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Quesito

Carissimo Padre Angelo,
nel ringraziarLa per il prezioso servizio alla Verità, mi permetto di formularLe una domanda, a cui sono certo mi risponderà con la consueta ed apprezzata franchezza, ma anche con la conoscenza del mondo e delle vicende relazionali umane in cui siamo inseriti, grazie alla Sua esperienza pastorale.
Per quanto moralmente illecita sia la masturbazione, quanto essa possa portare a dei frutti di male e chiusura all’altro, alla donazione ed offesa alla propria ricchezza, mi chiedo cosa si debba fare in casi particolari, non tanto per evitare la figura degli oscurantisti, quanto proprio per non trarre del bene futuro da un atto assolutamente sconveniente del momento presente.
E’ capitato, ad esempio, che una psicologa affermata inserisca nella sua terapia la necessità, per superare un problema eminentemente maschile e che affligge tante persone, la necessità di ricorrere alla pratica della masturbazione. Da un punto di vista fisiologico ciò che afferma non è del tutto esecrabile, giacché favorirebbe la conoscenza del proprio corpo, i suoi ritmi, la capacità di essere maggiormente a conoscenza delle sue leggi e quindi di regolarle. Evitare di ricorrervi, proprio per evitare di utilizzare questo metodo (Le assicuro che altre alternative mancano, se non già all’interno di un rapporto di coppia) è estremamente dannoso a livello psicologico perché inibisce molti giovani a sentirsi pienamente normali e, di conseguenza, si evita il contatto con le ragazze per il timore della propria incapacità.
Avrà capito che la mia non vuole essere una difesa della masturbazione che la trovo un atto scomposto ed ingannevole, ma appare ragionevole, davanti ad uno psicoterapeuta o un medico, dare una credibilità alla sue parole ed affidare ad un male piccolo (se non finalizzato direttamente al piacere) al bene maggiore di una maggiore capacità di relazionarsi, di aprirsi all’altro, al fine persino di riuscire ad amare. (non possiamo amare se abbiamo paura dell’altro che possa giudicarci).
La ringrazio molto della cortese risposta.
Lorenzo


Risposta del sacerdote

Caro Lorenzo,
l. la persona umana non è costituita solo di aspetto fisiologico, ma anche psicologico e morale.
Bisogna avere sempre uno sguardo d’insieme.

2. I benefici indicati dalla psicologa (se si tratta di benefici, il che è tutto da dimostrare!) si ottengono anche attraverso altre vie che sono più rispettose della persona umana.

3. Le affermazioni della psicologa sono ingiuriose verso i giovani che sono giunti puri al fidanzamento e al matrimonio.
I giovani che rimangono nella purezza non vanno dalla psicologa.
Tra quelli che vanno, ne trovi invece di quelli che sono affetti da questo vizio, che non di rado è accompagnato o preceduto da qualche disturbo psicologico.

4. Quanti giovani si sono accostati in maniera pura al mondo femminile e hanno costruito autentiche amicizie e famiglie solide!
Il benessere lasciato dalla purezza è infinitamente superiore al benessere momentaneo ed effimero della masturbazione che di solito è seguita da sconforto, isolamento, ripiegamento su se stessi, aggressività, perdita della grazia e della presenza personale di Dio nella propria vita, ecc…
Soprattutto in riferimento a questi ultimi beni, se la psicologa non li ha mai sperimentati, non sa di che cosa si tratta.

5. Ti posso fare anche questa confidenza: nella mia esperienza di confessore non ho mai sentito un giovane che venga a confessarsi di questo peccato e si giustifichi. Tutti si sentono sporchi, avvertono di aver perso qualcosa.
Anche nel caso di diminuzione di responsabilità per evidente disturbo psicologico, non sono tuttavia soddisfatti di quello che hanno fatto e a tutti i costi vogliono confessarsi.

Ti saluto,  ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo