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Quesito

Egr. Padre Angelo,
innanzitutto complimenti e grazie per questo servizio di predicazione su internet, mi pare davvero un faro nel burrascoso e pericoloso mare della rete internet.
Le pongo il mio quesito: il Paradiso Terrestre come è narrato della Genesi è lo stato che Dio aveva voluto per l’uomo e per cui lo ha creato, giusto? mentre la caduta nel peccato originale ha introdotto nella storia dell’uomo la condizione umana attuale e la necessità della Redenzione per tornare a partecipare della presenza di Dio. Questo significa che alla fine dei tempi torneremo nella condizione in cui si trovavano i nostri progenitori? e nel Paradiso Terrestre cosa ci faceva il serpente tentatore? e perché è stato in grado di tentare i progenitori che a differenza nostra non vivevano la miseria della condizione umana? E’ possibile che anche una volta risorti dovremo fare i conti con le tentazioni?
La ringrazio.
Massimo.


Risposta del sacerdote

Caro Massimo,
1. se in nostri progenitori non avessero disobbedito a Dio, il Paradiso terrestre avrebbe rappresentato lo stato provvisorio di vita in attesa di andare nel Paradiso celeste.
I nostri progenitori, benché provvisti di una conoscenza molto grande di Dio e anche di una certa amicizia con Lui, vivevano ancora nella fede e non nella perfetta fruizione di Dio.

2. Alla fine del tempi, con la risurrezione dei corpi, non torneremo alla condizione del Paradiso terrestre, ma entreremo direttamente in Dio e cioè in una condizione infinitamente superiore.
Il nostro corpo sarà glorioso, come il corpo che Gesù ha manifestato nel giorno della Trasfigurazione. Non  sarà più soggetto alle necessità in cui era ancora soggetto nel Paradiso terrestre come ad esempio il mangiare e il  dormire…

3. Mi chiedi che cosa ci facesse il serpente tentatore nel Paradiso terrestre.
Non va dimenticato che il racconto della creazione e della caduta dei nostri progenitori viene descritto con linguaggio antropomorfico, adeguato alla comprensione di gente abbastanza primitiva.
Tenuto presente questo criterio, puoi comprendere bene quanto dice la Bibbia di Gerusalemme a proposito del serpente:
“Il serpente serve qui per mascherare un essere ostile a Dio e nemico dell’uomo? È noto che la tradizione sapienziale, poi il Nuovo Testamento e tutta la tradizione cristiana vi hanno riconosciuto l’avversario (o tentatore), il diavolo (cf. Gb 1,6).
A favore di questa identificazione si nota che il serpente agisce proprio in opposizione al divieto divino, come se Dio volesse nascondere all’uomo e alla donna ciò che succederebbe se mangiassero del frutto proibito; essa tuttavia è in tensione con la descrizione che lo presenta come un semplice animale, ma astuto, e con la condanna a strisciare sul ventre e a mangiare la polvere (v. 14).
Forse l’intervento di un animale astuto come tentatore è solo un modo per suggerire che l’uomo e lo donna debbono incolpare solo se stessi della trasgressione.
L’autore presenterebbe sotto forma di dialogo tra il serpente e lo donna ciò che è il risultato di un processo umano: l’attrattiva del frutto proibito porta alla trasgressione; 3,6 descrive appunto queste processo umano” (nota a Gn 3,1).

4. Satana è stato in grado di tentare i nostri progenitori perché è un essere esistente. Ha tentato anche Nostro Signore che pur avendo una natura umana mortale, tuttavia non era inclinato al male come siamo noi.
E questo fa capire che il diavolo non tenta solo i miseri, ma anche i santi.

5. Nel Paradiso celeste non vi sarà in alcun modo la presenza di Satana né si subiranno le sue tentazioni.
Alla fine del mondo Satana sarà definitivamente vinto e spodestato. Non potrà più tormentare nessuno. Si legge nel libro dell’Apocalisse: “E il diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli” (Ap 20,10).
Con questa vittoria definitiva su Satana si aprirà la strada per fondare il Regno di Dio su una terra nuova. Il primo passo sarà la risurrezione universale e il giudizio finale (Ap 20,11-15).

Ti assicuro la mia preghiera perché con l’aiuto di Dio tu possa essere sempre vincitore nel tempo e soprattutto per l’eternità su questo nostro comune avversario.
Ti benedico.
Padre Angelo