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Quesito

Caro Padre,
la disturbo per avere un chiarimento riguardo alla mia situazione.
Tempo fa – quando non credevo, o piuttosto dicevo di essere CREDENTE ma NON PRATICANTE – ho scelto di abortire.
Commettere una cosa così tremenda e poi trovare Misericordia da parte di Dio è stata la causa della mia conversione.
La sproporzione di questo Suo Amarmi contro ogni logica e senso, mi ha dato il coraggio di andare dal mio parroco e confessarmi. Il mio parroco mi ha detto che la Chiesa prevedeva (giustamente)la scomunica, mi ha ascoltato con tanto affetto, mi ha incoraggiato a sperare nel perdono di Dio (perchè anch’io non ho ucciso il figlio che desideravo con tutto il cuore perchè non volevo prendermene cura, l’ho fatto perché sono stata lasciata da sola e non ho avuto il coraggio di combattere). Poi mi ha dato l’assoluzione. Era il 2001, ricordo inoltre di averlo confessato di nuovo in una seconda occasione in cui ho fatto la confessione generale, anche in quel caso il sacerdote mi assolse.
Le racconto tutto questo perché ad una cena tra operatori pastorali, qualcuno ha detto che questo peccato non può essere assolto dal parroco, ci vuole il Vescovo. Mi sono molto spaventata perché dal 2001 ho continuato a fare la comunione,pensando di essere assolta.
E’ vero?
(sottinteso che se lo fosse correrei a riacciuffare il mio Vescovo in capo al mondo…)
Grazie


Risposta del sacerdote

Carissima,
1. Per l’aborto si incorre in una scomunica riservata al vescovo.
Essa tocca la madre, il medico, l’infermiere, il mandante (can. 1398).
Giovanni Paolo II in Evangelium vitae dice che “colpisce tutti coloro che commettono questo delitto conoscendo la pena, inclusi anche quei complici senza la cui opera esso non sarebbe stato realizzato: con tale reiterata sanzione, la Chiesa addita questo delitto come uno dei più gravi e pericolosi, spingendo così chi lo commette a ritrovare sollecitamente la strada della conversione. Nella Chiesa, infatti, la pena della scomunica è finalizzata a rendere pienamente consapevoli della gravità di un certo peccato e a favorire quindi un’adeguata conversione e penitenza” (EV 62).

2. Questo peccato può essere assolto solo dal vescovo.
Ma la Chiesa sa che la gente non può fare la coda dal vescovo per confessarsi, tanto più che si esporrebbe a manifestare in qualche modo di avere commesso un peccato cui è legata una scomunica.
Allora proprio per questo è previsto che in ogni chiesa cattedrale ci sia il canonico penitenziere, che ha tutti i poteri del vescovo in materia di confessione.
Questo potere di assolvere, oltre il vicario generale, ce l’hanno anche i vicari episcopali e i sacerdoti degli ordini mendicanti (domenicani, francescani…).

3. Tuttavia per incorre in questa censura (scomunica) è necessario saperlo.
Probabilmente il tuo parroco ha capito che tu non sapevi della scomunica e ti ha dato l’assoluzione.
Se è così, puoi stare tranquilla.

4. La Conferenza episcopale italiana, nell’istruzione pastorale dell’8.12.1978, ricorda che “come ogni pena nella Chiesa anche la scomunica per l’aborto ha soprattutto uno scopo preventivo e medicinale o pedagogico”.

Ti assicuro una preghiera e dico una preghiera anche per il tuo bambino che si trova in cielo e prega per noi.

Ti benedico.
Padre Angelo