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Quesito

Salve padre Angelo,
mi chiamo … e sono fidanzato da più di 1 anno con una ragazza di nome …, all’inizio della nostra storia ero molto distante dalla chiesa, pregavo poco, non mi accostavo ai sacramenti e non andavo in chiesa nel giorno del Signore.
Lei proveniente da una famiglia con padre cattolico e con madre  evangelica, che si è convertita in questi ultimi periodi (a causa di problemi personali e di salute), lei passò dei periodi di debolezza e non essendo molto praticante della chiesa cattolica, cercò aiuto dalla cugina (evangelica da tanto tempo) ed è quindi riuscita a far convertire la madre della mia ragazza.
Negli ultimi mesi ho sentito dentro di me un richiamo da parte del Signore e quindi mi sono riavvicinato molto nella parrocchia che frequentavo prima. Prego sempre, leggo la bibbia e partecipo alle messe e alle adorazioni eucaristiche che avvengono nella mia parrocchia.
In seguito a questo mio riavvicinamento, la mia ragazza soffre di alcuni problemi di salute (nello specifico: di attacchi di panico), la madre dopo la conversione evangelica cominciò a portare la mia ragazza in chiesa con lei, a partecipare ai culti e ai raduni dei giovani. 
Questo in me suscitò molto dispiacere e in questo ultimo periodo sto molto male dentro di me, infatti abbiamo avuto dei discorsi nella nostra relazione e tutto va male.
Un giorno la mia ragazza andò con sua madre alle preghiere di liberazione evangeliche, durante le preghiere mi raccontò la mia ragazza, che è svenuta e riacquistati in sensi non riconosceva nessuno e parlava con una voce strana, insomma non era più lei …
Dopo che mi ha raccontato questo fatto ho deciso di reagire, di portarla verso la giusta strada di farle vedere la verità, di fare un cammino spirituale insieme verso la fede cattolica, ma ogni mio tentativo è stato inutile.
Questo perchè lei è molto succube di sua madre e della cugina che la fece convertire. E’ come se fosse incatenata da loro e non vuole sbilanciarsi verso di me, ha paura di venirmi incontro di accettare di leggere la verità di seguire la giusta via verso Dio. In questi ultimi giorni la nostra relazione è messa molto male, ed io prego sempre, non smetto mai di pregare. E non so cosa fare, come reagire, come posso aiutarla per fargli aprire gli occhi e il cuore?!
La prego di rispondermi e di darmi un aiuto, la ringrazio di cuore.
Saluti


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. mi dispiace molto di essere giunto solo oggi a leggere le mail del 30 ottobre e quindi anche la tua. Te ne domando scusa.
Forse la mia risposta ti sopraggiungerà fuori tempo, perché magari tante cose si saranno evolute.

2. Mi dispiace molto per questa deriva protestante ed evangelica che ha colpito la tua ragazza e sua madre perché le priva di ricevere la grazia di Dio attraverso i Sacramenti.
I Sacramenti sono le grandi arterie che ci comunicano la vita di Cristo e la sua forza.

3. La tua ragazza si sta privando della Confessione che fin dai primi secoli è stata considerata il primo esorcismo  dopo il Battesimo.
Più che delle preghiere di liberazione della Chiesa evangelica, la tua ragazza ha bisogno di questa liberazione, di quella che ci viene comunicata nella Confessione sacramentale.
Gesù, come sai, l’ha istituita la sera di Pasqua, quando ha detto agli Apostoli: “Ricevete lo Spirito Santo. A chi rimetterete i peccati saranno rimessi; a chi non li rimetterete resteranno non rimessi” (Gv 20,23).
In questo sacramento il Signore ci libera dal peccato e anche dalle paure, come ha liberato gli apostoli dalla paura dei giudei tanto che se ne stavano chiusi in casa.
Inoltre in questo Sacramento il Signore ci comunica la potenza, la forza della sua risurrezione.
Di questa vitalità nuova e di questa forza ne abbiamo bisogno tutti e in maniera constante, compresa la tua ragazza.

4. Inoltre la tua ragazza si priva dell’Eucaristia.
Sì, anche gli evangelici ce l’hanno, ma non credono nella presenza reale di Cristo né possono attuarla perché ad essi manca quella forza divina trasmessa ininterrottamente per contatto fisico con l’imposizione delle mani che collega direttamente i sacerdoti a Cristo. È la cosiddetta successione apostolica.
Per quanto i loro pastori pronuncino le parole consacratorie, non consacrano niente, perché tra loro e Cristo è come se fosse stato tagliato il filo di energia soprannaturale e divina che li collega direttamente. Questa interruzione impedisce di far passare in loro la forza divina di Cristo di rimettere i peccati e di consacrare.

