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Quesito

Caro padre,
è molto tempo che mi pongo una domanda essenziale per la fede, a cui altri sacerdoti mi hanno risposto in modo confuso e non univoco.
Nelle sue risposte e in tutte le risposte di sacerdoti cattolici si dà sempre per scontato, per acquisito senza ombra di dubbio, che l’AT e il NT siano Parola di Dio, ispirati direttamente da Dio a vari uomini da Lui scelti. Il problema è che questo non è affatto un dato accertato in alcun modo, se non per fede.
I miliardi di esseri umani che non hanno fede o ne hanno poca, cosa possono ricavare da risposte basate su questi presupposti?
Non le pare che prima di rispondere basandosi sulle parole della Bibbia, sia necessario, indispensabile, convincere i lettori e gli ascoltatori che ogni parola biblica è ispirata da Dio?
La mia personale opinione, per quello che può valere, è che la Bibbia non è ispirata da Dio, o al massimo lo sono solo alcune sue brevi frasi, forse qualche profezia.
I vangeli sono opere umane che riflettono i ricordi della vita e opere di Gesù il cristo; sono molto contraddittorie e vi sono diversi errori e incongruenze, che lo Spirito Santo certo non avrebbe permesso.
Paolo era ispirato da Dio? ci sono prove certe di questo? si possono avere queste prove?
Insomma io sono in difficoltà a credere, finché non mi si dimostrerà la reale ispirazione divina delle Sacre Scritture.
Grazie di cuore


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. che la sacra Scrittura sia ispirata da Dio lo riceviamo dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione, e cioè fin dall’inizio.
Non possiamo dimenticare che San Paolo afferma: “Tutta la Scrittura infatti è ispirata da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona” (2 Tm 3,16).
Qui San Paolo non riferisce semplicemente il suo pensiero personale, ma il convincimento comune.

2. Che le sacre Scritture siamo ispirate lo attesta San Pietro quando dice:Sappiate anzitutto questo: nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione, poiché non da volontà umana fu recata mai una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio” (2 Pt 1,20-21).

3. Di San Paolo ecco che cosa San Pietro dice si trova nella sua seconda lettera: “La magnanimità del Signore nostro giudicatela come salvezza, come anche il nostro carissimo fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; così egli fa in tutte le lettere, in cui tratta di queste cose. In esse ci sono alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina” (2 Pt 3,15-16).
Come vedi, San Pietro considera le lettere di san Paolo alla pari delle sacre Scritture.
E delle altre Scritture ha detto quanto che ti ho riportato sopra.

4. Che i libri della Sacra Scrittura siano ispirati noi lo accettiamo per fede e cioè perché ce l’ha detto Dio.
La fede non si poggia sulle argomentazioni materiali ma sull’inclinazione con la quale Dio muove il nostro cuore e fa aderire liberamente alla Rivelazione da Lui data.
Quando Dio dona la fede, ispira nel credente anche l’accettazione della Divina Rivelazione come sua Parola vivente.

5. Mi parli dei miliardi di esseri che non hanno la nostra fede. È vero.
Ma non si portano alla fede con delle dimostrazioni matematiche. La fede infatti fa aderire a realtà che sono al di sopra della matematica, che è ambito delle certezze di questo mondo.
Per aderire alle realtà della fede è necessaria la mozione divina, secondo quanto ha detto Nostro Signore: “Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato” (Gv 6,44).

Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo