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Quesito
Caro Padre Angelo,
Sono la mamma di Cecilia. La mia piccola è nata per il Cielo pochi giorni prima che avvenisse il parto.
Io e mio marito, nonostante forse non fosse corretto, l’abbiamo battezzata. Già nella pancia avevo espresso il desiderio, tanto desideravo questa bimba, che fosse consacrata a Dio. Non pensavo mai alla morte ma alla realizzazione in vita del suo progetto su di lei. Per tutto il tempo ho pregato così: dalle la salute del corpo, della mente e la vita eterna. Perché avevo paura che avesse malattie alla nascita e perché volevo assicurarmi che Dio la tenesse con Lui, dopo la morte e per l’eternità: chiedevo per lei il paradiso. Ma una mamma se dovesse scegliere un solo regalo per il figlio non chiederebbe il paradiso?
Certo non immaginavo questo.
Trovo pace in Dio ma qualche volta sento lo sconforto umano. Poi prego e Dio arriva in mio soccorso ma la mia mente spesso mi ricorda che dovrei essere in lutto.
Io e mio marito Fabrizio, abbiamo due figlie grandi Laetitia di 17 anni e Beatrice di 16. Cecilia l’aspettavano con ansia. Beatrice appoggiata sul pancione le ripeteva: non ti conosco ma già ti amo.
Caro padre Angelo, ieri, mentre i miei genitori facevano segnare la Santa Messa per i 7 giorni, le suore (che molto hanno amato e pregato per Cecilia) hanno detto che non è necessario, come non è necessaria la recita dell’Eterno riposo, perché Lei, non avendo lasciato la mia pancia, non si è corrotta con il mondo.
Mio marito Fabrizio che è matematico (credente), abituato ad un ragionamento logico, ha chiesto ad un nostro amico sacerdote, che ci ha suggerito di scriverti.
Cecilia ha come tutti il peccato originale e il battesimo è comunque avvenuto dopo la sua morte.
Grazie della tua risposta, attenderò impaziente non per me ma per Fabrizio.
Probabilmente neanche a Lui importa tanto perché se diciamo Messa partecipiamo con lei e se pregiamo, preghiamo per lei.
Ma Fabrizio, per dare forza a me, non mi dice cosa prova nel suo cuore né dei pensieri. Questa risposta è per me e anche per come fare qualcosa per lui.
Ancora grazie, Silvia
Risposta del sacerdote
Cara Silvia,
1. partecipo sentitamente al vostro dolore ancora così cocente per la morte di Cecilia e vi sono vicino spiritualmente con la preghiera.
Venendo alle questioni che mi hai posto è necessario precisare diverse cose.
2. La prima riguarda il battesimo.
Battesimo significa immersione. Proprio per questo, perché il battesimo sia valido è necessario che l’acqua sia versata sulla testa del battezzando.
La vostra intenzione nel battezzare Cecilia è stata buona, anzi, santa.
L’intenzione però non rende reale un battesimo che non è stato compiuto perché è rimasto a livello di desiderio.
3. La seconda cosa da precisare riguarda il suffragio.
Le preghiere e le opere di suffragio, di cui in assoluto la più grande è la celebrazione della Santa Messa perché è l’applicazione del sacrificio di Cristo ad una determinata persona, vengono fatte per cooperare alla purificazione dell’anima del defunto.
Ora Cecilia non ha commesso alcun peccato personale. Per cui non ha bisogno di suffragio.
Il peccato originale non è un peccato personale, ma fa nascere privi della grazia di Dio, e cioè di quel dono soprannaturale che porta la vita di Dio nel cuore dell’uomo.
4. La motivazione portata dalla suora è stata male espressa. Forse voleva dire ciò che ho detto io, e cioè che Cecilia non ha avuto peccati personali.
È vero che non si può celebrare la Messa in suffragio di Cecilia, ma si può, anzi, è ottima cosa celebrare la Messa per Cecilia.
Per i bambini morti senza battesimo la Chiesa confida nella loro salvezza.
Dio infatti vuole salvi tutti gli uomini (cfr. 1 Tm 2,4) e, proprio per questo, a tutti offre la grazia, che è la condizione indispensabile per poter entrare in paradiso.
È vero che i sacramenti comunicano la grazia.
Ma è altrettanto vero che Dio comunica la grazia anche attraverso vie straordinarie. Per questo confidiamo che l’abbia offerta a Cecilia e che Cecilia l’abbia accolta.
5. Ancora di più possiamo sperare che il Signore abbia accolto Cecilia in paradiso in virtù della Messa e delle Messe che farete celebrare per lei.
Poiché il sacrificio di Cristo ha avuto effetti retroattivi e ha potuto comunicare la grazia ai giusti dell’Antico Testamento, così analogamente il sacrificio di Cristo reso presente sull’altare può avere questo effetto retroattivo per Cecilia.
6. Infine, come possiamo far celebrare le Messe in onore dei Santi perché Dio esprima la sua gloria (e cioè doni grazie) a motivo della loro santità, così possiamo celebrare le Messe anche per i bambini morti prima di aver ricevuto il battesimo perché confidiamo che siano in paradiso.
Certo, nella celebrazione della Messa, il sacerdote non può dire: “Ricordati della nostra sorella Cecilia che hai chiamato a te da questa vita e come per il battesimo l’hai unita la morte di Cristo tuo figlio così rendila partecipe della sua risurrezione”.
Però all’inizio della Messa può dire: questa Messa viene celebrata per Cecilia, morta prima della sua nascita, perché Dio manifesti in lei la sua gloria.
7. Pertanto continuate ad amare Cecilia, continuate questa bella comunione dei santi tra voi e lei.
Continuate a pregare e a far celebrare delle Messe perché Dio manifesti in lei la sua gloria e la manifesti a vostro beneficio e a beneficio di molti. È una grazia anche questa!
Non sarebbe giusto non poterla amare così, né sarebbe giusto negarle i tesori della nostra redenzione.
Vi abbraccio spiritualmente, vi benedico e assicuro la mia preghiera per voi e per la carissima Cecilia.
Padre Angelo