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Quesito
Caro Padre Angelo
Navigando in internet ho trovato il Vs. sito. Bellissimo! Poter parlare con un Sacerdote in tranquillità e serenità è una cosa molto importante.
Vorrei comunque che il mio cognome non apparisse.
La Chiesa reputa la masturbazione un peccato grave. Perché? Io non vivo quei momenti come lussuria, quei momenti mi sono necessari soprattutto in modo fisiologico. Per me (ed anche per i medici) svuotare ogni tanto i serbatoi seminali è una necessità come urinare, è una necessità fisiologica. Un ristagno di liquido seminali può provocare delle prostatiti, come infatti mi sono accadute. Perché è peccato? Ho letto 2 volte tutta la bibbia, il Vangelo lo leggo regolarmente. Non ho mai trovato niente su questo. Il Comandamento vieta l’adulterio come Gesù lo vieta, ma non ho mai trovato nulla contro la masturbazione. Perché il Signore si dovrebbe offendere per questa mia pratica che io reputo solo una norma igienica quale appunto la minzione e la defecazione?
Io chiedo perdono per questo mia atto al Signore e poi chiedo perdono nella Confessione, ma non riesco a dare a questo peccato una espressione di gravità quale forse peggiore di un adulterio (ho letto anche questo).
Nella Confessione molti sacerdoti non ritengono questo un peccato grave, altri si.
Lei cosa ne pensa?
Sono anche Ministro straordinario della Comunione, ma non mi lasciano donare il mio Signore perché ho le mani macchiate dalla psoriasi. Mi sento emarginato come un lebbroso, ma questa è un’altra storia.
Colgo l’occasione per farLe i miei più cari auguri per un anno splendido nel Signore.
Mauro
Risposta del sacerdote
Caro Mauro,
1. Sono contento di quanto è avvenuto in te e ne lodo il Signore.
Stai diventando “amico del Signore” e questa, fuori di ogni dubbio, è la fortuna più grande che ti potesse capitare.
Mi dici che la preghiera, soprattutto quella del Rosario, è un vero piacere per te. Origene ha detto che quando noi preghiamo Dio viene a passeggiare nella nostra anima come faceva con i nostri progenitori nel paradiso terrestre (cfr. Gn 3,8).
2. Adesso vengo anch’io al nocciolo del tuo problema.
Mi chiedi dove nella Sacra Scrittura si parla di masturbazione.
Nell’Antico Testamento si trova un testo che pare alluda alla masturbazione: “L’uomo che concupisce la propria carne non avrà pace finché il fuoco non lo consumi” (Sir 23,23).
Che l’Antico Testamento non ne parli esplicitamente può significare che questo fenomeno non era emergente. È stato scritto: “Non si può tacere che la masturbazione non è nota in tutte le culture, non essendo presente in ambienti dove esistono forti stimoli all’integrazione precoce dell’io e all’assunzione di responsabilità sociali e familiari; per cui non si può affermare che la masturbazione sia una fase obbligatoria della vita” (A. DEDE’, Gesti e parole espressivi dell’io, educazione alla maturità sessuale, pp. 120-121).
3. Nel Nuovo Testamento vi sono vari testi che parlano di impurità, di impudicizia, termine generico che comprende certamente anche il vizio solitario.
La Congregazione per la Dottrina della fede, nella Dichiarazione Persona humana (29.XII.1975), afferma: “Anche se non si può stabilire con certezza che la Scrittura riprova questo peccato con una distinta denominazione, la tradizione della Chiesa ha giustamente inteso che essa veniva condannata nel Nuovo Testamento quando questo parla di ‘‘impurità’, di ‘‘impudicizia’, o di altri vizi, contrari alla castità e alla continenza” (PH 9).
4. Va detto anche che si trovano nella S. Scrittura molti testi che invitano alla purezza del corpo: “Il corpo non è per l’impudicizia, ma per il Signore e il Signore è per il corpo. (…). Non sapete che il vostro corpo e tempio dello Spirito Santo che abita in voi, che è dato da Dio e che non appartenete a voi stessi? Glorificate dunque Dio nel nostro corpo” (1 Cor 6,12-20).
5. Desidero sottolineare un’espressione della Dichiarazione “Persona humana” a proposito della masturbazione: dice: ha ribadito il costante Magistero della Chiesa in proposito: “Sia il Magistero della Chiesa – nella linea di una tradizione costante – sia il senso morale dei fedeli hanno affermato senza esitazione che la masturbazione è un atto intrinsecamente e gravemente disordinato. La ragione principale è che, qualunque ne sia il motivo, l’uso deliberato della facoltà sessuale, al di fuori dei rapporti coniugali normali, contraddice essenzialmente la sua finalità. A tale uso manca infatti la relazione sessuale richiesta dall’ordine morale, quella che realizza in un contesto di vero amore l’integro senso della mutua donazione e della procreazione umana (GS 51). Soltanto a questa relazione regolare dev’essere riservato ogni esercizio deliberato della sessualità” (PH 9).
Non è pertanto solo il Magistero della Chiesa che giudica negativamente la masturbazione, ma anche il senso morale dei fedeli. E sottolinea: senza esitazione. Verrebbe da dire che si tratta di una percezione morale immediata e nota a tutti.
6. Per te la masturbazione sarebbe uno fenomeno fisiologico, necessario al nostro organismo.
A questo proposito ti riporto quanto è stato scritto su questo punto:
“Per dimostrare che la masturbazione non è un’esigenza della natura, quasi un comportamento ineluttabile, ma una fase che si può superare, è importante sfatare un pregiudizio assai frequente, che cioè, specialmente negli individui di sesso maschile, esista un bisogno sessuale incoercibile. In altre parole, spesso si sostiene che il maschio deve esercitare una certa attività genitale (di tipo masturbatorio o rapporti con una ragazza) perché nel suo corpo si formerebbe una quantità di sperma superiore a quello normale che deve essere espulsa, altrimenti provocherebbe fastidio.
Si tratta di un vero pregiudizio che per il bene di tutti e per lo sviluppo equilibrato dell’individuo (e di tante ragazze che ci credono!) deve essere sfatato.
Ci viene in aiuto la struttura neurologica della sessualità.
Le gonadi non agiscono in forma autonoma ma sotto la direzione dell’ipofisi mediante l’intervento degli ormoni. È per questo che è stato detto che il primo organo sessuale è il cervello. Per cui se l’andamento fisiologico viene lasciato libero di percorrere il suo iter normale regolato dall’ipofisi, tutto funziona secondo natura. Ciò significa che non è necessario attuare interventi estrinseci. Tutto viene armonizzato dalla natura la quale, nella sua razionalità, agisce in maniera normale e regolare. Il “bisogno”, processo che esige un forzato intervento esterno per sostituire o integrare ciò che la natura non ha realizzato, non esiste. Per evitare “fastidi” la stessa natura ha provveduto al mantenimento degli equilibri mediante il fenomeno della polluzione.
Praticamente lo sperma non si forma in quantità eccessiva; sarebbe irrazionale e tradirebbe il carattere razionale della sessualità. La medicina insegna che la sovrabbondanza di sperma prodotto non è il risultato di un inevitabile processo fisiologico ma la conseguenza di una serie di stimoli. Le gonadi da parte loro producono lo sperma in una quantità minima costante. “Secondo le nostre ultime conoscenze, se vogliamo assimilare le gonadi maschili a delle ghiandole, dovremmo assimilarle a quei tipi di ghiandole che, come le salivari, le gastriche, le lacrimali,… funzionano costantemente a un regime minimo e che sotto adeguato stimolo specifico innalzano bruscamente il ritmo funzionale con vere e proprie crisi secretive… A questo punto si comprende come l’osservazione scientifica abbia rovesciato i termini dell’erroneo pregiudizio: non vi è infatti un “accumulo” che crea il bisogno”, ma è lo stimolo sessuale che crea l’accumulo” (MASELLIS – CUPIA, Come diventare genitori).
Lo stesso discorso vale per l’eccitazione: è un fenomeno che non dipende dalla volontà. Ma la volontà può porre le premesse perché il fenomeno si produca ricercando le immagini psichiche o sensoriali capaci di suscitare il riflesso o provocandolo con una stimolazione meccanica della cute dei genitali.
Questo intervento equilibratore o meno della volontà, sta proprio a indicare che la continenza è possibile: non esistono impulsi che l’uomo non possa controllare e contenere. Tutto ciò però richiede una maturità umana che non giunge spontaneamente, ma si acquista con fatica solo in un certo spazio di tempo. Perché se la volontà è stata abituata a cedere sempre di fronte a qualcosa che piace, è logico che continuerà a cedere anche in questo settore. Non si può pretendere che un individuo dica sempre di sì e poi in questo caso sia capace a dire di no.
La volontà deve essere esercitata a un controllo e a una capacità di rinuncia anche a qualcosa in sé indifferente dal punto di vista etico; servirà come allenamento. Quando viene il momento di dire no, la volontà è già allenata e non è colta di sorpresa.
La sessualità esige la continenza non per essere oppressa, distrutta, sacrificata, ma per essere meglio compresa e vissuta nella totalità della sua ricchezza e nella gioiosità dei suoi contenuti” (V. MATTIOLI, La difficile sessualità, pp. 77-104).
7. Può darsi che per te la frequenza e l’abitudine a questo disordine abbia tolto parecchio dei connotati psicologici e morali negativi. Un pò come in chi bestemmia per abitudine succede che non si accorga quasi neanche di proferire bestemmie.
Ma questo, se diminuisce la responsabilità nel singolo atto, manifesta però una patologia di fondo dalla quale non si è guariti.
8. Dici: “Per me (ed anche per i medici) svuotare ogni tanto i serbatoi seminali è una necessità come urinare, è una necessità fisiologica”.
Nessun medico, che sia serio, sogna di dire queste cose. Si squalificherebbe da se stesso. Che si dovrebbe dire delle persone consacrate? La Chiesa le condannerebbe ad uno stato di sofferenza fisiologica?
Non è così, te l’assicuro.
9. Infine ti dico: se la masturbazione fosse solo una necessità fisiologica, quale la minzione e la defecazione, perché non si potrebbe consigliarla ai ragazzi, da soli o anche in gruppo? A questo punto diresti anche tu che si tratterebbe di una perversione! La masturbazione non aiuta nessuno a crescere.
10. Scrivi: “Io chiedo perdono per questo mio atto al Signore e poi chiedo perdono nella Confessione”.
Sono contento che tu agisca così.
Solo dopo la Confessione ti senti puro, nelle condizioni di ricevere santamente il Signore.
Ti ringrazio per aver attirato l’attenzione di nuovo su questo problema.
Ti assicuro una preghiera e ti benedico.
Padre Angelo