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Quesito
Buongiorno Padre Angelo,
Mi chiamo Filipe e recentemente ho trovato la rubrica "Un sacerdote risponde" sul portale degli Amici Domenicani.
Non può immaginare (o forse sì), il valore che hanno le sue risposte per i fedeli!
Personalmente ho trovato un enorme conforto e sorgente ricchissima di crescita spirituale le risposte che ha dato ai vari dubbi presentati dalla gente (che sono anche molti di quelli che porto nel mio cuore).
Temo che moltissime persone ai giorni nostri imbocchino la via del peccato e della lontananza ai sacramenti per l’ignoranza sui temi trattati dal catechismo della chiesa cattolica. Naturalmente sussiste anche la volontà di continuare nel peccato, la pigrizia nel cercare la porta stretta e la via angusta e l’illusione che questa vita sia sufficientemente lunga per consentire di rimandare la nostra conversione.
Nel vedere come consiglia i dubbiosi, insegna agli ignoranti (fra i quali rischio tristemente di primeggiare) e ammonisce i peccatori, credo che "due terzi dello spirito di San Domenico siano in lei", per usare l’allegoria del passo Biblico!
Vorrei chiedere alcune informazioni riguardo il sacramento della penitenza:
1. Dopo parecchi anni di lontananza dai sacramenti mi sono timidamente riavvicinato alla salvezza tramite la confessione (in occasione della solenne Ostensione della Sindone di Torino).
Devo dire che purtroppo non mi ricordavo di molti dei peccati compiuti durante i vari anni trascorsi (a dire il vero non ero nemmeno in grado di fare una buona confessione); tuttavia il sacerdote che mi ha confessato mi ha assolto anche dei peccati che non ricordavo.
Quello è stato un punto di svolta decisivo per la mia vita; da quel momento ho ripreso a confessarmi (prima mensilmente e poi settimanalmente), partecipare alla messa (prima solo la domenica e poi sempre quando ho avuto l’occasione di farlo senza dover assentarmi dal lavoro), pregare quotidianamente (prima da solo poi con la ragazza con la quale convivevo che poi è diventata mia moglie e con la quale mi sono impegnato di vivere in castità fino a che non ci siamo sposati). Insomma, ho cominciato per dare i cinque pani e i due pesci e poi se n’è occupato il Signore a moltiplicarli per la mia salvezza e quella della mia famiglia.
Certamente non mi considero salvo, anzi prego tutti i giorni perché il Signore mi converta quotidianamente e mi renda degno di seguirlo.
Chiedo scusa se mi sono dilungato ma la domanda che vorrei fare è: mi ricordo spesso dei peccati commessi in passato e non menzionati durante quella confessione per pura dimenticanza. Sempre che mi vengono in mente li accuso nella confessione successiva (sono davvero tanti e tanto gravi). Se dovessi morire prima di espettorarli tutti, posso essere sereno che sono stato perdonato?
2. L’ufficio delle letture del martedì della settimana XXI (tempo ordinario) – anno C (ciclo feriale II), porta l’omelia di san Giovanni Crisostomo riguardo le vie della riconciliazione con Dio.
Non credo che le cinque vie descritte nell’omelia possano esentare i fedeli dal sacramento della penitenza, tuttavia vorrei capire come possono queste cinque vie (molto belle e ragionevoli) condurre al cielo come scrive il santo nel primo paragrafo?
La ringrazio moltissimo per l’opera che svolge, la ricorderò nelle mie preghiere e chiedo umilmente la sua benedizione per me e per i miei cari.
Grazie,
Filipe
Risposta del sacerdote
Caro Filipe,
1. anzitutto ti ringrazio per averci manifestato l’utilità del nostro lavoro a profitto delle anime, compresa la tua.
Mi compiaccio anche per la bella espressione che hai usato nei miei confronti: “credo che "due terzi dello spirito di San Domenico siano in lei"”.
Non credo purtroppo che sia corrispondente alla verità, ma ti assicuro che quando arriva la festa di San Domenico (8 agosto), chiedo al Santo Padre Domenico di donarmi i due terzi del suo spirito (fiat spiritus tuus duplex in me).
Era la richiesta che gli faceva molto spesso fin da quando ero novizio anche il padre Marie Jospeh Lagrange, il fondatore delle école Biblique di Gerusalemme, del quale è in corso il processo di beatificazione.
2. È vero quanto tu osservi e che cioè “moltissime persone ai giorni nostri imbocchino la via del peccato e della lontananza ai sacramenti per l’ignoranza sui temi trattati dal catechismo della chiesa cattolica”
Ed è altrettanto vero quanto subito dopo soggiungi: “Naturalmente sussiste anche la volontà di continuare nel peccato, la pigrizia nel cercare la porta stretta e la via angusta e l’illusione che questa vita sia sufficientemente lunga per consentire di rimandare la nostra conversione”.
C’è l’ignoranza involontaria. Ma vi è anche quella volontaria.
