Questo articolo è disponibile anche in: Italiano
Quesito
Buonasera,
ringrazio ancora per la risposta dell’altra mail.
Questa volta vorrei chiederLe una spiegazione riguardo a Marco (1,11), quando si sente una voce dal cielo: quella voce è rivolta solo a Gesù vero?
Quindi che senso avrebbe dirgli che è suo figlio, non lo sa già?
Vorrei anche chiederLe collegandomi a quest’ultima domanda se Gesù quando era piccolo, sapeva quello che avrebbe dovuto passare a Gerusalemme, sapeva che era lui il Messia o pensava di essere semplicemente uno dei tanti?
Il suo pensiero si è sviluppato crescendo oppure ha sempre saputo di essere il Figlio di Dio?
Secondo me quando era piccolo sapeva tutto ciò che doveva fare e qual era il suo compito, era un po’ come un adulto rinchiuso nel corpo di un bambino.
So che magari lo ho spiegato in un modo disordinato, ma vorrei capire se Gesù tutte le cose che ha predicato le ha sempre sapute.
La ringrazio in anticipo per la risposta.
Le assicuro una preghiera!
S.M.
Risposta del sacerdote
Caro S.M.,
1. è necessario leggere il testo per intero: “E subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento»” (Mc 1,10-11).
Ed è necessario leggere anche i testi paralleli: “Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento»” (Mt 3,16-17).
“Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento»” (Lc 3,21-22).
“Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui” (Gv 1,34).
2. Pertanto non soltanto Gesù vide aprirsi cieli, ma anche San Giovanni e anche il popolo lì presente. Del resto come si sarebbe potuto dire che i cieli si aprirono sopra di lui se solo lui l’avesse visto e poi non l’avesse detto a nessuno?
3. Per cui giustamente il biblista Marco Sales commenta: “Non solo Gesù, ma anche Giovanni fu testimone di questi fatti soprannaturali ed è pure assai comune la sentenza che fu spettatore anche il popolo che era presente. Ricevendo il battesimo Gesù si offrì vittima dei peccati degli uomini, e perciò subito si manifestano gli effetti che produrrà la sua redenzione. I cieli chiusi dopo il peccato di Adamo si aprono e scende lo Spirito Santo sotto forma di colomba simbolo di pace e di riconciliazione”.
4. Gesù poi volle ricevere questa attestazione da parte del Padre per iniziare il suo ministero pubblico con la testimonianza più autorevole in assoluto, quella di Dio Padre.
Continua Marco Sales: “Non si deve credere che prima del battesimo lo Spirito Santo non risiedesse in Gesù Cristo; ma come non fu costituito figlio di Dio dalla voce del padre, ma solo manifestato come tale gli uomini; così la discesa dello Spirito Santo in lui non gli conferì alcuna cosa che prima già non avesse; ma lo fece solo conoscere pubblicamente agli uomini come Messia e Figlio di Dio”.
Con queste parole di Marco Sales trova risposta la tua domanda se Gesù sapesse di essere figlio di Dio.
5. M.-J. Lagrange osserva che “diversi protestanti liberali da questa manifestazione celeste fatta a Gesù hanno concluso che in quell’occasione egli abbia avuto per la prima volta coscienza della sua dignità messianica o, come essi dicono, che gli si sia sentito figlio di Dio più degli altri uomini.
Ma evidentemente il testo nulla dice di simile. (…).
Da parte sua Gesù riceve il segnale della propria missione ed è designato davanti agli altri come l’investito dei diritti che ha ricevuti dal Padre” (L’Evangelo di Gesù Cristo, pp. 68-69).
6. San Tommaso che è vissuto ben prima dei protestanti liberali e senza sentire il loro influsso osserva che dalla nascita fino all’età di trent’anni Gesù non ha compiuto nessun miracolo. Lo ricorda l’evangelista San Giovanni quando a proposito dell’acqua trasformata in vino quando dice che questo fu il primo dei miracoli fatto da Gesù.
In questo Gesù volle essere come tutti gli uomini perché non si pensasse che la sua natura umana fosse una cosa fantastica.
Perciò per manifestare la sua scienza e la sua potenza attese il tempo in cui anche gli altri uomini vengono a trovarsi nel pieno rigore del loro sapere e delle loro capacità.
E difatti in Luca si legge che il fanciullo cresceva in sapienza e grazia” (Lc 2,52). Non nel senso che acquistasse virtù e sapienza che prima non aveva, poiché egli fu perfetto fin dal primo istante del suo concepimento, ma perché la sua potenza sapienza si manifestavano agli uomini in modo progressivo, secondo quanto si legge in Isaia 45,15: Veramente tu sei un Dio nascosto” (Commento al Vangelo di Giovanni 1,32).
7. Fin dall’inizio della sua esistenza Gesù ebbe perfetta consapevolezza di essere figlio di Dio.
Nel corso del suo ministero fa riferimento a quello che ha visto e udito direttamente dal Padre: “Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito” (Gv 3,31-32).
“Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi, dunque, fate quello che avete ascoltato dal padre vostro” (Gv 8,38).
Gesù parla così perché ha perfetta consapevolezza di essere il Verbo fatto carne.
8. Secondo San Tommaso Gesù non ebbe alcun incremento della visione beatifica che ebbe fin dal primo istante della sua esistenza e neanche nella scienza infusa.
Lo ebbe solo nella sua conoscenza umana, nel senso che questa avveniva attraverso il processo di astrazione comune a tutti gli uomini.
Ecco il testo: “Tanto la scienza infusa dell’anima di Cristo, quanto la sua scienza beata erano effetto di un agente di potenza infinita che può ottenere tutto in una volta: perciò Cristo non progredì in nessuna delle due scienze, ma le ebbe perfette fin da principio.
Invece la scienza acquisita nasce solo dall’intelletto agente, che non svolge la sua operazione tutta insieme, ma per fasi successive. Ecco perché con questa scienza Cristo non conobbe tutto fin da principio, ma un poco alla volta e dopo un certo tempo, cioè nell’età perfetta. Ciò risulta dal fatto che l’Evangelista unisce i due progressi della scienza e dell’età” (Somma teologica, III, 12, 2, ad 1).
Ti ringrazio di cuore per la preghiera promessa.
La contraccambio volentieri, ti benedico e ti auguro ogni bene.
Padre Angelo