectio divina viene fatta senza sapere che è lectio divina. Il santo Rosario è ripetitivo solo nella sua forma esterna. Ma nel suo interno, in ciò che si deve fare con la propria anima mentre le labbra proferiscono il Padre nostro e  le Ave Maria, non è altro che Lectio divina.

3. L’esegesi invece non è una forma di preghiera, ma un metodo di studio che intende conoscere il senso letterale della sacra Scrittura.
L’esegesi è una tecnica di studio ed è preliminare alla lectio divina.
Per capire che cosa Dio ci voglia trasmettere attraverso la sua parola è necessario conoscere in quale contesto l’ha trasmessa, e cioè per mezzo di chi l’abbia trasmessa, per chi l’abbia detta, di quale contesto storico e culturale si sia servito, ecc…
Tutti i sensi della Sacra Scrittura, anche quello spirituale, hanno come punto di partenza il senso letterale.
Per questo anche l’esegesi è importante.

4. La meditazione invece ha un carattere più spirituale che scientifico. “Cerca di comprendere il perché e il come della vita cristiana, per aderire e rispondere a ciò che il Signore chiede” (Catechismo della Chiesa Cattolica 2705).
Nella lectio divina la meditazione parte dalla Sacra Scrittura e ne costituisce, come si è visto, la seconda tappa.
Tuttavia la meditazione in quanto tale può servirsi di svariati sussidi e può avere altri punti di avvio.
In genere ci si aiuta con qualche sussidio. Oltre la Sacra Scrittura e i testi liturgici del giorno e del tempo, punto di partenza per la meditazione possono essere “le sante icone, gli scritti dei Padri della vita spirituale, le opere di spiritualità, il grande libro della Creazione e quello della storia, la pagina dell’“Oggi” di Dio” (Catechismo della Chiesa Cattolica 2705).
E ancora: “La meditazione mette in azione il pensiero, l’immaginazione, l’emozione e il desiderio. Questa mobilitazione è necessaria per approfondire le convinzioni di fede, suscitare la conversione del cuore e rafforzare la volontà di seguire Cristo” (CCC 2708).
La meditazione è un lavoro di assimilazione di ciò che l’occhio ha letto, di ciò che l’orecchio ha ascoltato e la memoria ha trattenuto.

5. Per il Rosario: fai bene a premettere ad ogni decina il passo evangelico che vi si riferisce. Così l’evento che vuoi meditare e sul quale vuoi pregare ti sta meglio davanti.
Durante le Ave Maria devi fare tre cose: sentire che Gesù vuole renderti contemporaneo di quell’evento; devi ringraziarlo per quanto ha fatto; devi supplicarlo per qualche grazia in virtù dei meriti di quell’evento perché continui a portare frutto.
Un Rosario intero (che è di 15 misteri e non di venti; ad un serie di misteri si possono sostituire i cinque della luce!) ti fa stare in comunione col Signore per più tempo. Se ben recitato, evidentemente porta maggiore frutto che una terza parte (una corona).
Se mentre reciti il Rosario la mente vaga da un mistero all’altro non farti problema: continui a rimanere in unione col Signore. È sempre preghiera.

Ti auguro di poter percorrere tutte queste strade per una più profonda comunione con Dio e per una vita cristiana sempre più piena.
E per questo ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo