Questo articolo è disponibile anche in: Italiano

Quesito

Buongiorno p. Angelo,
le chiedo delucidazioni circa l’unzione dei malati. Io l’ho fatta alcune volte non tanto per una guarigione fisica ma per lo spirito e l’anima. Mi sembra di capir che dal post Concilio l’unzione ha dilatato il suo significato circoscritto alla malattia fisica. Se così, le chiedo anche qualche riferimento a documenti della Chiesa.
La ringrazio e che Dio la benedica.
Monica


Risposta del sacerdote

Cara Monica,
1. la riforma liturgica post conciliare ha voluto ricordare che l’ultimo Sacramento propriamente viene chiamato “Unzione degli infermi”, mentre prima veniva chiamato “estrema unzione”.
Era l’ultima unzione, dopo quella battesimale e della cresima, che veniva fatta sui fedeli. Di qui in breve si passò a parlare di estrema unzione e del sacramento che si amministra ai moribondi.
In realtà il sacramento che si amministra ai moribondi è il Viatico, e cioè l’Eucaristia che viene portata loro per l’ultima volta.

2. Giustamente la riforma liturgica post conciliare ha voluto ricordare che  l’Unzione degli infermi è il sacramento che viene amministrato per ricuperare la salute fisica, se Dio lo vuole.
San Giacomo dice: “Chi tra voi è ammalato chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino per lui, dopo averlo unto con olio nel nome del Signore. E la preghiera fatta con la fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso dei peccati, gli saranno perdonati” (Gc 5,14-15).

3. Nel contempo questo sacramento giova all’anima perché le comunica la forza di unire i propri patimenti a quelli di Cristo a favore del suo corpo, la Chiesa.
Ma se non vi è alcuna malattia fisica seria, non è lecito celebrare questo sacramento.
Per rinforzare la nostra anima contro le tentazioni di per sé è sufficiente l’Eucaristia.

4. Questo sacramento dell’Unzione degli infermi viene dato ai fedeli che, raggiunto l’uso di ragione, per malattia o per vecchiaia cominciano a trovarsi in pericolo.
Secondo il Rituale del Sacramento “per valutare la gravità del male è sufficiente un giudizio prudente e probabile, senza inutili ansietà; si può eventualmente interpellare un medico” (Rito, 8).
L’amministrazione può essere ripetuta se l’infermo, dopo essersi ristabilito, cade nuovamente in una grave malattia, oppure se nel decorso della medesima, si aggrava.
Si può dare l’Unzione anche ai malati prima di in delicato intervento chirurgico (Rito 10) e ai vecchi per un indebolimento accentuato delle loro forze, anche se non risultano affetti da particolari malattie.

5. Non è sufficiente neanche l’età avanzata. Ma è necessario riscontrare “l’accentuato indebolimento”.
Forse da qualche parte vi è qualche abuso, ma questo non è corretto.

Ti auguro la migliore salute fisica e interiore, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo