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Quesito
Caro Padre Angelo,
le scrivo per un problema emerso a pochi mesi dalle mie nozze. Il mio fidanzato ha avuto un ruolo cruciale per il mio ritorno definitivo nella Chiesa. Prima di incontrarlo ho avuto molte esperienze negative, fidanzati o disinteressati o materialisti che non riuscivano a condividere nulla della fede. Sono stata diversi anni senza confessione e senza comunione. Ancora oggi credo che siano stati anni persi della mia vita. Grazie al mio fidanzato attuale però sono riuscita a riavvicinarmi ai sacramenti. Ricordo bene un sogno avuto la notte della mia prima confessione in 3 anni: c’era un uomo in piedi vicino al mio letto che mi guardava con disprezzo mentre sussurrava accuse sottovoce indicandomi…e io nel frattempo, impaurita, dicevo l’Ave Maria. Non so se questa sia stata una rielaborazione della mia psiche o veramente qualcuno molto arrabbiato…
Con il mio fidanzato, inoltre, abbiamo anche deciso di non avere rapporti sessuali prima del matrimonio, scelta che all’inizio non ho accettato benissimo ma che col tempo ho compreso sempre di più.
Io credo davvero che questo incontro sia stato voluto dall’alto. Lui stesso dice di aver pregato intensamente due anni e di aver scomodato diverse suore che conosceva per pregare affinché trovasse la donna che Dio voleva fargli sposare. Io in questi anni non ho pregato molto ma so benissimo che mia madre ha pregato la Madonna per me.
In tutto questo, da due mesi però ho perso la gioia. Sono in psicoterapia e la mia psicoterapueta, per fortuna, è una persona sana. Molto probabilmente il mio è un disturbo dell’umore con tratti depressivi, ma che fine ha fatto l’entusiasmo che avevo prima? Riesco solo a pensare a matrimoni finiti male, alla ricerca di passioni che feriscono e basta. Non mi fido della mia stabilità e allo stesso tempo temo di dare un calcio a un dono di Dio. Perché credo che lui lo sia sul serio. Non condivide con me soltanto la fede, ma anche altri ideali, è una persona di grande intelligenza e so che sarà un padre affettuoso e presente. Ecco, so che sono giunta al nodo di tutto: il fardello della libertà umana. Senza contare che temo fortemente il materialismo diffuso che c’è là fuori…al 90% un altro uomo vorrà i rapporti sessuali. Ma tante volte la mia mente mi fa scherzi peggiori. E’ come se mi sentissi già condannata, come se Dio stesse cercando tutti i modi possibili per negarmi la felicità e per cogliermi in fallo. So che questo è un peccato grave contro la speranza e che soprattutto è dare ascolto a chi da Dio ci vuole distanti….
La ringrazio per il suo aiuto, e le chiedo di pregare per noi.
Grazie
Risposta del sacerdote
Carissima,
1. sei stata davvero graziata ad incontrare un ragazzo che ha pregato perché il Signore gli facesse incontrare la donna della sua vita, e, una volta incontrata, si è dato da fare per renderla interiormente bella e ancor più attraente.
Perché la vita di fede senza dubbio ti ha arricchito molto e ti permette di fare esperienze che diversamente ti verrebbero negate.
Infatti sei tra quelli “che hanno gustato il dono celeste, sono diventati partecipi dello Spirito Santo e hanno gustato la buona parola di Dio e le meraviglie del mondo futuro” (Ebr 6,4-5).
2. Sono contento che tu abbia accettato di vivere castamente il tuo amore prima del matrimonio.
Questa è la premessa indispensabile perché l’amore vicendevole diventi sempre più bello e attraente.
Anche questo è un bel dono di Dio che hai ricevuto tramite il tuo fidanzato.
E sono certo che, a motivo della la sua purezza, tu lo ami e lo stimi ancora di più.
Continuate dunque così, fidandovi del Signore.
3. Propendo anch’io a pensare che quanto hai visto prima della tua confessione sia di origine diabolica.
Non c’è nulla che il nostro avversario tema e avversi tanto come la confessione sacramentale.
4. Mi dici che adesso qualcosa è cambiato a motivo di sbalzi umorali per cui sei ricorsa alla psicoterapia.
Senza nulla togliere a questa disciplina, che a volte è davvero necessaria, ti consiglio anche di tenere sempre vivo il tuo rapporto col Signore: frequentalo nei sacramenti, principalmente nell’Eucaristia e nella confessione.
Cerca di gustare quotidianamente la buona parola di Dio, che ha il potere di liberarti da ogni depressione. La sua parola non è soltanto parola, ma è una parola che comunica vita e ti fà sentire la presenza di Dio nel cuore.
Recita anche il Rosario di Maria. Affida continuamente a Lei il tuo cuore con tutto quello che vi è dentro. Lei ti aiuterà.
Quello che dice il salmo: “Getta sul Signore il tuo affanno ed egli ti darà sostegno, mai permetterà che il giusto vacilli” (Sal 55,23), puoi trasferirlo pari pari a Maria: “Getta sulla Signora il tuo affanno ed ella ti darà sostegno, mai permetterà che il giusto vacilli”.
Senza dimenticare che tutti i pensieri brutti che ti passano per la mente o per la fantasia devi semplicemente rimuoverli. Non metterti a discutere con loro, diversamente ne rimani presa.
Penso che il tuo avversario cerchi di turbarti anche attraverso questi pensieri. Devi combatterlo senz’altro con l’aiuto dello piscoterapueta, ma molto di più con l’aiuto del Signore e della sua santissima Madre.
Ti prometto un ricordo nella preghiera, ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo