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Quesito

Buongiorno,
leggo sempre con molto interesse le sue risposte che mi hanno guidato verso ritrovare la mia fede. La ringrazio moltissimo per il suo importante servizio.
Io ho 33 anni e sono stata molti anni lontano dalla fede. A un certo punto ho ritrovato la mia strada e ora sono felicemente sposata e madre di un bambino di 14 mesi.
Le chiedo come posso essere una buona cristiana che cerca la salvezza, perchè lavorando e avendo un bimbo piccolo spesso sono così stanca che non trovo quasi il tempo da dedicare alla mia fede. Salto messa e la sera prego in maniera distratta e sono consapevole che ciò non va bene. Le chiedo un consiglio per poter crescere nella mia fede, conciliando la vita di famiglia.
Le chiedo anche un consiglio, al momento purtroppo non riesco a confessarmi spesso e in passato sono stata molto tempo senza farlo. Ho spesso pensiero di dimenticarmi peccati, magari anche importanti. 
La ringrazio per una sua guida.


Risposta del sacerdote

Carissima,
1. certamente le cure dei piccoli sono continue e necessarie.
E ogni mancanza nei loro confronti sarebbe un’offesa fatta al Signore, il quale ha detto: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me” (Mt 25,45).
Il tuo primo compito dunque è quello relativo al tuo bambino.

2. E tuttavia non puoi essere per lui una madre qualunque, ma una madre cristiana.
Questo comporta diverse cose.
La prima: che tu viva in grazia di Dio.
Quando vivi in grazia di Dio Gesù vive in te e, senza che tu te ne accorga, Gesù agisce per mezzo di te.
Con la sua sola presenza dentro il tuo cuore tiene lontano da te, dalla tua famiglia e anche da tuo figlio tante incursioni del comune avversario, “il diavolo”, il quale “come leone ruggente va in giro cercando chi divorare” (1 Pt 5,8).
Pertanto non è una faccenda puramente privata essere o non essere in grazia di Dio.
Perché di fatto l’esserlo o il non esserlo va ad incidere anche nei rapporti con gli altri.
“Noi siamo infatti dinanzi a Dio il profumo di Cristo per quelli che si salvano e per quelli che si perdono” (2 Cor 2,12).
Pertanto è un bene prezioso per il tuo bambino che tu viva in grazia di Dio. È una protezione ulteriore, una benedizione.

3. Ti raccomando anche la Messa la domenica.
È vero che talvolta la cura dei bambini piccoli potrebbe dispensare dalla partecipazione alla Messa, come ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica.
Ma con un po’ di buona volontà si riesce ad andarci sempre.
Penso a mia madre, la quale pur avendo diversi bambini cui badare, non ha mai perso una Messa, ma si dava il turno con mio padre.

4. San Gregorio Magno diceva che per la partecipazione alla Messa l’uomo viene liberato da molti mali.
Ed è proprio così, se si pensa che le abitazioni degli israeliti furono risparmiate dall’Angelo sterminatore proprio perché erano state segnate con il sangue dell’agnello, che era simbolo del Sangue di un altro Agnello, di Cristo.
Per la tua partecipazione alla Messa non solo tu, ma anche tuo figlio che a Messa porti nel tuo cuore, viene risparmiato da molti mali.

5. Andando a Messa se vivi in grazia di Dio puoi fare la Santa Comunione.
In quel momento nessuno ti può proibire di domandare a Gesù le grazie più belle per tuo figlio.
Durante la Comunione Gesù scende nel tuo cuore con le mani cariche di grazie e ti dice: domanda quello che vuoi.
Come vedi, non è la stessa cosa fare o non  fare la Santa Comunione.

6. Per essere una buona mamma deve essere presente nella tua vita in maniera regolare e frequente anche la Confessione dei tuoi peccati.
La confessione dà sempre energie nuove, corrobora la grazia, infonde in chi la fa dei beni molti grandi quali quelli menzionati dal Catechismo della Chiesa cattolica: “pace e serenità della coscienza insieme a una vivissima consolazione dello spirito” (CCC 1468).
C’è una benedizione che accompagna la confessione sacramentale.
Non far mancare a te e alla tua famiglia questo bene così prezioso.
Quando tuo figlio crescerà, vedrà che tra i vari beni che i genitori gli propongono c’è anche quello della confessione regolare e frequente.
Non potrà che ringraziarvi.

7. Ti raccomando infine la preghiera.
Non ti chiedo semplicemente di dire le preghiere, ma di stare in preghiera, in compagnia con il Signore, quasi per rispondere ad un suo preciso invito: “Rimanete in me e io in voi” (Gv 15,4).
Permetti largamente a Gesù di rimanere in te, nel tuo cuore. Non vi sta a mani vuote.
La sua presenza ti riempie di grazia, di consolazione, di conforto.
Da parte tua nella preghiera cerca il suo cuore.
Rimani sul suo cuore come ha fatto Giovanni nell’ultima cena.
Aiutati a rimanervi tenendo in mano un libro di devozione oppure recitando il Santo Rosario.

8. Durante la giornata avrai diverse occasioni per rispondere al telefono e starvi anche qualche tempo.
Certe telefonate ci strappano come per violenza a cose importanti che andiamo facendo.
Non dovremmo rispondere alle ispirazioni del Signore con altrettanta prontezza?
Mi pare di poter applicare anche a questo quanto Giovanni Paolo II diceva a proposito dell’Eucaristia: “Non abbiate paura di dare il vostro tempo a Cristo. Lo restituisce sempre e carico di benedizioni”.

9. Ecco alcune cose che mi sembrano importanti per una mamma cristiana.
Anche la cura dei bambini piccoli deve essere un tempo di santificazione e di ulteriore comunione col Signore.

Te lo auguro con tutto il cuore.
E per questo ti assicuro la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo