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Quesito

Caro Padre Angelo, 
mi perdoni se la contatto e la disturbo per “questioni di poco conto”, ma sono in un delicato momento della mia vita spirituale e spero che lei mi possa aiutare. Mi chiamo A., sono un ragazzo di 24 anni ed ho incontrato il signore circa 3 anni fa. In questi 3 anni si sono consumate tante battaglie interiori che via via mi hanno portato a maturare come persona e come aspirante cristiano. È la battaglia del discernimento, che sicuramente lei conosce meglio di me ma che oggi sembra consumarmi tra mille dubbi e domande. Durante queste battaglie mi sono ritrovato a combattere con uno dei vizi capitali – la lussuria – che da tempo mi aveva reso inconsapevolmente schiavo della masturbazione e della pornografia e a consumare dei rapporti prematrimoniali con la mia fidanzata. Con una dura lotta e con la grazia di Dio sono riuscito via via a liberarmi della pornografia e dalla masturbazione, ma non le nascondo che tutti questi anni vissuti nel vizio hanno lasciato profonde cicatrici che ancora oggi, talvolta, influenzano il mio modo di guardare al “gentil sesso”. A tal proposito, sto provando a rieducarmi alla sessualità cercando di darle un significato diverso. Per fare ciò, ho cercato di far riferimento al Vangelo – alla parola, alla verità – che di fatto mi spingono anche ad astenermi dall’ intrattenere rapporti prematrimoniali con la mia fidanzata. Questo desiderio nasce anche dalla paura di trascorrere la mia vita futura con una persona, con la quale sono fidanzato da 4 anni ed ancora oggi troviamo difficoltà nel trovare punti in comune e di condivisione. Una relazione, la nostra, che sembra non avere pilastri solidi su cui fondarsi e su cui costruire una futura famiglia. Ecco che allora la sessualità sembra somigliare più che altro al cucchiaino di miele che aiuta mandare giù tutto ciò che nella nostra relazione non va. Riguardo questo argomento sembra dividerci anche la nostra fede, che per lei mi ha “lobotomizzato” e reso pazzo.
In ogni caso, dopo aver confessato al mio padre spirituale quanto stava accadendo, in prima battuta mi ha consigliato di avere pazienza e di parlarne con lei (cosa che ho continuato a fare), in un secondo momento sembra aver cambiato “idea” invitandomi ad essere “più equilibrato” e di non prendere decisioni drastiche. Probabilmente dovuto anche da una sorta di ultimatum che la mia fidanzata ha espressamente dato con testuali parole “se non vivo a pieno la sessualità io rischio di non riuscire ad amarti più”. Questo cambio di rotta del mio padre confessore mi rendono confuso circa la scelta da prendere. Ecco che allora in questa battaglia spirituale mi sento solo e non riesco a comprendere “da che parte mi sono schierato” e per chi sto combattendo. Spero lei possa aiutarmi a trovare alcune risposte per poter scegliere e discernere consapevolmente e secondo la volontà del padre. 
Colgo l’occasione per ringraziarla fin da subito. 
Saluti.
AR


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. non sono questioni da poco conto quelle che proponi perché toccano l’intimo della vita di una persona, nel suo rapporto con se stessa, con Dio e con la ragazza che frequenti.

2. Intanto sono contento che tre anni fa hai ho avuto la grazia di incontrare il Signore.
Con il Signore è entrata la luce della tua vita. E con la luce sono emerse anche le ragnatele, come scrive Santa Teresa d’Avila: “Se in una stanza entra molto sole, non c’è ragnatela che rimanga nascosta”. “Se quel sole (Dio) la colpisce in pieno, l’anima si vede tutta torbida nonostante ogni suo sforzo per tendere alla perfezione, come l’acqua di un bicchiere che messa sotto i raggi del sole appare piena di pulviscoli, mentre tenuta all’ombra è molto chiara. Il paragone è molto esatto”.

3. Così è emersa in te la volontà di fare pulizia e di eliminare tutto ciò che ostacola la presenza personale di Dio nel tuo cuore.
Hai iniziato con i due peccati che hai menzionato che impediscono all’anima di elevarsi a Dio e di stare unita a lui.
I peccati carnali estinguono lo Spirito Santo nella vita di una persona, con la conseguenza che la vita spirituale resta del tutto appiattita.

4. Adesso ne rimane ancora uno al quale invece la tua ragazza è particolarmente affezionata al punto da darti l’ultimatum: “Se non vivo a pieno la sessualità io rischio di non riuscire ad amarti più”.

5. Qui, sì, occorre essere equilibrati. E per essere equilibrati è necessario essere nella luce.
Ebbene, vivere appieno la sessualità significa donare interamente se stessi, come dice il gesto stesso dell’intimità sessuale.
Ma se quel gesto viene alterato perché gli si toglie la sua intima ed essenziale finalità procreativa, vuol dire che ci si rifiuta di donarsi in totalità e che quel gesto viene ridotto ad appagamento sessuale personale.

6. Come diceva il Santo Papa Giovanni Paolo II, la contraccezione falsifica l’intimo linguaggio della sessualità e pertanto cessa di essere un atto di vero amore.
Nel documento Familiaris consortio il Papa dice: “Quando essi scindono questi due significati che Dio creatore ha iscritti nell’essere dell’uomo e della donna e nel dinamismo della loro comunione sessuale… manipolano e avviliscono la sessualità umana, e con essa la persona propria e del coniuge, alterandone il valore di donazione totale” (FC 32).

7. Di qui si vede anche perché questi atti sono propri del matrimonio e non del fidanzamento. Ed è per questo che il Catechismo della Chiesa Cattolica dice: “L’atto sessuale deve aver posto esclusivamente nel matrimonio; al di fuori di esso costituisce sempre un peccato grave ed esclude dalla Comunione sacramentale” (CCC 2390).
A proposito del peccato grave, sempre il medesimo Santo Papa dice: “Atto della persona, il peccato ha le sue prime e più importanti conseguenze sul peccatore stesso: cioè nella relazione di questi con Dio, che è il fondamento stesso della vita umana; nel suo spirito, indebolendone la volontà ed oscurandone l’intelligenza” (Reconciliatio et Penitentia, 16), e così, offendendo gravemente Dio, “finisce col rivolgersi contro l’uomo stesso, con un’oscura e potente forza di distruzione” (RP 17).

8. Pertanto i rapporti sessuali prematrimoniali, come del resto ogni uso della sessualità al di fuori del matrimonio (con questo si fa luce anche su tanti altri rapporti) non costruiscono nulla.
Lì per lì sono come il miele, come con bella espressione ne hai indicato l’effetto immediato, ma non risolvono nulla. Si rivoltano sempre su coloro che li compiono con un’oscura e potente forza di distruzione”.
Questa potente forza di distruzione la stai sperimentando.
Ed è così perché questo non è vero amore.

9. Pertanto la tua relazione con questa ragazza è giunta ad un bivio. O anche lei si decide di imparare a essere signora di se stessa e della propria concupiscenza, oppure la relazione si estingue. 
Se non si estingue adesso, si estinguerà poi, come lo mostrano le incessanti unioni di vario tipo che si sfasciano in continuazione.

10. Solo la luce permette di agire con equilibrio.
Nell’oscurità o peggio ancora nel buio è fatale che si esca fuori rotti o sconquassati.

Con l’augurio che tu possa condurre alla castità la tua ragazza, e con la castità al rafforzamento del vostro affetto vicendevole, ti benedico e ti assicuro il mio ricordo nella preghiera. 
Padre Angelo