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Quesito
salve padre,
riguardo alla domanda sulla fede ci ho riflettuto sopra partendo dall’ esperienza sensibile:
io posso innamorarmi di una ragazza in 2 modi: posso conoscerla frequentarla e poi innamorarmene oppure posso avere il cosiddetto colpo di fulmine è successivamente conoscerla ecc…
Cosi’ io posso con la ragione arrivare all’esistenza di Dio, vedere le prove di credibilità della rivelazione e dare il mio assenso alla grazia e innamorarmi (=fede) di Dio oppure posso innamorarmene (come è capitato a tanti atei entrati magari in una chiesa e usciti credenti) e magari dopo prendere in mano la ragionevolezza della fede. In entrambi i casi la fede è meritoria perchè dice sì alla grazia (io posso conoscere una ragazza e non innamorarmene, cosi come con il solo ragionamento non arriverò mai alla fede).
Andando avanti: se io sono uno psicologo posso studiare per esempio cosa avviene nel corpo quando sono innamorato, posso studiarne la genesi ecc…(nella fede posso studiarne le fondamenta, i dogmi ecc) ma ciò non toglie che se anche io non so queste cose non sia innamorato di quella persona (e nessuno può farmi cambiare idea). Forse è quello che accade a molte vecchiette che pur non sapendo molte cose su Dio hanno una fede granitica.
Concludendo non dico che la fede non abbia bisogno di essere coltivata e studiata (dobbiamo dare ragione della fede che è in noi) ma questo ragionamento è solo per capire la fede di certe persone senza etichettarle come fideiste (forse sto solo sragionando non so)
grazie
Luca
Risposta del sacerdote
Caro Luca,
il tuo ragionamento è giusto.
1. Non sono però solo le vecchiette che hanno una fede del genere. La stragrande maggioranza della gente si trova nelle medesime condizioni. Crede perché ha la testimonianza di Dio dentro di sé, come dice san Giovanni (1 Gv 3,10).
A questo proposito S. Giovanni d’Avila dice: “La fede che Dio infonde si poggia sulla verità divina, e fa credere ben più fermamente che non vedendo con i propri occhi e toccando con le proprie mani, e con certezza maggiore della nozione che quattro è più di tre, o altre cose consimili, le quali sono viste dall’intelletto con tale chiarezza da non avere la minima esitazione e da non poterne dubitare anche se volesse” (s. giovanni d’avila, Audi, filia, c. 43).
2. Inoltre quando porti l’esempio di chi prima conosce una persona e poi se innamora, se lo trasferisci alla fede devi dire che in quel momento la grazia di Dio tocca il cuore di chi crede. Perché la fede è sempre e innanzitutto dono di Dio.
Questo non lo preciso per te, che nelle righe che seguono mostri di averlo ben chiaro, ma per quei visitatori del sito che sono alle prima armi con la conoscenza della fede. E, grazie a Dio, sono molti.
Ti ringrazio come sempre e mi complimento per la tua continua sete di verità.
Ti saluto, ti seguo con la preghiera e ti benedico.
Padre Angelo