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Quesito
Grazie di cuore Padre,
la Preghiera è davvero un mezzo di comunicazione incredibile.
Stasera ho ricevuto una bella notizia. Una mia cara amica, alla quale i medici avevano detto che non avrebbe potuto avere figli, attende un figlio. Lo scorso anno pregai per lei il Signore (chiedendo l’intercessione di Padre Pio) affinché le donasse questa gioia che tanto desiderava. Lei non credeva davvero che una preghiera potesse aiutare (anche se ci sperava), io ho pregato davvero sinceramente e ho continuato ad aggiungere questa richiesta quotidianamente alle mie preghiere. È passato più di un anno da quel momento (tanto che ormai non ci pensavo davvero più), e può immaginare che felicità quando questa sera mi ha raccontato la buona notizia. La Dottoressa che la segue ha detto che non sa spiegarsi come sia possibile, intanto però è al quinto mese di gravidanza. Questo mi fa capire quanto davvero la Preghiera fatta di cuore per gli altri possa avere effetti miracolosi.
Qualcuno potrà dire che è un caso, ma mi piace molto la frase che diceva Padre Pio: “Saranno combinazioni, ma lassù c’è Qualcuno che combina le combinazioni”.
Ora mi piacerebbe davvero tanto che quest’amica sposasse il suo fidanzato affinché Dio benedica la loro unione, e per questo continuo a pregare.
Volevo condividere questa bella notizia con Lei affinché sappia che con lo stesso cuore sincero prego affinché Dio le conceda quello di cui Lei necessita.
La ringrazio di cuore per la benedizione, pregherò per Lei.
Buonanotte
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. sono contento per quanto mi hai scritto e desidero rendere partecipi i nostri visitatori della tua esperienza sulla potenza della preghiera.
Se è ben fatta, la preghiera ottiene quanto domanda.
Secondo San Tommaso è ben fatta quando è umile, perseverante, fatta nel nome di Cristo (vale a dire appoggiandosi sulla potenza di Cristo che la preghiera stessa rende presente e operante), quando si domandano cose utili per la nostra salvezza e quando si ha il cuore bendisposto a usare santamente delle grazie che il Signore ci darà.
2. La potenza della preghiera è sempre stata sperimentata da tutte le generazioni cristiane.
In questo momento mi è sufficiente riportare la testimonianza di Tertulliano, autore cristiano del II secolo e del santo curato d’Ars.
3. Tertulliano dice che la preghiera è un sacrificio spirituale.
Nell’Antico Testamento la gente offriva il sacrificio “di montoni e del grasso di giovenchi, il sangue di tori e di agnelli e di capri” (cfr. Is 1,11).
Ma il sacrificio spirituale è migliore perché il Signore ha detto: “Verrà l’ora in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità. Dio infatti è Spirito (Gv 4, 23) e perciò egli cerca tali adoratori”.
4. Il sacrificio spirituale della preghiera è gradito a Dio quando “la preghiera è fatta con tutto il cuore, è nutrita dalla fede, è custodita dalla verità, è integra per innocenza, è monda per castità, è coronata dalla carità ed è accompagnata all’altare di Dio con il decoro delle opere buone”.
5. Soggiunge Tertulliano: “Che cosa infatti negherà Dio alla preghiera che procede dallo spirito e dalla verità, egli che così l’ha voluta? Quante prove della sua efficacia leggiamo, sentiamo e crediamo!
L’antica preghiera liberava dal fuoco, dalle fiere e dalla fame, eppure non aveva ricevuto la forma da Cristo.
Quanto è più ampio il campo d’azione dell’orazione cristiana!
La preghiera cristiana non chiamerà magari l’angelo della rugiada in mezzo al fuoco, non chiuderà le fauci ai leoni, non porterà il pranzo del contadino all’affamato, non darà il dono di immunizzarsi dal dolore, ma certo dà la virtù della sopportazione ferma e paziente a chi soffre, potenzia le capacità dell’anima con la fede nella ricompensa, mostra il valore grande del dolore accettato nel nome di Dio”.
6. È ancora: “Si sente raccontare che in antico la preghiera infliggeva colpi, sbaragliava eserciti nemici, impediva il beneficio della pioggia ai nemici.
Ora invece si sa che la preghiera allontana ogni ira della giustizia divina, è sollecita dei nemici, supplica per i persecutori. (…). Cristo non volle che fosse causa di male e le conferì ogni potere di bene.
Perciò il suo unico compito è richiamare le anime dei defunti dallo stesso cammino della morte, sostenere i deboli, curare i malati, liberare gli indemoniati, aprire le porte del carcere, sciogliere le catene degli innocenti.
Essa lava i peccati, respinge le tentazioni, spegne le persecuzioni, conforta i pusillanimi, incoraggia i generosi, guida i pellegrini, calma le tempeste, arresta i malfattori, sostenta i poveri, ammorbidisce il cuore dei ricchi, rialza i caduti, sostiene i deboli, sorregge i forti” (L’orazione, cap. 28-29).
7. San Giovanni Maria Vianney, più conosciuto come il Santo Curato d’Ars, nel suo catechismo sulla preghiera dice: “La preghiera nient’altro è che l’unione con Dio. Quando qualcuno ha il cuore puro e unito a Dio, è preso da una certa soavità e dolcezza che inebria, è purificato da una luce che si diffonde attorno a lui misteriosamente. In questa unione intima, Dio e l’anima sono come due pezzi di cera fusi insieme, che nessuno può più separare.
Come è bella questa unione di Dio con la sua piccola creatura. È una felicità questa che non si può comprendere. Noi eravamo diventati indegni di pregare. Dio però, nella sua bontà, ci ha permesso di parlare con lui. La nostra preghiera è incenso a lui quanto mai gradito.
Figliuoli miei, il vostro cuore è piccolo, ma la preghiera lo dilata e lo rende capace di amare Dio.
La preghiera ci fa pregustare il cielo, come qualcosa che discende a noi dal paradiso. Non ci lascia mai senza dolcezza. Infatti è miele che stilla nell’anima e fa che tutto sia dolce.
Nella preghiera ben fatta i dolori si sciolgono come neve al sole”.
Non soltanto i dolori si sciolgono, ma molto spesso con una preghiera ben fatta anche tanti problemi si sciolgono come la neve al sole.
Ti ringrazio di cuore per la preghiera che con tanto spirito di fede fai per me.
La contraccambio di cuore e ti benedico,
padre Angelo