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Quesito

Buongiorno caro p. Angelo,
La ringrazio infinitamente per il bene che opera portando chiarezza, serenità, luce e Pace con le sue risposte, che Dio la benedica sempre. 
Le pongo un quesito che mi ha molto turbata e di cui non ho dubbi sentendo nel mio cuore la Verità, ma comunque lo sottopongo alla sua analisi. 
Vivo nei pressi di una famosa Basilica di cui non faccio il nome perché la mia non vuole essere né un’accusa, né una critica né un puntare il dito ma solo cercare una luce, una chiarezza una verità. (…).
Arrivo al dunque. 
Mi è successo di aver trovato per strada, vicino ad un bar, presso la Basilica una particola. Con grande stupore e tensione l’ho raccolta e portata ai sorveglianti che lavorano per la Basilica che l’hanno portata in presbiterio poiché al momento non c’era nessun sacerdote cui darla in custodia. Il giorno successivo ho chiesto cosa ne avessero fatto e in modo inaspettato mi hanno risposto che è stata trattata come tutte le altre che cadono ma senza spiegarmi in quale modo. Hanno asserito, più di uno in verità che il Rettore ed altri sacerdoti hanno affermato che le particole portate via o buttate per strada se utilizzate per scopi non sacri si “dissacrano” da sole, cioè non è più presente Gesù perché il fine con cui sono state prese non è Santo, non è sacro e quindi se pure si accorgono che qualcuno porta via indebitamente la particola di non fermarli e non toglierla di mano perché,  tra l’altro si può essere denunciati per aver messo le mani addosso ad una persona e sottratto ciò che gli è stato dato loro. Come comportarsi in questi casi? Lei conferma questa tesi e se la conferma mi può dire dove sta scritto, cioè da dove la Santa Chiesa prende questa affermazione? 
Nel CCC ho trovato solo quanto segue: “1377 La presenza eucaristica di Cristo ha inizio al momento della consacrazione e continua finché sussistono le specie eucaristiche. Cristo è tutto e integro presente in ciascuna specie e in ciascuna sua parte; perciò la frazione del pane non divide Cristo.
1378 Il culto dell’Eucaristia. Nella liturgia della Messa esprimiamo la nostra fede nella presenza reale di Cristo sotto le specie del pane e del vino, tra l’altro, con la genuflessione, o con un profondo inchino in segno di adorazione verso il Signore. «La Chiesa cattolica professa questo culto latreutico al sacramento eucaristico non solo durante la Messa, ma anche fuori della sua celebrazione, conservando con la massima diligenza le ostie consacrate, presentandole alla solenne venerazione dei fedeli cristiani, portandole in processione con gaudio della folla cristiana»”.
Grazie di cuore per la risposta. 
Adriana


Risposta del sacerdote

Cara Adriana,
1. ciò che avrebbero detto gli addetti della basilica di cui fai riferimento è un errore condannato dalla Chiesa l’8 agosto 1371.
Papa Gregorio XI proibì di insegnare pubblicamente tali errori sotto pena di scomunica.
Questi errori erano stati sostenuti da Pedro de Bonageta e da Juan de Latone.
Tali errori sono riportati nel Denzinger, che è una raccolta delle sentenze del magistero della Chiesa.

2. Ecco i tre errori condannati: “Se un’ostia consacrata cade o è gettata in una fogna, nel fango o in qualche luogo turpe, per questo, anche se rimangono le specie, in essa cessa di essere presente il corpo di Cristo e ritorna la sostanza del pane” (DS 1101).

3. “Se un’ostia consacrata viene rosicchiata da un topo o viene mangiato da un animale, per questo, anche se rimangono le suddette specie, in esse cessa di essere presente il corpo di Cristo e ritorna la sostanza del pane” (DS 1102).

4. “Se è un’ostia consacrata viene mangiata da un uomo giusto o da un peccatore, quando le specie sono triturate dei denti, Cristo viene assunto in cielo e non viene conservato nel corpo dell’uomo” (DS 1103).

5. Ecco la motivazione di San Tommaso: “Ciò che ha di per sé un’esistenza indefettibile, non può essere principio di defettibilità, ma cessa di essere in una cosa, se questa viene a mancare: come Dio, il cui essere è indefettibile e immortale, cessa di essere in qualche creatura corruttibile, per il fatto che la creatura corruttibile cessa di esistere.
Allo stesso modo Cristo, avendo un essere indefettibile e incorruttibile, non può perdere l’esistenza sacramentale, né per corruzione propria, né per un suo movimento locale, ma solo per la corruzione delle specie eucaristiche” (Somma teologica, III, 76, 6).

6. Può darsi che gli addetti a quella basilica siano stati ingannati da un paragone con gli oggetti o con i luoghi benedetti, perché quando questi vengono profanati da quel momento non sono più oggetto di benedizione celeste,
Ma qui le cose stanno diversamente perché non si tratta di un oggetto che con una benedizione acquista una virtù nuova. Nell’eucarestia infatti non c’è semplicemente una virtù (un accidens) che si può perdere, ma c’è la presenza reale di Cristo, il cui “essere è indefettibile e incorruttibile”, come insegna San Tommaso.

7. Se poi si andasse a chiedere a quelli che trafugano le sacre specie per profanare il Corpo e il Sangue del Signore come succede nelle cosiddette messe nere, ti direbbero che loro stessi e che i demoni sono infinitamente più certi di quegli addetti alla basilica della presenza reale del Signore.
Diversamente non compirebbero su quel Santissimo Corpo ogni forma di profanazione.

8. Dispiace per quanto hai dovuto sentire da persone che invece dovrebbero insegnare la dottrina della Chiesa e avere per il Corpo e il Sangue del Signore la massima adorazione e il massimo rispetto.
Se poi, come hanno fatto intuire, avessero gettato via quella particola come si gettano tutti gli oggetti comuni, avrebbero compiuto un gravissimo sacrilegio, incorrendo nella scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica.

Ti auguro ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo