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Quesito
Salve padre Angelo.
Ci sono con due nuove domande:
i bambini abortiti (sia spontaneamente che intenzionalmente) dove, la Chiesa, dice che “vadano”? Prima si diceva che, senza battesimo, si andava nel limbo. Poi mi sembra che quella del limbo sia una affermazione che è stata “ritrattata”.
Altra domanda: da più parti, anche su internet, si parla di battesimo dei non nati, citando il battesimo di desiderio. E viene indicata una vera e propria formula e consigliato l’uso dell’acqua benedetta. L’ho fatto anche io, pensando di fare bene, ma poi ho saputo che si tratta di simulazione di Sacramento o una cosa simile. Io non lo sapevo e non credo di aver commesso peccato grave… pensavo di fare bene. Però vorrei sapere da lei se è vero che si può fare, oppure cosa si può fare in riparazione di questo grave (seppur così diffuso) delitto. Se c’è una preghiera apposita. E chi lo ha fatto… oltre alla confessione, che deve fare?
La ringrazio e la saluto da questo… caldaccio afoso!
Preghi per me, che ne ho molto bisogno… naturalmente lo chiedo “per favore”!
Con affetto
Risposta del sacerdote
Carissima,
1. la destinazione al limbo dei bambini morti senza battesimo non è stata ritrattata. E questo semplicemente perché non è mai stata oggetto di dottrina da parte del Magistero della Chiesa.
In passato, sulla linea dei giusti dell’Antico Testamento che attendevano al limbo la redenzione di Cristo, si pensava che i bambini morti senza battesimo andassero in questo luogo di felicità naturale, proprio perché non avevano ricevuto il battesimo e non avevano neanche avuto l’opportunità di essere raggiunti per via extrasacramentale dalla grazia santificante, come può avvenire per tutti quelli che giungono all’uso di ragione.
2. Qualche tempo fa la commissione teologica internazionale, approfondendo ciò che aveva già detto il catechismo della Chiesa cattolica, ha detto che ci sono validi motivi per sperare che i bambini morti senza Battesimo si trovino in paradiso perché Dio vuole salvi tutti gli uomini e senza dubbio a tutti, per via sacramentale o per via extrasacramentale, offre l’opportunità della grazia e della salvezza.
3. Nel frattempo Giovanni Paolo II, nell’enciclica Evangelium vitae, rivolgendosi alle donne che hanno abortito, ha detto: “Se ancora non l’avete fatto, apritevi con umiltà e fiducia al pentimento: il Padre di ogni misericordia vi aspetta per offrirvi il suo perdono e la sua pace nel sacramento della Riconciliazione. Vi accorgerete che nulla è perduto e Se ancora non l’avete fatto, apritevi con umiltà e fiducia al pentimento: il Padre di ogni misericordia vi aspetta per offrirvi il suo perdono e la sua pace nel sacramento della Riconciliazione. Vi accorgerete che nulla è perduto e potrete chiedere perdono anche al vostro bambino, che ora vive nel Signore” (EV 99).
Hai sentito che cosa ha detto? “potrete chiedere perdono anche al vostro bambino, che ora vive nel Signore.
Questa è l’affermazione del Papa in un atto molto importante di magistero.
4. L’idea di dare il battesimo ai non nati è suggestiva. Ma l’acqua dove si versa? Manca il soggetto del battesimo.
E proprio per questo il sacramento non viene celebrato. È invalido.
Anzi, si tratta solo una simulazione.
5. Per il bambino non c’è nulla da fare se non affidarlo alla misericordia del Signore.
Certo, non si possono recitare per lui preghiere di suffragio, perché non ha commesso nessuna colpa personale.
Si può pregarlo perché interceda per noi, come si pregano tutti gli altri bambini che hanno ricevuto il battesimo e che sono morti prima di essere giunti all’uso di ragione. Sono degli angioletti, che possono molto per noi davanti a Dio.
6. Mi chiedi infine che cosa può fare la mamma che ha abortito.
Ascolta quello che ha detto Giovanni Paolo II a queste mamme: “Aiutate dal consiglio e dalla vicinanza di persone amiche e competenti, potrete essere con la vostra sofferta testimonianza tra i più eloquenti difensori del diritto di tutti alla vita. Attraverso il vostro impegno per la vita, coronato eventualmente dalla nascita di nuove creature ed esercitato con l’accoglienza e l’attenzione verso chi è più bisognoso di vicinanza, sarete artefici di un nuovo modo di guardare alla vita dell’uomo” (EV 99).
Inoltre le donne che hanno abortito possono fare quello che il papa ha chiesto a tutti di fare quando ha detto: “Con questa certezza nel cuore, e mosso da accorata sollecitudine per le sorti di ogni uomo e donna, ripeto oggi a tutti quanto ho detto alle famiglie impegnate nei loro difficili compiti fra le insidie che la minacciano: è urgente una grande preghiera per la vita, che attraversi il mondo intero. Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale, da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione, da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente, si elevi una supplica appassionata a Dio, Creatore e amante della vita.
Gesù stesso ci ha mostrato col suo esempio che preghiera e digiuno sono le armi principali e più efficaci contro le forze del male (Mt 4,1-11) e ha insegnato ai suoi discepoli che alcuni demoni non si scacciano se non in questo modo (Mc 9,29).
Ritroviamo dunque l’umiltà e il coraggio di pregare e digiunare, per ottenere che la forza che viene dall’Alto faccia crollare i muri di inganni e di menzogne, che nascondono agli occhi di tanti nostri fratelli e sorelle la natura perversa di comportamenti e di leggi ostili alla vita, e apra i loro cuori a propositi e intenti ispirati alla civiltà della vita e dell’amore” (EV 100).
Ti assicuro la mia cordiale preghiera, tanto più perché la chiedi col cuore in mano.
Ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo