Questo articolo è disponibile anche in: Italiano

Quesito

Caro Padre Angelo,
Le scrivo per un quesito circa il rapporto fra il cristianesimo e le altre religioni…
Poniamo il caso di una ragazza con enormi problemi psicologici e di tossicodipendenza, che dopo anni di abusi da parte del padre e di eroina (avrà capito che le riferisco una storia vera…) scopre il buddhismo, inizia a pregare secondo ciò che questa religione (se tale è il buddhismo) insegna, inizia coi mantra, insomma con tutte questa pratiche, e "per miracolo" smette di drogarsi, rinasce a vita nuova, riprende gli studi, si trova un ragazzo e convola a nozze… Fin qui io direi: Il Signore nella Sua infinita sapienza e misericordia ha operato attraverso (e nonostante) il rivolgersi di questa ragazza ad una religione che non è assolutamente quella rivelata dal Nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, e le ha dato una seconda possibilità. Poi però so che questa ragazza, a chi le si rivolge per trovare una parola di conforto e d’aiuto, dopo aver insegnato i mantra e le varie tecniche di "preghiera", consiglia anche di "dimenticarsi la religione cattolica", e dice che "si prega se stessi" (e io penso: e questa sarebbe fede?!?!) e non un Dio trascendente… a questo punto io mi sento poco ecumenico, ma in tutta coscienza non riesco a vedere Dio dietro questa affermazioni profondamente ATEE e ANTICRISTIANE… Quindi Le chiedo: é Dio o satana ad aver guidato alla guarigione questa creatura? Se è Satana, è anche vero che questa ragazza ha superato traumi tremendi e ha reiniziato a vivere; se è stato Dio, perchè se ne esce con simili bestemmie? Mi aiuti a capire, vorrei solo consigliare bene chi mi chiede un parere in merito.
Pietro


Risposta del sacerdote

Caro Pietro,
in poche parole hai detto molte cose.
1. il buddismo non ha un vero concetto di Dio. Difficile definirlo anche una religione. È più che altro una filosofia.
La preghiera per i buddisti serve per trovare la pace interiore. È ordinata solo a se stessi.

2. Per i cristiani la preghiera è essenzialmente un incontro con Dio in cui ci si ravviva nella capacità di amare.
Solo amando, solo donando, anzi solo amando col cuore di Dio si trova la pace interiore.
L’amore per i cristiani non è una tecnica per trovare la pace interiore. Ma la pace interiore è una conseguenza dello stato di benessere che si prova amando.
È un pò come avviene nel mangiare. Non mangiamo essenzialmente per provare il gusto dei cibi, ma per ristorarci. Il gusto ne è concomitante.

3. Il buddismo mira al nirvana, parola che significa estinzione.
Il buddismo è estinzione di se stessi tanto nella vita presente quanto soprattutto in quella futura, dove vi sarebbe il dissolvimento perfetto del proprio io.
La dottrina del buddismo si può considerare sintetizzata nelle cosiddette «quattro nobili verità»:
1. tutto nella vita dell’uomo è dolore: nascita, vecchiaia, malattia, morte; dolore è essere uniti a ciò che non si ama;
dolore è essere separati da ciò che s’ama;
dolore è ogni desiderio insoddisfatto.
2. Il dolore trae origine dall’attaccamento alla vita.
3. La distruzione del dolore si può conseguire soltanto mediante l’annientamento della propria esistenza.
4. La via che conduce alla distruzione del dolore è la purificazione interiore e la rinuncia esteriore.
È discepolo dell’Illuminato (Budda) chi conforma la propria vita a queste quattro verità.
Il porto della pace che il saggio raggiunge definitivamente solo dopo una lunghissima serie di reincarnazioni è il nirvana, il dissolvimento totale dell’io.

4. Un grande filosofo cattolico J. Maritain ha detto della filosofia buddista:  “Questa dottrina di disperazione non è soltanto un’eresia riguardo al brahmanesimo, è un flagello intellettuale per l’umanità, poiché deriva dalla dissoluzione della ragione. E vi si trovano già quasi tutti i grandi errori che s’attaccano alla ragione nei tempi moderni.
Se essa viene esaltata ai giorni nostri con tanto favore in certi ambienti europei, questo avviene perché tutti gli spiriti che vogliono trarre dall’umanitarismo una morale di bontà per un mondo senza Dio, sono già virtualmente buddisti” (J. Maritain, Elementi di filosofia. 1: Introduzione generale alla filosofia, p. 48).

5. Tu mi chiedi se sia stato Dio o satana ad aver guidato alla guarigione questa ragazza.
Dobbiamo dire che non avviene nulla senza che Dio muova.
Il Signore ha mosso, ma questa ragazza ha cooperato con uno strumento difettoso.
Può succedere anche a noi che quando vogliamo scrivere prendiamo in mano una penna inadeguata perché perde inchiostro o in breve si esaurisce.
Penso che questa ragazza tra breve capirà che la religione cui è approdata non  risponde a tutte le esigenze del suo cuore perché contiene “lacune, insufficienze ed errori” (giovanni paolo II, Redemptoris missio, 55).

6. Non so se in maniera apodittica si possa porre la domanda: da chi deriva il cambiamento della ragazza.
Perché un conto è il buddismo e un altro conto è l’uso che una persona ne fa.
Certamente da un contatto col buddismo inizialmente ne è rimasta sorpresa. A quel punto avrebbe fatto bene a ricuperare i valori cristiani che forse non aveva mai conosciuto in maniera adeguata, che non aveva ancora amato e tanto meno praticato.
Nell’interazione con la grazia di Dio questa ragazza è venuta meno.
Sicché ha bisogno di preghiere e sacrifici per trovare Cristo, l’unico che sazia riempiendo di Dio e del suo modo di amare il cuore dell’uomo.

Assicuro la mia preghiera per questa ragazza e anche per te.
Tutti e due vi benedico.
Padre Angelo