Questo articolo è disponibile anche in: Italiano
Quesito
La mia domanda riguarda la vita dopo la morte e il giudizio universale. Se ho capito bene alla morte il corpo si dissolve mentre l’anima, creata immortale, in seguito ad un primo giudizio, viene indirizzata o al paradiso o al purgatorio o all’inferno. Invece al momento del giudizio universale le anime si congiungono coi corpi che avevano durante la vita, ma questi corpi sono "corpi spirituali" cioe’ dotati di qualita’ che li fanno assomigliare a quelli degli angeli, e con questi corpi continuano a vivere dove si trovavano a seguito del primo giudizio. Tutto cio’ mi pare un po’ complicato, e per comprendere meglio, vorrei che mi spiegasse un fatto preciso, così non restiamo nel vago.
Avra’ certo presente il miracolo che fece proclamare santo papa Giovanni XXIII. Ecco, io mi domando: con quale corpo il papa defunto si e’ presentato a suor Caterina Capitani? Non essendo ancora avvenuto il giudizio universale, non puo’ trattarsi del corpo di resurrezione di papa Giovanni. Quindi e’ stata la sua anima a ottenere da Dio il miracolo? E come mai la suora senti’ la mano del santo premere sulla sua ferita, e poi lo vide e lo udi’? Le anime dei defunti sarebbero quindi in grado, a Dio piacendo, di assumere le caratteristiche della fisicita’? Anche Gesu’ ha queste caratteristiche comparendo dopo la morte ai suoi discepoli. Allora mi viene da domandarmi: ma non potrebbe essere che nel momento esatto in cui l’anima di un santo entra in paradiso, assuma anche il "corpo spirituale", cioe’ risorga, senza aspettare il giudizio universale? Così vedrebbe subito Gesu’ esattamente com’è.
Grazie Padre per la sua pazienza infinita.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. ti ringrazio per la domanda che hai fatto e che forse sarà affiorata a più di uno: come possono apparire i corpi dei Santi se sono sotto terra?
Per questo tu hai ipotizzato che la risurrezione avvenga subito al momento in cui essi entrano in paradiso.
Ma questo è contrario alla nostra fede.
San Paolo ha detto che si risorgerà alla fine del mondo: “Perché il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell’arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo” (1 Ts 4,16).
2. La spiegazione data comunemente in teologia è questa: il corpo che appare è prodotto per opera del ministero degli Angeli.
Anche gli Angeli, del resto, talvolta appaiono. E per farsi vedere devono assumere una forma corporea, materializzata, altrimenti non si potrebbero vedere.
Secondo San Tommaso gli Angeli hanno il potere di muovere alcune realtà create come l’aria, di condensarla e far apparire un corpo.
Scrive: “Sebbene l’aria nel suo stato normale di rarefazione non possa avere né figura né colore, tuttavia quando venga condensata può prendere figura e colore, come lo dimostrano le nubi. In tal modo gli angeli assumono dei corpi aerei, condensando l’aria, per virtù divina, quanto è necessario alla configurazione del corpo che essi vogliono assumere” (Somma teologica, I, 51, 2, ad 3).
3. Ed ecco come giustifica la propria asserzione: “Alcuni insegnarono che gli angeli non assumono mai dei corpi. Secondo costoro tutte le apparizioni angeliche narrate dalla Scrittura sarebbero avvenute sotto forma di visione profetica, ossia fantastica (e cioè all’interno del nostro cervello; n.d.r.).
Ora, tale interpretazione viene a urtare contro il senso genuino della Scrittura. Infatti ciò che si vede nella visione immaginaria si trova soltanto nell’immaginazione del veggente, e perciò non è visto da tutti indistintamente.
Invece talvolta la Scrittura ci parla di apparizioni di angeli visti indistintamente da tutti. Così gli angeli apparsi ad Abramo furono visti da lui, da tutta la sua famiglia, da Lot e dai cittadini di Sodoma. Anche l’angelo apparso a Tobia era visto da tutti. È chiaro dunque che tutte queste apparizioni furono oggetto di visione corporea, con la quale si coglie una cosa esterna a chi vede, e perciò visibile a tutti.
Ma per mezzo di tale visione non si può cogliere se non ciò che è corporeo.
Ora, poiché gli angeli, come già si è visto, non sono corpi e neppure sono uniti naturalmente a dei corpi, si deve concludere che essi talora assumono dei corpi” (Somma teologica, I, 51, 2).
4. Afferma che “gli angeli non per se stessi hanno bisogno di un corpo assunto, ma per noi; poiché trattando familiarmente con gli uomini rendono certa a questi ultimi quella compagnia spirituale che gli uomini attendono di conseguire con essi nella vita futura.
Inoltre le assunzioni di corpi da parte degli angeli avvenute nel Vecchio Testamento erano un indizio simbolico della futura assunzione del corpo umano da parte del Verbo divino. Tutte le apparizioni del Vecchio Testamento erano infatti ordinate all’apparizione con la quale il Figlio di Dio si rese visibile nella carne” (Ib., 51, 2, ad 1).
5. “Gli angeli possono formarsi per virtù divina dei corpi sensibili, atti a rappresentare le proprietà spirituali dell’angelo. E per gli angeli assumere un corpo è proprio questo” (Ib., ad 2)
Allora gli angeli possono formare un corpo che abbia le fattezze di un particolare Santo, perché sia chiaro chi appare e per virtù di chi viene dato quel messaggio o viene fatto quel miracolo.
6. Pertanto il corpo di Papa Giovanni visto da Suor Capitani è frutto di una rappresentazione attuata per ministero angelico che ha messo la Suora in comunione con papa Giovanni, tanto che ha potuto dire: Ho visto papa Giovanni.
7. Qui sorge però un altro problema: i demoni, che sono angeli decaduti, hanno conservato tutto il potere proprio della loro natura angelica.
Per questo anch’essi possono attuare rappresentazioni corporee della Madonna o anche dei Santi.
Sicché quando si tratta di apparizioni è sempre necessario un doveroso discernimento. Il demonio infatti sa travestirsi da angelo di luce (2 Cor 11,14).
Come tutti sanno, la Chiesa è sempre molto cauta nel riconoscerne l’autenticità e si attiene scrupolosamente ad alcuni criteri per discernere le apparizioni celesti da quelle diaboliche.
Ti ringrazio, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo