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Quesito

Egregio padre Angelo,
dopo un lungo periodo di quiescenza religiosa mi sono riavvicinato a Gesù.
È stato doloroso perché piano piano ogni giorno son venute fuori tante fragilità. Ma tutto ciò mi ha avvicinato al Signore. Adesso santifico quasi sempre la festa a volte salto per stare con la famiglia, ma sempre più delle altre volte passate.
Sento sempre di più la voglia di ricevere Gesù se avessi un po più di tempo andrei tutti i giorni a comunicarmi. È un desiderio irrefrenabile quello di comunicarmi. Una domenica mente fissavo l’ostia era come se vedessi il corpo di Gesù intero entrare nella bocca di un fedele..
Ho ripreso a pregare molto su indicazione della Madonna. Ho preso a dire il Rosario, non sempre mi trovo in stato di grazia ma lo recito ugualmente. Faccio bene?
Infatti la mia domanda é questa: nonostante che io sia in uno stato di peccato grave le mie preghiere rosari ecc… hanno senso?
Sono un essere imperfetto e nonostante la mia volontà di essere in stato di grazia ricado nel peccato, ma prego ugualmente. Mi sono messo a pregare per i defunti parenti e non, in quanto noi per loro possiamo molto, ma loro non possono.
In virtù del fatto che loro possono aiutarci a volte chiedo che mi aiutino sempre per decisione di Gesù. È corretto tutto ciò? Forse non mi sono spiegato bene.
Sto attraversando un grosso periodo di crisi economica che mi crea seri problemi e ho incominciato la pratica delle preghiere per i defunti. Leggendo ho capito che loro si sdebiterebbero con chi li prega attraverso anche aiuti economici.
È corretta tale pratica? Non vorrei scivolare né nella divinazione né nell’evocazione dei defunti. So che è peccato grave in quanto si evocano spiriti malvagi. La ringrazio. Pregare mi fa desiderare di pregare sempre più e riconciliarmi aumenta il desiderio di ricevere Gesù.
Flavio


Risposta del sacerdote

Caro Flavio,
sono contento del tuo riavvicinamento a Cristo che incontri principalmente nella preghiera e nella partecipazione ai sacramenti.
Ti esorto a continuare così, con grande fedeltà.

1. Ti raccomando anzitutto di non lasciar mai perdere la Messa domenicale perché “Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò” (Gn 2,3).
Nel giorno di domenica il tuo primo compito è l’incontro col Signore e con la comunità dei fratelli.
Sono certo che quando la domenica non c’è la Messa avverti che ti manca molto. Manca la benedizione di Dio.
E questa benedizione, al dire di San Gregorio Magno e di San Tommaso, consiste in una grande effusione di doni, nella loro conservazione e moltiplicazione.
Il Santo Curato d’Ars diceva che non porta bene quanto è sottratto a Dio.
E saltare la Messa la domenica è sottrarre a Dio l’onore e il ringraziamento pubblico che gli è dovuto anche da parte nostra.
Dare culto a Dio, poi non giova a Dio, la cui gloria è infinita, ma giova molto a noi perché è come un canale che rimane sempre aperto a permette a Dio di riversare su di noi la sua benedizione e protezione.
Giovanni Paolo II diceva di “non aver paura di dare il nostro tempo a Dio. Perché lo restituisce sempre e carico di benedizioni!”.

2. Fai bene a continuare a pregare anche quando sei nel peccato.
Il Signore ascolta anche chi lo prega dal fondo della propria miseria.
Non dimenticare quanto Gesù ha detto a proposito del pubblicano che “fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: «O Dio, abbi pietà di me peccatore»” (Lc 18,13).
Soggiunse il Signore: “Io vi dico: questi, a differenza dell’altro (fariseo), tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato” (Lc 18,14).
La preghiera, anche quando sei privo della grazia di Dio, ti avvicina a  Dio e ti avvicina anche alla sua grazia, alla salvezza.
Non tralasciare mai la preghiera. È come se tralasciassi di respirare. Non puoi affatto stare meglio.

3. Fai bene a pregare per le anime del purgatorio: per i tuoi parenti e anche per gli altri.
È una preghiera che viene sempre ricambiata con tante benedizioni.
Non si tratta di fare divinazione o azioni superstiziose nei confronti dei defunti perché ci aiutino, ma di compiere un grande gesto di carità, dando loro una porzione del nostro tempo trasformandolo in preghiera e in offerta per loro.
Offri sovente per loro anche la Santa Comunione e dona le indulgenze legate alla recita del Santo Rosario in loro aiuto.

Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo