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Quesito
Caro Padre Angelo,
sono un ragazzo di 25 anni, sono molto credente, pur con i miei tanti difetti, sono impegnato in parrocchia e sento che solo Dio è la Via, la Verità e la Vita. Da qualche mese sto insieme ad una ragazza abbastanza credente, ma non praticante. Premetto che prima d’ora ho avuto solo una fidanzata, con la quale sono stato insieme tre anni: lei era credente e praticante come me. Con lei eravamo pienamente d’accordo nel vivere la nostra vita di cristiani, ed abbiamo sempre voluto mantenere la castità, cosa che mi fa un enorme piacere perché ho visto la bellezza di vivere il nostro amore mantenedolo puro. Poi il nostro rapporto è finito per altri motivi, e sono stato senza ragazza per ben 5 anni, fino ad ora. Adesso ho incontrato una ragazza bravissima, con cui mi trovo a meraviglia, di cui mi sono innamorato molto, e malgrado non sia praticante è molto aperta alla mia fede, ascolta con interesse le mie parole riguardo la bellezza e la gioia dell’essere cristiani, le ho insegnato a pregare almeno un po’, e spero in cuor mio di poterla far avvicinare sempre di più al Signore fino ad arrivare alla Confessione ed alla Comunione. E questo è il primo problema che volevo porle, padre Angelo: ho paura di non essere un buon testimone, che consigli mi può dare per farla avvicinare alla Chiesa?
Ma se questa prima questione la vivo con fiducia, la seconda, quella che sto per esporle, la vivo invece con profonda angoscia. Una cosa molto bella del nostro rapporto è che ci confidiamo molto, ed io le ho parlato della mia scelta di restare casti fino al Matrimonio: le ho detto che mi piacerebbe che questa fosse una decisione che prendiamo insieme, anche se magari le ci vorrà un po’ di tempo per capirla appieno, e lei ha accettato, con mia grande gioia. Ma quando abbiamo toccato l’argomento e le ho parlato della mia verginità, lei mi ha confidato che invece ha già avuto rapporti con il suo ex ragazzo. Se da un lato ho apprezzato la sua onestà ed il fatto che ha voluto chiarire la situazione, dall’altro le lascio immaginare, caro padre Angelo, quale coltellata mi sia arrivata al cuore mentre ascoltavo quelle parole. Per quanto io ami questa splendida ragazza, questa cosa mi turba tantissimo, anche perché lei mi ha detto di non esserne pentita, perché in quel momento amava il suo ex ragazzo. Che devo fare, padre? Come posso convivere con maggiore serenità in questa situazione? Io tengo moltissimo al nostro rapporto, ed ho molta paura che questo fatto possa minarlo, sopratutto in ragione della mia sofferenza. Cosa mi consiglia?
La ringrazio infinitamente per le risposte che vorrà darmi e per i suoi interventi su questo sito, sempre così utili per la nostra vita di fede.
Un abbraccio nel Signore
M.
Risposta del sacerdote
Carissimo M.,
1. desidero anzitutto complimentarmi con te per la rettitudine della tua vita cristiana e per la chiarezza dei principi.
Solo così puoi essere un giovane sul quale il Signore può contare.
2. Per il primo punto continua a fare quello che stai facendo e soprattutto a non cedere a tentazioni, che distruggerebbero tutto quello che con fatica vai costruendo.
3. Sono contento che tu abbia affrontato l’argomento con lei e che lei, onestamente, non ti abbia nascosto la verità che per te è stata spiacevolissima.
E capisco anche che il tuo dispiacere è stato ancor più grande al sentire che non è pentita di quanto ha fatto e della giustificazione addotta.
Ma devi tenere presente che questa ragazza è all’inizio di un itinerario, che non rifiuta e, anzi, che sembra accettare volentieri.
4. Tu dovrai portarla a capire il significato del gesto sessuale, che non è semplicemente il consegnarsi ad una persona per la quale si prova una forte attrazione, ma la realizzazione di ciò che si è fatto altrove, e cioè davanti all’altare. All’altare ci si espropria e ci si dona interamente ed esclusivamente ad un’altra persona.
Quando c’è questa consegna, ha significato anche il rapporto sessuale.
Diversamente si tratta solo di una bugia, come ha detto Giovanni Paolo II in Familiaris consortio: “La donazione fisica totale sarebbe menzogna se non fosse segno e frutto della donazione personale totale, nella quale tutta la persona, anche nella sua dimensione temporale, è presente: se la persona si riservasse qualcosa o la possibilità di decidere altrimenti per il futuro, già per questo essa non si donerebbe totalmente.
Questa totalità, richiesta dall’amore coniugale, corrisponde anche alle esigenze di una fecondità responsabile, la quale, volta come è a generare un essere umano, supera per sua natura l’ordine puramente biologico, ed investe un insieme di valori personali, per la cui armoniosa crescita è necessario il perdurante e concorde contributo di entrambi i genitori.
Il “luogo” unico, che rende possibile questa donazione secondo l’intera sua verità, è il matrimonio, ossia il patto di amore coniugale o scelta cosciente e libera, con la quale l’uomo e la donna accolgono l’intima comunità di vita e d’amore, voluta da Dio stesso (cfr. “Gaudium et Spes”, 48), che solo in questa luce manifesta il suo vero significato” (FC 11).
5. Confido che la tua ragazza capirà. Se non capisse, sarebbe un brutto segno.
Io apprezzo molto la verginità, sia quella prematrimoniale, sia quella di chi intende rimanere sempre così per stare unito la Signore senza distrazioni (1 Cor 7,32) ed essere santo nel corpo e nello spirito (1 Cor 7,34).
Apprezzo la verginità anzitutto biologicamente intesa. È un segno molto bello col quale si dice che il dono di se stessi non lo si è profanato, lo si è custodito intatto dinanzi a qualsiasi tentazione per colui o per colei che lo accoglie non a chiacchiere, ma con la propria vita e lo sa contraccambiare in pienezza al momento giusto.
6. La verginità ha certamente una componente fisica. Ma questa non è l’unica e neanche la più importante. È un segno. Ma sarebbe un segno vuoto se non fosse accompagnata dai beni che intende rivelare.
Certo la verginità in senso biologico, una volta perduta, non si può ricuperare.
Ma più importante di quella biologica è la verginità morale e questa, a detta dei Santi Padri, si può ricuperare. San Bernardo dice che “una prolungata castità è equiparata alla verginità”.
Pertanto osserva se la tua ragazza ricupera questa verginità morale.
La deve ricuperare anzitutto nella propria testa, giungendo a capire che quanto ha fatto con il suo ex ragazzo è stato un atteggiamento immaturo, sbagliato e falsato. E ne è prova il fatto che dopo una serie di atti così intensi di amore, anziché ingrandirlo sempre di più, ha finito per sfasciare la relazione!!!
E poi la deve ricuperare con la propria condotta, con la quale avvertirai che il suo amore verso di te diventa sempre più bello e sempre più secondo il Signore.
Ti ringrazio per la fiducia, ti seguo con al preghiera e ti benedico.
Padre Angelo