E va pur detto che c’è “pigrizia nel cercare la porta stretta e la via angusta” che porta ad una sempre più profonda e fruttuosa unione col Signore. Si ha quasi paura di perdere qualche cosa se ci si sforza di andare avanti.
3. Sono contento del progresso nella tua vita spirituale. Mi pare che tu abbia voluto instaurare una vera pedagogia della santità nella tua vita, come dice Giovanni Paolo II in Novo millennio ineunte.
Lo dico soprattutto in riferimento alla confessione prima mensile e attualmente settimanale, della Messa prima domenicale e adesso tutti i giorni, appena il tuo lavoro te lo permette.
Sì, continua così.
Giova a te, alla tua famiglia e, ne sono certo, anche a tanti altri perché vivendo così – senza che te ne accorga – sei luce del mondo e sale della terra e altri sono stimolati a fare altrettanto.
4. Per i peccati della tua vita passata: credo che adesso li avrai detti tutti.
In ogni caso il Signore che vede e giudica i cuori (Rm 8,27) sa che da parte tua c’è il pentimento sincero per tutti, che non avresti mai voluto farli e che c’è la volontà di espettorarli tutti.
Sono contento di quest’espressione (espettorarli), che probabilmente hai preso dal nostro sito, riportando il linguaggio usato a questo proposito da Santa Caterina da Siena.
Il Signore sa che tu vuoi fermamente che dei peccati commessi non ne rimanga alcuna radice. E che per questo fai tesoro anche delle indulgenze della Chiesa.
Puoi stare dunque sereno.
Mi pare di poter dire che la tua anima è limpida o, perlomeno, vuoi con tutte le tue forze che sia tale.
5. Circa l’ultima domanda: le cinque vie della riconciliazione indicate da San Giovanni Crisostomo sono molto valide per ottenere il perdono dei peccati.
Potrei dire che chi le pratica quotidianamente vive in grazia di Dio e che in qualche modo si preserva dal peccato grave.
Sono vie quotidiane che comportano la remissione dei peccati veniali e dispongono ad accedere alla confessione per quelli mortali.
6. E tuttavia è sempre utile la confessione sacramentale dei peccati veniali, fatta anche ogni settimana, sebbene siano già rimessi attraverso queste vie quotidiane.
Ecco che cosa diceva in proposito Pio XII nell’enciclica Mystici Corporis: “Noi ci teniamo a raccomandare vivamente questo pio uso, introdotto dalla Chiesa sotto l’impulso dello Spirito Santo, della confessione frequente, che
aumenta la vera conoscenza di sé,
favorisce l’umiltà cristiana,
tende a sradicare le cattive abitudini,
combatte la negligenza spirituale e la tiepidezza,
purifica la coscienza,
fortifica la volontà,
si presta alla direzione spirituale,
e, per l’effetto proprio del sacramento, aumenta la grazia”.
7. Quest’ultimo effetto (aumenta la grazia) è di suo già molto importante.
La aumenta ex opere operato, e cioè perché è Cristo che opera direttamente.
E se la beatitudine del Paradiso sarà proporzionata al grado di grazia con cui ci presenteremo davanti a Dio, avremo da benedire eternamente tutte le confessioni che abbiamo fatto ogni settimana.
8. Inoltre sono così numerose le grazie che si ricevono nella confessione frequente anche dei soli peccati veniali, che non si riesce a farne a meno.
Se si tralascia anche una sola settimana si avverte che sta venendo meno qualche cosa.
Penso che questa sia anche la tua sensazione o esperienza.
La confessione settimanale anche dei soli peccati veniali tiene vivo il fervore e senza che uno se ne accorga conduce in alto.
9. Giovanni Paolo II in Reconciliatio et Paenitentia dice: “La Chiesa, infatti, sin dalle sue origini conosce e valorizza numerose e svariate forme di penitenza: alcune liturgiche o paraliturgiche, che vanno dall’atto penitenziale della messa alle funzioni propiziatorie, ai pellegrinaggi; altre di carattere ascetico, come il digiuno.
Tuttavia di tutti gli atti nessuno è più significativo, né più divinamente efficace, né più elevato ed in pari tempo accessibile nel suo stesso rito, del sacramento della penitenza” (RP 28).
In esso il penitente si congiunge in maniera particolarissima con l’espiazione di Gesù Cristo (fa memoria della sua passione), sperimenta la sua misericordia (l’anima viene colmata di grazia), pregusta la gioia della Chiesa celeste che canta in eterno la misericordia di Dio.
10. A profitto dei nostri visitatori dico quali sono le cinque vie di riconciliazione quotidiana presentate da san Giovanni Crisostomo:
“La prima è la condanna dei propri peccati.
La seconda è il perdono delle offese.
La terza consiste nella preghiera,
la quarta nell’elemosina
e la quinta nell’umiltà” (Om. sul diavolo tentatore 2, 6).
Ti ringrazio di cuore per le preghiere che mi hai promesso. Ti assicuro volentieri le mie per te e per i tuoi cari e per tutti invoco la benedizione di Dio.
Padre Angelo