5. Inoltre la tua ragazza, come gli evangelici e i protestanti si priva volontariamente della presenza della Madonna.
E questa privazione è una grande disgrazia perché non invano Gesù morente ha lasciato sua Madre a Giovanni, che ai piedi della croce rappresentava tutti noi. A lui Gesù ha detto: “Figlio, ecco tua madre” (Gv 19,27).

6. Né i protestanti e né gli evangelici possono continuare ad ingannare volutamente la gente dicendo che Gesù ha affidata sua Madre a Giovanni per non lasciarla sola perché proprio San Giovanni, l’estensore del quarto Vangelo, dice che accanto alla croce c’era sua Madre e c’era anche la sorella di sua madre e c’erano altre donne: “Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala” (Gv 19,25).
Ora perché affidare ad un estraneo sua madre quando vi era proprio lì una parente che in quel momento le era così vicina? Non sarebbe stato un affronto?

7. Il Vangelo dice che Giovanni “accolse con sé” (Gv 19,27) la Madonna. La traduzione più esatta sarebbe “la prese tra i suoi beni”.
Ora che cosa aveva ancora Giovanni da un punto di vista materiale dal momento che aveva lasciato tutto per seguire il Signore?
Si direbbe niente, ma in compenso possedeva beni molto grandi sotto il profilo spirituale perché aveva la fede, aveva il Vangelo, aveva ricevuto il sacerdozio da poco meno di un giorno, aveva ricevuto il sacramento dell’Eucaristia e adesso tra questi beni più grandi che Gesù gli lascia c’è anche la presenza e l’aiuto della Madonna.

8. Nello stesso tempo Gesù ha detto a sua Madre: “Donna, ecco il tuo figlio” (Gv 19,26) dandole dunque un incarico ben preciso: di fargli da madre in tutto, soprattutto nei beni di ordine spirituale, perché a quelli di ordine materiale Giovanni era abbastanza capace di provvedere a se stesso, tanto più che stava insieme a Giacomo, suo fratello maggiore e aveva ancora i suoi genitori.
Il Signore dunque, che è l’unico vero mediatore tra Dio e gli uomini perché possiede simultaneamente la natura divina e la natura umana, ha voluto servirsi delle creature e principalmente di sua Madre, per provvedere alle necessità dei suoi fratelli.
Non ha voluto fare così anche alle nozze di Cana quando ha compiuto il primo miracolo proprio per l’intervento di sua Madre proprio perché che aveva detto: “Non è ancora giunta la mia ora” (Gv 2,4)?

9. E non si è servito della presenza di sua Madre per colmare Elisabetta di Spirito Santo?
Il testo sacro dice: “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo” (Lc 1,41).
Dunque il Signore si è servito di sua Madre per colmare Elisabetta di Spirito Santo.
E si servirà ancora di questa strada, di Maria, per l’effusione dello Spirito Santo sulla Chiesa nascente nel giorno di Pentecoste. Maria infatti è menzionata specificamente tra gli apostoli e le altre donne.

10. Ancora: il Signore ha voluto che Elisabetta, colma di Spirito Santo, lodasse e benedicesse sua Madre per insegnare a noi che quando siamo colmi di Spirito Santo lodiamo e benediciamo Maria e che chi volutamente non loda e non benedice Maria non ha il suo Santo Spirito.
Ecco il testo sacro: “ed (Elisabetta) esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!” (Lc 1,42).
Mi pare impossibile che i protestanti e gli evangelici possa negare questo!

11. Per Elisabetta è stata una grazia incomparabile aver potuto ricevere la visita e il servizio di Maria. Ecco che cosa dice: “A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?” (Lc 1,43).
E non finisce di lodarla e di benedirla dicendo: “Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto” (Lc 1,44-45).
È una grazia incomparabile anche per noi poter ricevere la visita e il servizio di Maria.
Per questo anche noi come l’apostolo san Giovani, la prendiamo tra i nostri beni più cari e preziosi.

12. Dì dunque alla tua ragazza che torni da questa sua dolce Madre, che è Maria.
Il popolo cristiano fin dall’inizio si è espresso nei suoi confronti con questa bella preghiera: “Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta”.
È una preghiera del terzo secolo e riflette la fede di coloro che hanno preceduto coloro che l’hanno scritta e pertanto riflette la fede di sempre.
Dille che vada davanti all’altare di Maria e Le domandi il suo aiuto e la sua protezione. Che le tolga ogni affanno perché questa Vergine gloriosa e benedetta libera da ogni pericolo.
Dille anche che porti sempre con sé la corona benedetta del santo Rosario come tacita e permanente invocazione del suo aiuto.
E vedrai che ne sarà sollevata.

Non vado più oltre, ma ce n’è abbastanza per capire come i protestanti e gli evangelici portino fuori strada e privino i credenti di aiuti preziosissimi che Nostro Signore ci ha dato.
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ricordo anche la tua ragazza ed entrambi vi benedico.
Padre Angelo